Alla fine le anime gemelle si incontrano perchè hanno le stesso nascondiglio.
Sopravvissuti anche alla fine della storia, voglio incontrarti ancora al prossimo Big Bang.
-Pinguini Tattici NucleariJosh's pov:
Aprii lievemente le palpebre e mi voltai cercandola con lo sguardo. Le sue labbra rosee erano leggermente schiuse e finalmente, dopo tanti anni, stava riuscendo a dormire cosí serenamente che tremavo al pensiero di doverla svegliare.
Mi poggiai sui gomiti e le accarezzai i ricci rossi che erano sempre perfetti, al contrario di come lei credeva. Il sonno leggero non l'aveva però abbandonata, quindi al mio primo tocco lei si svegliò di colpo, tendendo tutti i muscoli. Ma si rilassò quando vide il sorriso involontario che mi era comparso sul volto.
Non riuscivo a restare serio quando c'era lei di mezzo.
Sorrise a sua volta e giuro che avrei potuto guardare quella bocca come se fosse un film.
<Tutto bene?>Mi chiese mentre le continuavo a spostare delle ciocche rosse dal viso.
Mi piegai vicino al suo orecchio tanto da sentire il battito del suo cuore diventare irregolare.
<Buongiorno festeggiata>Sussurrai dolcemente.Divenne pallida in un batter d'occhio e il suo respiro accellerò. Cosí fermai quella moltitudine di pensieri che si stavano creando nella sua testa con un bacio.
Ashes' pov:
Non odiavo il mio compleanno.
Era solo strano festeggiarlo. Insomma avevo passato una vita guardando mia madre piangere proprio quel preciso giorno, e la voglia di festeggiare mi passava immediatamente.Ma quel bacio prese tutto un altro sapore sapendo che Josh se ne era ricordato.
Perchè in noi rimane sempre una piccola parte bambina, che vorrebbe ancora le candeline e i palloncini.
Continuava a sorridere involontariamente, come se fosse stato rapito dalla mia pelle pallida.
<Prepara la valigia francesina>Strabuzzai gli occhi in una smorfia esilarante.
<E dove mi porti?!><Chi lo sa, tu sistema i bagagli da non più di 10 kili l'uno>
<Devo fare anche il tuo?!>
<Certo, è vacanza anche per me>Esclamò ridacchiando e facendomi portare una mano alla fronte.
Cosí mi alzai svogliatamente scostandolo. Lui sbuffò facendomi ridere.
<Non eri tu che volevi che preparassi le valigie?>Gli domandai divertita.
<Si ma prima c'è tempo per un'altra cosa, tanto il volo è tra sei ore e ad arrivare all'aereporto ci mettiamo un oretta...>Disse facendosi tutti i calcoli mentali del caso.
<Tu sei matto>Esclamai indicandolo mentre ridevo.
<Mi piace esserlo>
❤️🌹
E dopo quella famosa ora di viaggio in macchina, in cui avevo dormito tutto il tempo, ci fermammo in un parcheggio poco distante dall'aereoporto.
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Phoenix
Short Story> Ash è nata e cresciuta fieramente nella frenetica ma ben organizzata Parigi. Un camino caldo ad asciugarle i capelli, ricci come il sole, una mamma premurosa e tutti i tipi di passioni da sviluppare. Chi si pensava che una malattia potesse distrug...