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5 Aprile 2018- Alis

<<È mezzanotte>> mi sussurrò Mario all'orecchio <<Domani lavori, quando vuoi tornare dimmelo>>
<<Non voglio tornare>> sospirai <<Sto bene qui>>

Non avevamo fatto nulla di che.
Ci eravamo visti davanti al bar per le 22, dopodiché aveva guidato per mezz'oretta fino ad un parco all'aperto.
Ci eravamo fermati lì, sdraiati sull'erba a guardare le stelle.

<<Sabato sera canto>> mi informò, iniziando a giocare con una ciocca dei miei capelli <<Ti va di venire?>> mi chiese

Mi voltai a guardarlo.
La luce della luna illuminava i tratti del suo volto, facendolo apparire più bello che mai.

<<Sabato sera lavoro>> gli ricordai
<<Non puoi chiedere un cambio?>> provó, sconfortato
<<A chi? Elenoire l'ha già chiesto a me, per venire a sentire te con Gionata>> gli spiegai
<<Non è un po' egoista questa cosa?>> mi chiese lui
<<A quanto pare no>> negai <<È il suo fidanzato, o una specie: vuole andare con lui a sentire uno dei suoi amici cantare, non c'è niente di male>>
<<Si ma tu...>> iniziò, ma fece morire lì la frase
<<Io?>> lo incitai a continuare
<<Nulla>> sbuffò <<Avrei voluto vederti sotto il palco>>
<<Tu canta, io sarò comunque lì, nei tuoi pensieri>> gli sussurrai, nascondendo poi il viso nell'incavo fra il suo collo e la sua spalla.

<<Sono stato bene stasera>> mi sorrise, togliendosi il casco, una volta fermata la moto sotto casa mia <<E sono contento che ti sia fatta accompagnare fino qui>> scherzò
<<Era giunta l'ora>> scherzai anche io <<Scrivimi quando arrivi>>
<<Vado a casa di Diego, vediamo se riusciamo a scrivere qualcosa nella notte>> mi avvisò
<<Non importa>> scossi la testa <<Fammi sapere quando sei lì, non voglio che ti succeda nulla con questa cosa>> indicai la sua moto
<<Si signora>> annuì lui, facendo il gesto militare <<Fai bei sogni, buonanotte piccina>> mi sussurrò, lasciandomi un bacio in fronte.

Lo guardai rimettersi il casco e sfrecciare verso casa di Diego, dalla parte opposta di Milano.
Rimasi lì qualche secondo, a metabolizzare ciò che stava passando nella mia mente.

El, devi per forza andare con Gionata sabato?

Per forza no, ma lui ci tiene

Pensai a tutte le volte in cui lei mi aveva coperto a lavoro, per non far scoprire a nessuno della terapia.
Non potevo negarle l'unica volta in cui lei mi chiedeva un cambio.
Ma questo Mario ancora non lo sapeva.

<<Pronto?>> risposi al telefono senza nemmeno leggere il nome, troppo presa a struccarmi
<<Che è successo?>> mi chiese Elenoire dall'altro capo del telefono
<<Ma sei pazza?>> le chiesi ridendo <<È l'una passata, che deve succedere?>>
<<Non va bene il cambio>> constatò lei <<Se devi andare a terapia dico di no, non c'è problema, dimmelo>>
<<El>> la richiamai per zittirla <<Non è successo niente, ero presa dai miei pensieri e mi hanno portato a scriverti quello>>
<<Pensieri riguardo un certo Mario Molinari?>> mi chiese ridendo, mentre mi buttavo a peso morto sul letto
<<Può essere>> scherzai
<<Com'è andata stasera?>> mi chiese curiosa, impaziente di sapere come andassero le cose fra me e il rapper
<<Bene>> risposi semplicemente <<Non è successo nulla di che, ma son stata bene come poche volte ultimamente>>
<<Quel ragazzo ti sta facendo del bene, Alis>> mi fece notare <<Quando sei con lui, hai la stessa luce che avevi negli occhi quando eri felice e stavi bene, anzi forse anche di più: ti sta facendo riemergere dagli abissi, permettigli di non farti annegare>>
<<Non lo so, El>> sospirai, dando voce ai miei pensieri <<Si vede che è un ragazzo d'oro, hai ragione quando mi dici che mi sta facendo del bene, ma io non vorrei correre troppo con la fantasia: abbiamo due vite troppo diverse, non so se possano essere compatibili>>
<<Lo sono eccome>> ribattè lei <<Ti ha mai raccontato il suo passato?>>
<<Qualche accenno>> annuì <<Mi ha sempre detto che sono ferite aperte, come lui non chiede delle mie io non voglio chiedere delle sue: voglio che ci venga naturale aprirci l'uno con l'altra, non che sia qualcosa di forzato>>
<<Quando lo farete, capirai che le vostre vite non sono così diverse: la sua vita non è sempre stata rosa e fiori, proprio come la tua>> mi raccontò
<<La mia ancora non è rosa e fiori>> le ricordai
<<Ma lo sarà>> mi incoraggiò <<Tu stessa mi hai detto che vuoi guarire, che vuoi smettere di soffrire e chiudere questo capitolo>>
<<Lo so>> sospirai <<Ma ho paura Alis, se non è stata facile fino ad ora, di certo non lo sarà da qui in poi: le cose non cambiano da un giorno all'altro>>
<<Ci sarò al tuo fianco>> mi ricordò lei <<Sarò sempre accanto a te, a fare il tifo per te e a gioire per ogni tuo traguardo: sarò qui a gioire persino il giorno in cui mi dirai che tu e Mario avrete finalmente scopato. Organizzerò un festino tutto per te>>
<<Vai a cagare>> risi, per poi darle la buonanotte, dicendole che ci saremmo viste il giorno dopo al bar.

Sono a casa di Diego, tutto bene.
Fai bei sogni, ricordati di me.
Buonanotte piccina.
Fu leggendo quei tre messaggi che mi addormentai, cercando di pensare il meno possibile ai demoni con cui convivevo ormai da tempo.

Soffierà || TeduaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora