Non è gentilezza è furbizia

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Quel bel momento finì presto quando lo zingaro che mi aveva aiutato a portare sopra André ci avverti di delle guardie fuori dalla cattedrale.
Io e Andrea ci affacciammo giù per controllare: era Frollo.

Andrea: "Eh! Arriva Frollo,devi andare,presto seguimi!"

Scendemmo giù dalle scale.

Andrea: "Le scale della torre di destra".

Disse indicando l'uscita.
Gli presi le mani e lo guardai negli occhi.

Federica: "Sii prudente amico mio,promettimi che non gli accadrà niente".
Andrea: "Te lo prometto".
Federica: "Grazie".

Gli accarezzai la guancia e scappai via con lo zingaro per tornare alla corte dei miracoli.

Dal Gobbo.

Andrea: "Devo nascondere lo stoccafisso!"

Prese André e lo trascino fino al tavolo con la città in miniatura sopra.
Frollo in tutto questo stava salendo le scale.
Il gobbo alzò il pezzo di stoffa e per nasconderlo sotto il tavolo gli diede un calcio.
Mise tutte le statuette in ordine quando entrò Frollo.

Andrea: "Oh padrone non non pensavo che sareste venuto".
Frollo: "Ho sempre del tempo per dividere un pasto con te mio caro".
Frollo: "Ho portato qualche...chicca".

Disse sedendosi sullo sgabello.
Si tolse il cappello e poso il cestino col cibo sul tavolo.

Frollo: "Ehhm".

Formulò quel suono guadando il gobbo che si era dimenticato di apparecchiare.

Andrea: "Oh!"

Andrea si alzò per prendere le varie posate,ma mentre guardava il suo padrone fece cadere un piatto che si ruppe in mille pezzi.
Frollo lo osservava con un ghigno da lontano.
Il gobbo spacciato, portò le posate sul tavolo.

Frollo: "C'è qualcosa che ti turba Andrea?"

Disse prendendo con le dita l'uva che aveva portato dal palazzo di giustizia e posandola sul piatto del gobbo.

Andrea: "Oh...no!"
Frollo: "Oh ma c'è...lo so che c'è".

Disse facendo un occhiolino mentre assaporava un chicco.
Uno di essi rotolò giù dal tavolo e Andrea lo guardò fino a quando non cadde a terra.
Si coricò per raccoglierlo mentre controllava con gli occhi il suo padrone.
Frollo con sguardo poco convinto disse:

Frollo: "Credo...che mi nascondi qualcosa".
Andrea: "Oh no padrone io non non c'è niente-"
Frollo: "Non mangi ragazzo?"
Andrea: "Mhh!"

Venne interrotto e si ingozzo d'uva.

Andrea: "È molto buona...grazie".
André: "Mhhh".

Il gobbo lanciò uno sguardo di sotto.

Andrea: "MMHH!"
André: "Aghh".

Per fare stare zitto il capitano,Andrea gli tirò un calcio.
Dovette camuffare il rumore con una finta tosse.

Andrea: "COUGH COUGH COUGH...i semi".

Disse indicando il piatto.
Ma Frollo non era convinto e lo guardo storto.

Frollo: "Cosa c'è di diverso qui dentro".

Si alzò dallo sgabello.

Andrea: "Niente...signore".

Quando il gobbo si accorse di aver lasciato fuori la statuetta di legno di Federica era troppo tardi perché non era stato l'unico a notarlo.
Frollo la prese in mano.

Animae duae, animus unusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora