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20 Marzo 2018- Mario

<<Buondì>> salutai entrando al solito bar

Ormai da due settimane, era la mia tappa fissa del mattino, qualche volte anche della sera.
Non sempre trovavo Alis quando arrivavo, ma spesso arriva prima che me ne andavo: scambiavamo due parole, per sapere come stava e poi la lasciavo al suo lavoro.

<<Ciao Mario>> sorrise proprio lei, mentre mi sedevo al bancone <<Caffè e saccottino al cioccolato, giusto?>> mi chiese, conoscendo ormai a memoria ciò che prendevo ogni mattina
<<Si, grazie>> la ringraziai <<Come mai qui così presto? Non arrivi prima delle dieci di solito>> le chiesi
<<El ha chiesto un cambio turno: oggi arrivano i suoi genitori da Parigi, voleva andare lei a prenderli in aeroporto>> mi spiegò, mentre armeggiava con la macchinetta del caffè <<Ecco a te>> mi sorrise posandolo di fronte a me
<<Quindi stasera non lavori?>> le chiesi
<<No, stacco alle 17>> spiegò <<Penso che correrò a casa a studiare, tra dieci giorni c'è il test>>
<<Psicologia, giusto?>> mi incuriosì
<<Si>> confermò lei <<O, almeno, così spero>>
<<Ce la farai>> la incoraggiai addentando il mio saccottino <<Studi anche stasera?>>
<<No, figurati>> scosse il capo <<Non riesco a studiare di sera, non ho concentrazione e sono troppo stanca. Poi di solito son sempre qui la sera, non ci sono nemmeno abituata>>
<<Allora che ne dici se ti passo a prendere?>> proposi, temendo una risposta negativa, ma notando il rossore crescere sulle sue guance, probabilmente perché non si aspettava una domanda del genere
<<Ma non sai dove abito>> scherzò lei, cercando di nascondere l'imbarazzo
<<Me lo dirai tu>> le sorrisi <<Quindi, per le 22 a casa tua?>> le chiesi
<<Per le 22 qui davanti>> mi propose
<<Va bene>> accettai <<Puntuale, mi raccomando>> le feci l'occhiolino, lasciando i soliti quattro euro sul bancone, per poi salutarla e dirigermi in studio.

<<Signori>> annunciai entrando in studio <<Stasera esco con Alis>>
<<La biondina del bar?>> mi chiese Mirko, al quale annuì in risposta <<Oh finalmente>> esclamò entusiasta, abbracciandomi
<<Ce l'hai fatta a fare passi avanti>> rise Gionata <<Se c'è la rossa vengo anche io>> si auto-invitò
<<Non c'è>> fermai le sue speranze <<Alis ha detto che sono arrivati i suoi genitori dalla Francia, sta con loro adesso e stasera è a lavoro al bar: puoi andare a trovarla lì>> gli spiegai
<<Questa è un'ottima idea>> mi indicò, come per dirmi che ero intelligente
<<Che fate?>> chiesi a Charlie e Ghali, notandoli smanettare sul computer
<<Stanno guardando per la base del pezzo>> mi spiegò Diego <<Verrà una bomba fratello, te lo giuro>>
<<Sarà la svolta>> annunciò fiero Ghali
<<Sentite qua>> Charlie fece partire una base, la prima in assoluto che ci proponeva <<Iniziamo a lavorare su questa, ma si può sempre cambiare: alcune cose non mi convincono>> ci spiegò
<<Spacca>> sorrisi fiero
<<Peccato che ci manchino i testi>> Mirko fece il solito guastafeste
<<Non rompere>> lo bloccò Gionata <<Ci stiamo lavorando, hai mai visto un pezzo venir fuori in dieci minuti?>>
<<Un intero pezzo no>> scosse la testa Diego <<Ma i suoi testi in mezz'ora sono pronti>> rise
<<I suoi>> alzò le spalle il rosso <<I miei no, se devono avere un senso>>
<<Puoi dirlo che hai il blocco>> risi <<Ce l'ho anche io>>
<<Vaffanculo>> sbottò, troppo orgoglioso per ammettere che non sapeva che cosa scrivere riguardo quel pezzo.

<<Sono in ritardo?>> chiesi, fermando la macchina davanti al bar
<<Di sette minuti>> sorrise lei
<<Vieni?>> le chiesi, ridendo per la sua precisione, e la guardai salire in macchina <<Ciao>> la salutai, lasciandole un bacio sulla guancia, che la fece arrossire
<<Ciao>> sorrise timida <<Dove andiamo?>> mi chiese, mettendosi la cintura
<<Hai già mangiato?>> le chiesi
<<Si>> annuì, ma ancora non sapevo che mi stesse mentendo
<<Allora>> ragionai <<Prendiamo un panino dal paninaro per me, poi andiamo in duomo>> le proposi, non avendo altro in mente <<Non è molto, ma avevo in mente una cena>>
<<Va benissimo>> mi sorrise <<È tardi per mangiare, son le ventidue già>>
<<Perché tu a che ora mangi?>> le chiesi, mettendo in moto la macchina
<<Per le otto>> disse ovvia <<Sei tu quello strano qui>>
<<Lo prendo come un complimento>> risi <<Hai studiato?>> le chiesi, realmente interessato
<<Si>> annuì lei <<Ho fatto qualcosa di statistica, in realtà non ho capito molto, ma per oggi va bene così>> mi spiegò
<<Ti direi che ti posso dare una mano, ma non ne capisco niente>> scherzai
<<Non servirebbe comunque, io e i numeri siamo due vie parallele che non si possono incontrare>> scherzò lei.

Soffierà || TeduaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora