Capitolo 6

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A un cuore infranto può
avere l'onore di
avvicinarsi solo chi ha
sofferto altrettanto

"Che diamine ci faceva al cimitero?"
Questa è la prima cosa che mi dice Leina, subito dopo aver ascoltato ciò che è accaduto ieri sera. "In effetti non c'ho pensato per niente." È vero, ieri ero talmente presa dal capire quello che stava accadendo dentro di me, che non ho prestato attenzione al resto.
Le si illuminano gli occhi, "Allora dovremmo scoprirlo!" La guardo di traverso con disappunto. "Scordatelo Lily, io non avrò più nulla a che fare con Aton, mai più." Scandisco queste ultime parole con chiarezza lasciandola di stucco; "Con chi non vuoi avere più nulla a che fare fiocco di neve?" Ma non è possibile! "Non che te ne debba importare; andiamo!" Mi alzo decisa e la afferro per un polso trascinandola agli armadietti, ignorando del tutto la sua espressione sorpresa e al tempo stesso delusa; "Ma che ti aspettavi?! Che gli avrei risposto tutta gentile e carina che è lui la persona con cui non voglio più avere a che fare?!" La guardo di sottecchi mentre prendo il quaderno di storia; non risponde e si affretta a cambiare argomento lamentandosi di quanti compiti da la Bovis, la prof di greco, e di quanto siano lerci i suoi capelli.

Sto uscendo da Chanel insieme a Leina. Abbiamo deciso di passare il pomeriggio insieme a fare shopping natalizio. E anche se lei non ha comprato nulla è stato comunque divertente. Camminiamo lungo via Psonia, la via più glamour di Pedivalle, infatti abbiamo concordato che, prima di andare da OVS a prendere dei calzini, sia meglio passare a prendere una cioccolata calda al bar 'Neio'.
Giro la testa a destra per osservare le strade decorate con centinaia di luci, addobbi e piante illuminate; poi la giro a sinistra per guardare il ponte decorato... ma... c'è qualcuno sul ponte... sembra una ragazzo... ATON... SI STA PER BUTTARE NO. Abbandono le buste per terra e inizio a correre, con tutte le forze che ho nel corpo, con tutta la mente, con tutto... il cuore; le scarpe con il tacco mi complicano la corsa, ma io continuo, non posso fermarmi, non voglio fermarmi. Lo afferro per i fianchi e con le poche forze rimanenti lo rimetto a terra. Gli prendo il viso, è rossissimo sembra ubriaco... è ubriaco; sospiro per la fatica, "f-fiocco d-i n-n-neve?" Mi volto, ha le iridi marroni puntate sulle mie " S-s-ei bellissima" spalanco gli occhi "C-come scusa?" "Ho detto che sei bellissima" Rimango immobile per circa un minuto, che cosa?!, corro da Leina per chiederle di chiamare un taxi; poi torno da lui, lo prendo in braccio e in qualche modo lo riesco a portare al taxi per poi buttarlo dentro come un sacco di patate. "Bibi, che succede?" Leina osserva preoccupata prima me e poi Aton ubriaco; "Ascolta, Aton è ubriaco, lo devo riportare a casa, potresti chiamare mia zia e dirle che oggi dormo da te? Ti prego è importante" "Va bene, chiamami appena puoi" prende le mie borse e si allontana ancora più preoccupata. Entro nel taxi al sedile anteriore accanto all'autista "Villa Solmer" Lui parte subito. Mi giro a guardare Aton sdraiato nei sedili posteriori; sta dormendo tranquillo, mi avrà confusa con qualcun'altra di certo.

Ringrazio il taxista e dopo averlo pagato gli chiedo di aiutarmi a tirare Aton fuori; stranamente dopo tanti sforzi riusciamo pure a metterlo in piedi, lo ringrazio ancora e poi salgo la lunga e grande scalinata per arrivare a Villa Solmer. Prendo le chiavi dalla sua tasca e apro l'enorme portone di metallo. Con grande fatica lo riesco a mettere nell'ascensore; vedo che inizia a riuscire a reggersi in piedi da solo. Lo butto sul suo letto e mi siedo accanto a lui; non riesco a smettere di guardarlo è... magnetico, quei capelli morbidi come seta, quegli occhi mielati e quelle braccia... come sarebbe essere stretta da quelle braccia possenti? Come sarebbe essere baciata da quelle labbra carnose? Ma a che cosa sto pensando?! Perché non lo odio?! Il tossire di Aton mi riporta alla realtà, non dovrei stare qui ma non posso lasciarlo solo...

Spalanco gli occhi, ma perché mi addormento sempre?! Lui sta seduto sul letto, ha gli occhi chiusi, forse è sonnambulo, o forse è l'effetto dell'alcol. Provo ad avvicinarmi, con cautela, ma non faccio in tempo a fare un passo che mi ritrovo attaccata al muro, che diamine sta succedendo?! Mi sta tenendo la spalla e i nostri nasi si sfiorano... lui piega la testa di lato e io spalanco gli occhi... si avvicina... cerco di divincolarmi... non voglio questo... o forse si... no... lo spingo via, non posso baciarlo, non voglio baciarlo; prendo la mia borsa e mi precipito fuori dalla villa. Corro a casa di Leina, lei mi apre assonnata "Bibi! Sono le quattro del mattino!" La imploro e lei alla fine mi fa entrare. Mi siedo sul puff rosa in camera sua e chiudo le palpebre per scacciare anche quel ricordo. "Quindi?!" Leina mi guarda impaziente, non ho scelta, devo raccontarle tutto.

Spazio all'autrice
Ciao a tutti, sono qui per ricordarvi
di commentare e mettere la stellina
a questo capitolo, ho anche un libro da consigliarvi
si chiama 'Bad' è un libro romantico
e coinvolgente scritto in maniera
incredibilmente bella <3

Neve d'estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora