L'incontro

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Riuscii a dormire grazie alla conversazione che avevo avuto con Claude. La mattina dopo bussò alla mia porta e venne a svegliarmi per fare colazione,mangiammo della frutta e bevemmo del latte. Dopodiché andammo nello studio per le mie lezioni.

Frollo: "Oggi iniziamo con francese...ho un testo per te da farti tradurre".

Frollo era nervoso di vedere la ragazza di nuovo,gli piaceva stare seduto di fronte a lei ma aveva paura di perdere il controllo. Aveva trovato un testo romantico,lo aveva fatto apposta,voleva vederla tradurlo.
Mi diede il foglio con il testo,la penna con l'inchiostro e disse:

Frollo: "Federica comincia la traduzione per favore".

Presi il foglio tra le mani e seguendo il rigo con il mio dito incominciai a tradurre.

Federica : "Je chante au rythme de ta douce respiration, c'est le printemps, c'est parce que je t'aime."

Mentre dicevo quell' ultima parola alzai gli occhi dal foglio e guardai Frollo che aveva messo una mano sulla bocca quasi per nascondersi e non far vedere la sua reazione.

Federica: 'Une étoile tombe, mais dis-moi où nous sommes. À quoi tu Tiens ? C'est parce que je t'aime."

E riguardai Claude che era leggermente rosso e stava facendo un lievo sorriso sulle sue labbra.

Federica: "Et vol, s'envoler, toujours plus haut nous allons, et vol, vol avec moi. Le monde est fou parce que, et s'il n'y a pas d'amour, le suffit d'une seule chanson pour semer la confusion autour et en soi."

Frollo poggiò la sua mano sulla scrivania quasi per mantenersi e trattenersi.
Non distolse lo sguardo da lei nemmeno per un secondo,non poteva credere di condividere questo momento con lei.
La parola amore continuava a ritornare alle sue labbra, alle sue orecchie. Si chiese se lo stesse solo prendendo in giro o se provasse davvero dei sentimenti...in realtà sperava davvero che fosse quest'ultima.

Federica: "Allora come sono andata?"

Claude scosse leggermente la testa come se fosse appena uscito da un trance.
Mi guardò con la solita espressione severa, ma in realtà il suo cuore batteva più forte.

Frollo:"Beh, hai fatto bene, nessun problema con la traduzione."

Sorrisi.

Federica: "Bhe è solo grazie a te".

Lui mi sorrise.
Questa ragazza non era come nessun altro, gli faceva desiderare di essere un uomo migliore.

Frollo: "Ora cominciamo con latino".

Insieme facemmo varie traduzioni, la lezione passò velocemente.

Federica: "Credo di star riuscendo a capire meglio."

Frollo stava correggendo le mie frasi e notò che stavo facendo progressi e che non avevo quasi commesso errori.
Prima della fine della lezione mi è tornò un dubbio, una parola che avevo visto incisa qualche tempo fa nella chiesa di Notre Dame mentre seguivo il gobbo, di cui forse Claude conosceva il significato,allora decisi di chiederglielo.

Federica: "Claude cosa significa Ananke?"

Quel momento di concentrazione che stava vivendo venne interrotto da quella domanda improvvisa.

Frollo: "Ananke...significa destino inevitabile, è il fato... è qualcosa a cui non possiamo sfuggire."
Federica: "Quindi ad esempio...la fatalità?"

Annuì. Nella domanda della ragazza c'era un pizzico di curiosità.

Frollo: "È la fatalità...un destino che non puoi cambiare, a cui non puoi sfuggire.
Puoi scappare quanto vuoi, ma non c'è via d'uscita. Non puoi imbrogliarlo, non puoi cambiarlo...Ananke, è l'inevitabile."
Federica: "Grazie per avermelo detto, stavamo studiando latino quindi ho pensato che un uomo così acculturato come te ne potesse conoscerne il significato".

Animae duae, animus unusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora