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21 Maggio 2018- Alis

Il viaggio di ritorno sembrò durare più del solito.
La mano di Mario era ferma sulla mia coscia, a volte la accarezzava con il pollice ma non accennava a volerla spostare da lì.
Più vedevo la macchina avvicinarsi alla destinazione, più p'ansia cresceva in me. Sapevo che quella sera sarebbe successo qualcosa: erano mesi che ci mangiavamo con gli occhi, che  nostri corpi bramavano di stare insieme, di unirsi.

<<Va tutto bene?>> mi chiese lui, notando il mio particolare silenzio, chiudendo il garage dove teneva custodita la sua auto
<<Si, pensavo>> annuii, non specificai a cosa stessi pensando, sapevo che avrebbe capito da solo
<<Non pensare troppo>> mi rispose, entrando nell'ascensore <<Goditi il momento>> sussurrò, avvicinando il mio corpo al suo, lasciando poi un bacio sulle mie labbra <<Son mesi che immagino di averti tutta per me>> mi confessó
<<Sono già tua, Mario>> sussurrai sulle sue labbra <<Il mio cuore già appartiene a te>>
Sentì la mia schiena aderire contro la fredda parete dell'ascensore, mentre le mie labbra venivano catturate in un bacio.

Una volta aperta la porta, lasciammo cadere le giacche a terra con non curanza; vagammo per i corridoi della sua casa, fino a raggiungere la sua stanza.
Mi lasciai adagiare sul letto, senza mai staccare le mie labbra dalle sue, mentre le sue mani iniziarono a vagare sotto il mio vestito.
Lo lasciai fare, lasciai che mi sfilasse il vestito, che baciasse ogni parte del mio corpo facendole prendere fuoco. Sentii il mio viso arrossire nell'esatto momento in cui cominciò ad accarezzarmi e baciarmi il seno, sentendomi incapace di muovere un muscolo.
<<Sei bella>> mi sussurrò, continuando a lasciare una scia di baci dal mio seno al mio collo, fino ad arrivare alle mie labbra
Presi il coraggio di sfilargli la maglietta, prendendomi poi qualche secondo per ammirare il suoi pettorali scolpiti; presi ad accarezzargli i muscoli delle braccia, mentre lui ricominciò a lasciare una scia di baci sulla mia pelle nuda
<<Mario...>> lasciai sfuggire un gemito di piacere dalle mie labbra
<<Fermami adesso>> lasciò un bacio nel mio interno coscia <<O sii mia, stanotte e tutte le altre>>
Scossi la testa, guardandolo sorridere soddisfatto mentre prese i laccetti laterali dei miei slip, iniziando a sfilarli: serrai le gambe, come per istinto, ma lui prese ad accarezzarle e si posizionò tra esse
<<Non vergognarti, mai>> baciò il mio collo <<Non con me>>
Sentì la sua mano scendere, dal mio seno alla mia intimità, dove iniziò ad accarezzare dolcemente: sapevo che non voleva correre, ma mi stava facendo impazzire.
Sentii le sue dita scivolare dentro di me, ed emisi un gemito di piacere che mi fece arrossire: nessuno mai, prima di lui, mi aveva avuto in quel modo. Lui mi possedeva con il corpo e con l'anima: ero sua dall'istante in cui mi mise gli occhi addosso.
<<Ti prego>> gemetti impaziente, volendo sentire il suo corpo completamente unito al mio
<<Non avere fretta, piccina>> mi baciò, continuando quei movimenti che tanto mi piacevano nella mia intimità <<So che ci sei piccola, lasciati andare>> mi sussurrò, baciandomi il collo
Proprio nel momento in cui credevo di essere al culmine, Mario smise di fare quei movimenti: si alzò e con una mossa veloce tolse gli ultimi strati che lo separavano dal pieno contatto con il mio corpo.
Lo vidi poi avvicinarsi al comodino, dal quale tirò fuori a bustina argentata, per poi tornare fra le me gambe
<<No>> lo fermai, quando vidi che voleva aprirla <<Non voglio nessuna barriera, voglio sentirti a pieno e non sarebbe la stessa cosa>>
<<Ma sei sicura?>> mi chiese
<<Mi fido di te>> annuì, togliendo dalle sue mani la bustina, lasciandola cadere sul pavimento <<Voglio essere tua, del tutto, senza niente che ci separi>>
Ancora una volta mi baciò, forse sorpreso da quella mia richiesta, che comunque accolse.
Sentì ogni parte del mio corpo prendere fuoco nel momento in cui entrò in me, nel momento in cui iniziò a spingere in me per sentirmi sua.
Strinse le mie cosce fra le mani, mentre le spinte aumentavano sempre di più
<<Tu sarai sempre mia>> mi sussurrò, facendomi venire i brividi <<Ci apparteniamo, Alis>> quelle parole, sussurrate in quel modo, furono ciò che mi avvicinò al culmine
<<Mario!>> gemetti quando sentii tremare le ginocchia
Le sue spinte aumentarono, finché non lo vidi uscire da me, probabilmente per evitare di riversarsi dentro di me.
Presi coraggio, facendolo sdraiare sulle coperte, per poi servirgli lo stesso trattamento che lui aveva avuto poco prima con me, lasciandogli la possibilità di arrivare al culmine senza pensieri.

<<Sei stupenda>> mi sussurrò, accarezzandomi i capelli
<<Ci siamo messi in un bel casino>> mi voltai a guardarlo, poggiando il mento sul suo petto
<<Non lo definirei un casino>> sorrise <<A me piace tutto questo>>
<<Anche a me>> sorrisi <<Ma ho paura che sia qualcosa di troppo grande per noi>>
<<Forse lo è>> annuì <<Ma non potremmo mai scoprirlo se non lo viviamo>>
<<Non diciamolo a molti>> gli chiesi <<Non voglio che diventi un affare di stato>>
<<Lo saprà solo chi vogliamo noi>> mi baciò il naso <<Posso ufficialmente presentarti come la mia fidanzata ora?>> mi fece ridere
<<Certo, fidanzato>> lo presi in giro, lasciandogli un bacio sul petto, per poi addormentarmi al suo fianco.

Soffierà || TeduaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora