La Seine

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Claude era già sceso giù in sala da pranzo,dopotutto il tempo era volato ed era ora di pranzare.
Tornai di fretta in camera mia,aprii il cassetto del comodino affianco al letto ed infilai dentro quel pezzo di carta con quelle parole che volevo conservare.
Quando sentii la voce delle guardie che stavano venendo a prendermi.

Guardia: "Signorina? Il giudice la sta aspettando di sotto".

Chiusi la porta appena in tempo che le guardie mi portarono giù.
Era la stessa sala della colazione,cambiavano solo le portate ovviamente.
Mi sedetti frettolosamente sulla sedia e gli dissi:

Federica: "Scusa ho dovuto posare una cosa in camera mia".
Frollo: "Mmh non fa niente,ora mangiamo però, altrimenti si farà fredda".
Federica: "Che cos'è?"
Frollo: "Selvaggina con patate".

Feci una faccia confusa perché Frollo tossì e mi rispose:

Frollo: "Ehm sarebbe carne di cervo".
Federica: "Non l'ho mai provata".

Il giudice mi guardò stupito.

Frollo: "Davvero? Bhe voi zingari non mangiate queste cose...vorrà dire che toccherà a me fartela assaggiare per la prima volta".

Prese il mio piatto e me mise una fetta con un po' di patate.
La tagliai,era molto soffice e la mangiai.

Federica: "Mmh, è veramente molto delicata...mi piace".
Frollo: "È vero sembra morbida...sono contento che ti piaccia".

Gli sorrisi.
Bhe è stata un' esperienza,non avevo mai provato quel tipo di carne!
Dopo il pranzo tornammo nelle nostre stanze dove passai la maggior parte del tempo a riposare quando bussò qualcuno.

Guardia: "Signorina,il ministro Frollo l'aspetta fuori dal palazzo di giustizia".

Fuori dal palazzo? Cosa dobbiamo fare?
Saltai dal letto e corsi giù,aprii quel portone, sembrava come se non avessi visto la luce del sole per tutto quel tempo.
A destra c'era Frollo in groppa ad un cavallo.
Il cavallo era bellissimo: era nero come la notte,come l'oscurità e la sua chioma era lunghissima.

Federica: "Non sapevo che avessi un cavallo!"
Frollo: "Oh si lui è Palla di neve".
Federica: "Palla di neve? Che nome carino... è bellissimo".

Dissi mentre lo accarezzavo.
Frollo da là sopra cercava di nascondere il suo sorriso.

Federica: "Ma come mai mi hai chiamata?"
Frollo: "Hai dimenticato? Devo controllare la città".
Federica: "E cosa c'entro io con questo? Devi controllare anche a me? Come se non lo fossi già abbastanza".
Frollo: "Apparte questo,ho pensato di farti vedere Parigi...da zingara sarai rimasta lì chiusa nella...Corte dei miracoli".

Fece una risata.
Non riuscivo a credere alla proposta che mi stava facendo.
E comunque era ora,mi serviva davvero un tour della città... soprattutto in quell' epoca!

Federica: "Davvero? Mi mostreresti la città...a me?"
Frollo: "Ah vedila come un favore, comunque dovevo controllarla...allora vieni o no?"
Federica: "Ovvio che vengo! Ma come?"
Frollo: "Sali sul mio cavallo".
Federica: "Ehm non sono mai salita su un cavallo...non so come si fa".
Frollo: "Forza prendi la mia mano".

Afferrai la sua mano,era la prima volta che le toccavo erano fredde e sottili,riuscivo a sentire le nocche.
Salii sul cavallo e mi sedetti dietro Claude ma avevo paura.

Federica: "Oh mio Dio non muoverti!"
Frollo: "Non devi spaventarti...puoi aggrapparti a me se vuoi".

Il giudice si vergognava della proposta che aveva fatto ma io accettai.
Lo abbracciai e lui ebbe un brivido lungo la schiena.

Federica: "Prometti di non lasciarmi?"
Frollo: "Solo uno stupido lascerebbe cadere una ragazza come te".

Di certo non mi aspettavo che mi rispondesse così. Non mi lascerebbe cadere? Ecco ora avevo un altra frase in testa. Cercai di non pensarci troppo,appoggiai la mia testa sulla schiena di Frollo e lui partì.
Passammo in mezzo ai vicoli, c'erano migliaia di tetti dove la gente appendeva i vestiti ad asciugare e buttava i secchi d'acqua.
La prima tappa era il fornaio,Frollo scese dal cavallo e si fermò a controllare ed io lo seguii.
Aprimmo la porta e scendemmo su delle piccole scalette.
Quel negozio era pieno di barili, attrezzi di tutti i tipi per fare il pane, vari scaffali ed al centro un tappeto giallo.
In fondo c'era il fornaio che cuoceva le sue ultime creazioni.

Animae duae, animus unusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora