Impara a stare da solo, perchè nessuno rimarrá per sempre.
Address the letters in the holes in my butterfly wings. Nothing's forever. Nothing's as good as it seems.
-Olivia RodrigoPercepivo il vento ingarbugliare i miei capelli, mentre accarezzava la pelle scoperta del collo.
Portò via una lacrima dai miei occhi, e mi fece immaginare di essere ancora lì, con la mano incastrata in quella della mamma.
La moto di Alec mi stava alle calcagna. Provai una sensazione familiare in tutto il corpo.
Adrenalina.
Cercai di tagliargli la strada, ma mantenne bene il controllo in modo tale da rimanere dritto.
<Osserva Ash>Mi diceva lei. E io osservai. Stava per accelerare, lo capii dalla stretta troppo potente del polso. Cosí lo precedetti in modo da non farmi sbandare.
Lui si allineò alla mia moto. Per distrarlo sgasai ed aumentai la velocitá. Sentivo il cuore pompare velocemente, ma la paura mi aveva abbandonato giá da un po'.
Per imboccare la spiaggia curvai cosí stretta che mi sembrò di strusciare contro il pavimento. Quando mi fermai però alzai un alto polverone.
Tossii e mi tolsi il casco. Un ghigno mi comparve in faccia nel constatare che ormai si era arreso.
<Perdente, come sempre>.
<Lo ammetto>Esclamò lui inchinandosi.
<Ma da quanto è che non vai in
moto?> Mi domandò poi.<3 anni, di già>.
<Tu sei matta>Ribatté.
<Facciamo i matti insieme no?> Era sempre stato il nostro motto.
Mi sistemai la T-shirt a righe bianche e rosse e la infilai dentro ai jeans.
Intanto ci iniziammo a incamminare verso i suoi amici. Il rumore irregolare delle mie sneakers bianche contro la sabbia mi distraeva dalla tensione che si stava creando attorno a noi.
<Gli piacerò?>.
<Li conquisterai tutti>Mi rassicurò lui.C'erano due ragazzi e tre ragazze. Il primo era molto alto e abbronzato, cosa che mi fece intuire che era probabilmente un surfista. Portava i capelli scuri quasi rasati, mentre con gli occhi neri ci squadrava.
Il secondo gli poggiava un braccio sulle spalle. La sua pelle faceva decisamente contrasto. A differenza del suo amico aveva la carnagione molto più chiara. I capelli corvini erano spettinati e un tratto che lo distingueva particolarmente erano i suoi occhi verdi, insoliti per il posto.
Invece tra le ragazze c'è ne era una che non ci aveva notato. Ne fui estremamente grata, poichè avere un paio di occhi in meno addosso alleviò la mia ansia. La sua pelle era proprio mulatta, aveva raccolto i capelli castano scuro in una treccia laterale. Portava short molto corti, e per coprire il costume una camicia molto grande a quadri rossi e neri.
Mi saltò all'occhio subito un'altra ragazza che aveva l'aria di essere parecchio preoccupata. Sfoggiava due file di denti bianchissimi con cui si mordicchiava l'unghia smaltata di rosa antico. Non capivo perchè tutta questa ansia, alla fine era la più bella di tutta la spiaggia, non aveva nulla da invidiare. I suoi occhi azzurri si confondevano perfettamente con l'oceano. Con l'altra mano era impegnata a giocare con la lunga coda di cavallo bionda.
L'ultima ragazza ci osservava sorridendo con tutti e trentadue i denti. Sembrava cosí allegra da poter iniziare a saltellare sul posto. Era molto bassina, sará stata almeno 10 centimetri più piccola di me. I suoi occhi grigi erano colmi di gioia mentre i capelli castano chiaro giocavano leggeri sulle sue spalle. Notai che era l'unica a portare jeans lunghi scuri e una maglietta che non lasciava intravedere neanche un lembo di pelle.
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Phoenix
Short Story> Ash è nata e cresciuta fieramente nella frenetica ma ben organizzata Parigi. Un camino caldo ad asciugarle i capelli, ricci come il sole, una mamma premurosa e tutti i tipi di passioni da sviluppare. Chi si pensava che una malattia potesse distrug...