La mattina dopo mi svegliai sul divano, accanto a Theo. Era immobile, con la guancia contro il cuscino e la bocca semi aperta. Rotolai giù, attenta a non svegliarlo, e mi guardai attorno.
Elena ed Hermione dormivano sull'altra parte del divano, con una bottiglia di vodka ormai vuota tra loro. Fred e George erano a terra, stavano litigando nel sonno per una coperta, tirandosela a vicenda. Mi accigliai, ispezionando la stanza in cerca di Draco, ma di lui nessuna traccia.
Mi riparai dalla luce del sole, che mi accecò gli occhi, e andai a chiudere le tende. Guardai l'orologio: segnava le nove del mattino. Sbadigliai, e mi diressi in cucina per prendere qualcosa che mi aiutasse con i postumi. La notte era stata lunga, e dopo la canna con Fred avevamo decisamente esagerato.
Ingoiai una pillola con un po' d'acqua e, mentre aspettavo che facesse effetto, mi spostai verso le mensole in cerca di qualcosa da mangiare. Ma oltre a degli ingredienti base non c'era poi molto.
Stavo quasi per arrendermi e tornare a dormire, pur di fermare quel brontolio crescente, quando un'idea mi balenò per la testa. Feci mente locale di quello che mi serviva, assicurandomi che fossero in casa.
Farina, uova, zucchero, burro e lievito. Li pesai, facendo attenzione ai grammi, e li versai in una coppa abbastanza grande. Indossai un grembiule, legai i capelli e cominciai a impastare, sporcandomi le mani, finché l'impasto dei biscotti non fu omogeneo e liscio. Lo avvolsi in una pellicola, lasciandolo in frigo a riposare.
Accesi il forno, aspettando che si riscaldasse, poi salii in camera per cambiari e lavarmi. Una volta tornata il composto era abbastanza compatto per poter essere maneggiato.
Mentre combattevo per prendere una teglia, mani calde mi sfiorarono i fianchi. Il suo corpo aderì alla mia schiena, ed io mi rilassai, dimenticando cosa stessi per fare.
"Buongiorno" sussurrò, baciandomi sulla guancia.
"Buongiorno" risposi. Il suo respiro mi solleticò il collo, e dovetti inclinare leggermente la testa per contrastare i brividi. Fred ridacchiò, lasciandomi un bacio sulla clavicola.
Quando mi voltai, notai che anche lui indossava
vestiti puliti. "Da quando sei sveglio?"."Il tempo di una doccia". Annuii. La sua presa era ancora sui miei fianchi, e dovetti reprimere l'impulso di baciarlo. Gli accarezzai le spalle, facendo scorrere i palmi lungo il suo petto.
"Stai cucinando?".
"Uh si, me n'ero dimenticata".
"Ti ho distratto?" ghignò, con una punta di malizia. La voce era roca e bassa, e aveva ancora gli occhi assonnati. "Si" sospirai, passandogli le unghie tra i capelli per pettinarli. "E ora mi aiuterai, cominciando con il prendermi quel tegame lì, non ci arrivo" indicai la teglia sul ripiano più alto. Fred si allungò, una mano ancora sulla mia vita, e afferrò ciò che gli avevo chiesto. Ma quando provai a prenderlo, lo tenne lontano dalla mia portata.
"Fred!". Mi alzai in punta di piedi, protendendomi verso il suo braccio. Fred lo mantenne sospeso sopra la mia testa. "Non mi ringrazi?" mi rimproverò con occhi divertiti.
Aggrottai la fronte, incrociando le braccia. "Ora che me l'hai chiesto, no" gli risposi a tono, decisa a non cedere facilmente
"Sei maleducata Emma, dovrei insegnarti le buone maniere" accostò la sua bocca al mio orecchio. Sorrise. Il suo fiato caldo mi sfiorò il collo. Fui scossa da un'ondata di eccitazione; un vecchia sensazione che bagnò il tessuto delle mie mutandine. Solo quando si allontanò notai il braccio abbassato. Repressi un sorriso, provando a sfilargli la teglia. Fred però fu più veloce, e quando io mi avvicinai si piegò su di me, rubandomi un bacio a stampo.
"Vinco sempre" dichiarò, facendomi l'occhiolino e sollevando l'angolo della bocca in un sorriso trionfante.
Mi accigliai, incapace di elaborare quanto fosse appena accaduto. Fred mi sorpassò, andando verso il bancone.
"Che c'è Emma? Sei silenziosa".
"Si. Ehm, No". Scossi la testa in difficoltà. Fred mi fissò, sogghignando e io lo guardai accusatoria. "Fottiti Weasley".
"È con quella bocca che mi baci? Sei sporca".
Schiusi le labbra in una "O" di sorpresa, esagerando la mia reazione. "Sai che lo sono" mormorai, una volta accanto a lui. I suoi occhi esplorarono le curve del mio corpo, e un sospiro affranto sfuggì dalle sue labbra. "Povero me" mormorò, sorridendo e strappandomi un sorriso complice.
***
"Giorno" borbottò Draco, qualche ora dopo. Alzai lo sguardo dal mio libro: eravamo ancora in cucina, aspettando che l'ultima infornata si cuocesse del tutto. "Giorno..., Ohh Merlino! Ma dove hai dormito?".
Lui mi fulminò. "Sta zitta". Si versò una tazza di caffè, passandosi una mano tra i capelli disordinati. Lo osservai mentre si stiracchiava. Draco sbadigliò, quindi si piegò all'indietro, le sue ossa provocarono un suono sonoro di scricchiolio. Incurante del rumore, girò il collo prima a destra, poi a sinistra.
"Lo ucciderò" parlò, senza rivolgersi a nessuno in particolare. "Si, morirà con le mie stesse mani".
"Ehm?" mi schiarii la gola, "...di chi stai parlando" chiesi, anche se avevo i miei sospetti.
"Quel coglione patentato di Theodore". Come immaginavo. "Ieri sera mi sono addormentato in una vasca da bagno e mi ha lasciato lì a morire".
"Wow Malfoy, roba seria. Chiederai il divorzio?" si intromise Fred. Mi strozzai con la mia stessa saliva. Fred mi diede dei colpetti sulla schiena mentre tossivo per riprendermi. "Scusami" mormorai mordendomi le labbra, senza riuscire a trattenere un sorriso.
"Non essere melodrammatico, ho provato a svegliarti, ma non davi segni di vita. Buongiorno." Theo mi baciò una guancia, sedendosi al mio fianco. Poi, afferrò un biscotto, lo addentò, sotto lo sguardo omicida del suo migliore amico. "Non fare quella faccia, D, ti farà venire le rughe" gli disse senza nemmeno guardarlo, come se conoscesse già l'espressione che stava assumendo, rendendo tutto più esilarante.
"Giuro, Theodore, che morirai prima di prendere i tuoi MAGO" lo minacciò, finendo il suo caffè in un sorso e lasciando la stanza.
"Bla bla bla, che paura," lo scimmiottò con un gesto distratto delle dita, quasi a imitare una bocca che parlava. "E non chiamarmi Theodore" urlò, ma senza ottenere risposta.
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Emma//Fred Weasley
FanficQuando uscii, lanciai uno sguardo veloce alla vasca da bagno, sentendo il mio stomaco fare le capriole. Scossi la testa, sperando di liberarmi da quella sensazione. Dovevamo smetterla di ritrovarci in quelle situazioni. Era un circolo vizioso e noi...