Capitolo 8

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Ti amo col respiro,
i sorrisi e le lacrime
di tutta la mia vita

L'acqua mi scorre sui capelli e sul corpo. È domenica mattina mi sto facendo la doccia. Il cuore mi batte, cerco di rimanere distratta, ma il solo pensiero che tra cinque ore dovrò rivedere il mio secondo incubo più grande non mi lascia. Massaggio i capelli con cura per levare via anche la più piccola briciola di sporco. Afferro l'accappatoio e me lo avvolgo intorno, i brividi di freddo cessano, ma il ghiaccio imbevuto di sangue che mi stringe il cuore mantiene il mio corpo gelido. Mi infilo le ciabatte e vado in camera mia, apro le ante dell'armadio e osservo con cura i miei vestiti; prendo un vestito aderente nero che mi arriva poco sopra al ginocchio; poi mi metto sopra un giacchetto corto peloso bianco. Dopo essermi asciugata i capelli mi faccio la piastra, non voglio degli stupidi boccoli a rovinarmi la giornata. Cerco il contatto di Leina nella rubrica del mio iPhone. "Allora sei pronta?" La sento trillare dall'altro lato dello schermo, "D'accordo lo ammetto sono un po' in ansia..." "COSA?! E PERCHÉ MAI?" "E se avesse scoperto di quella sera?" Mordo le unghie nervosa. Lei ride solare e fa entrare un'ondata di positività all'interno della stanza. "E come avrebbe fatto? Era ubriaco!" Sospiro. "Si, ma..." "Niente ma, sto arrivando" Mi chiude il telefono in faccia. In che senso sta arrivando? Questa ragazza è davvero imprevedibile.

Come promesso all'una vedo la moto di Leina parcheggiata fuori casa mia. Non faccio in tempo ad aprire la porta che lei si è già buttata sul divano. "Hai dei trucchi?" Alzo un sopracciglio dubbiosa mentre le porto un plum-cake alla nutella; "Ho un mascara e il burro cacao al lampone" stavolta è lei che alza un sopracciglio. "Cosa?! Mi prendi in giro?! Meno male che ho portato io qualcosa!" Aspetta, è venuta qui per... truccarmi?! No no no no, se lo può scordare.
Mezz'ora dopo mi ritrovo sul letto con Leina davanti; mi ha fatto scegliere un gloss, un rossetto, un ombretto, un correttore, un blush e un mascara. Li applica sul mio volto con perfezione e maestria, valorizzando ogni angolo del mio viso. "Ho finito!" Trilla gioiosa dopo circa dieci minuti; mi alzo dal letto e mi avvio verso lo specchio. Ci metto due o tre minuti a riconoscermi, le occhiaie sono sparite, le guance rosate danno un tocco di allegria al mio viso, l'ombretto concentra l'attenzione dello sguardo sulle mie iridi scure, il mascara allunga le ciglia mentre il rossetto e il gloss fanno risaltare le mie labbra carnose. Mi giro merso la mia migliore amica e la vedo sorridere compiaciuta.

Dopo aver pranzato insieme Leina mi saluta e io rimango sola. Salgo le scale e mi butto sul letto, facendo attenzione a non rovinare il trucco. Accendo la TV e mi immergo, di nuovo, in "the vampire diaries". Solo che il sonno e la stanchezza prendono il sopravvento sopra il mio corpo e cedo alle loro tentazioni.

Mi sveglio di botto. Accendo il cellulare, segna le 15:50, sospiro sollevata e lo sblocco. Vado nella rubrica telefonica, segna dieci chiamate perse da Collin; sorrido nel sapere che mi ha cercata. "Collin? Ciao sono Beira, mi dispiace se non ti ho risposto tutto bene?" Sento la sua voce leggera dall'altra parte del telefono. "Alla grande! Senti mi è venuto in mente quello che puoi fare per ripagarmi." Ho un brutto presentimento. "Incontriamoci alle quattro e quarantacinque nel bar davanti al parco." Non mi da il tempo di rispondere che attacca.perché aveva una voce diversa?

Mi incammino verso il parco; tanto bene o male ci dovevo andare lo stesso. Vedo Collin seduto al tavolo del bar davanti al parco; sta parlando con il gestore, probabilmente sono buoni amici, i capelli che però dovrebbero essere lisci sono di un riccio folto. "Collin!" Agito la mano in aria per farmi vedere; appena mi individua gli si illuminano gli occhi. "Cavolo, non c'era bisogno di vestirti così bene!" Non mi piace il modo con cui mi guarda "In realtà non è per questo... ecco vedi tre un'ora devo vedere Aton e..." Vedo la luce nei suoi occhi spegnersi, per lasciare spazio ad un sentimento d'invidia; sorride a forza e poi si offre di accompagnarmi a lavare le mani. Apro il rubinetto e prendo il sapone, ma lui me lo toglie dalle mani... lo guardo dubbiosa... non faccio in tempo a capire cosa sta succedendo che lui infila la mano sotto il vestito "È questo che devi fare, lasciarti andare..." no! Reagisco tirandogli un calcio di tacco alla gamba sinistra. Mi precipito fuori, sento il ghiaccio che si espande in tutto il corpo... mi guardo in giro con un'unico pensiero: entrare nel parco! Corro il più veloce possibile, sento i passi di Collin dietro di me... intravedo la figura di Aton in mezzo agli alberi... lo afferro per un braccio cercando di vedere se arriva Collin; sento il gelo espandersi... sta arrivando al cervello... il sapore della neve macchiata di sangue mi invade la bocca, chiudo gli occhi preparandomi al peggio ma... il peggio non arriva; sento il ghiaccio che si scioglie e diventa acqua, il calore mi invade. Prima di svenire guardo verso l'alto, Aton ha il mento appoggiato sulla mia testa e gli occhi chiusi, aspetta ma... mi sta  abbracciando! Non faccio in tempo a rendermi del tutto conto di quello che sta succedendo che svengo tra le sue braccia.

Spazio all'autrice
Ciao a tutti ecco a voi un'altro
capitolo pieno di
fatiche e amori, è un po' più
forte degli altri ma spero lo stiate
reggendo.

Neve d'estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora