Dejavù

18 1 0
                                    

Restammo lì per un po',quel momento di silenzio sarebbe potuto durare per sempre,ma dovevamo continuare il giro.

Frollo: "Non mi sono mai soffermato tanto a guardare questo fiume,mi è piaciuto...ma mi manca ancora Parvis Notre Dame da controllare".
Federica: "Va bene...andiamo".

Rimontammo sul cavallo e andammo verso la piazza.
Ci posizionammo proprio al centro,la sua visione fece scattare in me varie emozioni: mi ricordai del giorno prima,la notte passata a piangere nella prigione con solo un pezzo di pane,i vestiti bianchi per l' esecuzione,il cielo di Parigi rosso fuoco ed io legata a quel palo...scampando la morte per un pelo. Mi percorse un brivido lungo la schiena.
C'era un altro pensiero nella mia testa però: la mia città.
Quella folla di persone che passava lì davanti in continuazione,i ragazzi travestiti di quella mattina,le risate dei bambini che giocavano e gli zingari e mendicanti che chiedevano l'elemosina...tutti trascinati da quel lieve venticello considerato strano per la stagione.
Lui...che avevo visto attimi prima con la sua ragazza...Andrea mi mancava.
Mi mancava parlare con lui,sentire le farfalle nello stomaco ogni volta che lo scrivevo,cercarlo in mezzo alla strada.
Tutti quanti scomparivano davanti Parvis Notre Dame...era vuota a quell' ora.
Mi era venuta malinconia di casa mia.
Ritornai sulla terra grazie alle parole di Frollo.

Frollo: "Vedo che hanno smontato le tende della festa dei folli...bene".
Federica: "Mmh..."
Frollo: "Tutto bene Federica?"
Federica: "Oh sì...si tutto bene".

Claude non se l'era sicuramente bevuta,ma ritornò indietro con Palla di neve.
Per la mia mente passò un pensiero: André.
Oh André...il mio cavaliere,il mio salvatore...che fine hai fatto?
Dopo l'esecuzione non l'avevo più visto. Spero sia ancora vivo.
Rammentai di quel magnifico bacio che ci eravamo dati prima dell' arrivo del giudice. Le sue labbra morbide a contatto con le mie,quel calore in petto prima di fuggire alla corte dei miracoli. Quella cosa che avevo aspettato per tanto tempo,ma che era scomparsa subito dopo.
Le memorie si collegavano a quelle dell'amore del mio tempo,era tutto un grosso dejavù.
Mi sarebbe piaciuto rivederli entrambi.
Si era fatta sera quando tornammo al palazzo di giustizia.
Cenammo con una zuppa,l'ideale per riscaldarci dopo quella giornata.
Mi affrettai a finire,non avevo troppa fame, tutti quei pensieri mi avevano scombussolato la testa.

Federica: "Grazie per la cena...ora se non ti dispiace vado in camera mia".

Frollo si stava pulendo la bocca con un tovagliolo.

Frollo: "Mmh... così presto? Se devi andare..."

E mi fece cenno con la mano.
Entrai e mi sciacquai velocemente i denti che nemmeno mi accorsi di cosa c'era sul letto: una lunga vestaglia da notte verde scuro con finiture viola.
Affianco ad essa c'era un bigliettino.

"Indossa questa per dormire al posto di quel vestito bianco,starai più comoda oltre che bella"

Claude

Arrossii,sotto quel "oltre che bella" riuscivo ad immaginare l'imbarazzo di Claude mentre lo scriveva.
La indossai ed incominciai a roteare,era molto morbida.
Rimasi un po' sul letto tra me e me quando bussò qualcuno.

Guardia: "Signorina c'è una visita per lei."

Per me? Una visita? A quest'ora, ma soprattutto chi poteva essere?
Balzai dal letto,con un ansia mista a curiosità,scesi dalle scale e all' ingresso trovai proprio lui.

Andrea: "Federica!"
Federica: "ANDREA!"

Non me lo sarei mai aspettata,gli corsi e lo abbracciai

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Non me lo sarei mai aspettata,gli corsi e lo abbracciai.

Federica: "Sei davvero venuto qui,come mai?"
Andrea: "Volevo vedere come stavi,dopo l'esecuzione annullata non ho più avuto tue notizie,ero preoccupato".

Gli accarezzai la guancia.

Federica: "Ma come sei entrato?"
Andrea: "Oh Frollo mi ha fatto entrare,gli ho detto che volevo solo salutarti e mi ha lasciato fare".
Federica: "E dov'è lui ora?"
Andrea: "Non so,se n'è andato prima che potessi chiedergli se voleva rimanere...come stai?"
Federica: "Oh bene,Claude mi sta facendo delle lezioni di latino e francese ed oggi pomeriggio mi ha portato a vedere la città...ah! e mi ha fatto trovare sul letto questa vestaglia".

Dissi mentre girai su me stessa.

Andrea: "Claude,ti ha detto il suo nome?"
Federica: "Si... mentre firmava dei documenti".
Andrea: "Non si fa chiamare così da tutti".
Federica: "Oh non lo sapevo".
Andrea: "Le lezioni,il giro di Parigi...Federica sembra proprio che ci tenga a te, sono contento che ti trovi bene con lui, non è così male"

Rimasi in silenzio,scioccata da quelle parole. Ci teneva a me? Claude? Quel giudice severo ed autoritario...strano ma in fondo un po' ci credevo.

Andrea: "Comunque ti sta molto bene...la vestaglia intendo".
Federica: "Grazie".

E gli sorrisi.

Andrea: "Ah guarda,ti ho portato questa!"

E cacciò dalla sua tasca una statuetta che aveva le mie sembianze.

Andrea: "È per te,l'ho creata dopo che ci siamo incontrati al campanile...così potrai sempre guardarti".
Federica: "Andrea,io non ho parole è bellissima... grazie".
Andrea: "Ne ho dovuta fare un altra però...la prima è stata,oh bhe come dire...Frollo l'ha bruciata".

Bruciata...?
Ed ebbi un altro ricordo di me al rogo.
L'espressione di felicità che avevo si era spenta.

Federica: "Oh,io...non me lo aspettavo,l'ha fatto davvero a me-"
Federica: "Cioè volevo dire al tuo lavoro, è un vero peccato!"

Mi corressi giusto in tempo.
Andrea annui.

Federica: "Comunque sono contenta che tu sia venuto...iniziavo a sentirmi un po' sola".
Andrea: "Oh mi dispiace...sarei venuto prima se l'avessi saputo".

Mi venne in mente di André.

Federica: "Ah Andrea,amico mio,posso chiederti una cosa?"
Andrea: "Certo,qualsiasi cosa".
Federica: "Se vedi André,digli che vorrei incontrarlo...magari fallo venire a trovarmi,digli che la sua Federica è qui che lo aspetta,mi manca parecchio".

Il gobbo fece un lievo sospiro.

Andrea: "Va bene...per te questo ed altro".

Andrea stava incominciando ad andare via,quando gli corsi per abbracciarlo.

Federica: "Prenditi cura di te miraccomando".
Andrea: "Lo farò,ciao Federica!"
Federica: "Ciao!"

Ed uscì dal palazzo di giustizia.

Da Frollo

Frollo non se n'era andato,si era nascosto dietro il muro...stessa identica cosa che aveva fatto a Notre Dame.
Da lì ascoltava tutto il discorso dei due,e quando sentì la parola "André" fece un espressione contrariata...ma non voleva di certo dire a Federica quello che sapeva. Quindi decise che si sarebbe limitato a farglielo incontrare quella mattina,l'avrebbe fatto per lei.

Da Andrea

Federica gli aveva chiesto di nuovo di André e nonostante il gobbo non riuscisse a sopportarlo,per lei avrebbe fatto assolutamente un eccezione.
Anche se,gli sarebbe piaciuto per una volta essere al suo posto.
E quindi mentre ritornava ,pensando quanto fosse ingiusto il mondo,si mise a cantare.

Consiglio di ascoltare "Dio,ma quanto è ingiusto il mondo" per comprendere meglio la storia :)

Andrea: "Io sono brutto e tu sei bella,e mai mi amerai...mai"

Animae duae, animus unusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora