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4 Aprile 2018- Mario

<<Oh che due coglioni>> sentì Gionata imprecare, il che mi fece alzare gli occhi dallo schermo del mio telefono, che fissavo ininterrottamente da almeno un'ora
<<Che hai?>> gli chiesi
<<Non esce fuori niente, niente>> mi spiegò <<Più ci sto su, più mi fa schifo quel che esce>>
<<Appunto, finché ci stai così tanto non verrà nulla di buono>> gli consigliai di prendersi una pausa <<Andiamo al bar, su>> proposi
<<Non è che bisogna andare al bar solo perché devi vedere Alis>> mi accusò Mirko
<<Alis non c'è>> affermai, guardando nuovamente il mio telefono sperando di avere una sua notifica <<Sta facendo il test d'ingresso, il capo le ha dato un giorno libero>>
<<Ecco perché sei così ansioso>> mi sgamò Diego
<<Frate>> lo guardai serio <<Ci tiene un sacco, non so come potrebbe reagire se non la prendessero>> gli spiegai
<<E a te che importa?>> mi chiese Charlie <<Tanto non ti piace, no?>> mi stuzzicó, facendo riferimento ad una delle nostre conversazioni in cui io negavo completamente di provare qualcosa per lei
<<No>> risposi incerto, facendomi beccare subito
<<Andiamo>> sbuffai dirigendomi alla porta, sperando che i miei amici stessero zitti per il resto del viaggio riguardo all'argomento.

<<Buondì buondì>> esclamò Gionata entrando nel locale
<<Qual buon vento vi porta qui?>> ci chiese Elenoire, dopo averci salutato
<<Il tuo moroso è stressato>> le spiegò Mirko <<Dovreste scopare di più, così starebbe più sereno>>
<<Coglione>> risi io <<Hai notizie?>> chiesi alla rossa, mentre lei mi porgeva un saccottino al cioccolato, riferendomi al test della sua amica
<<Non l'ho ancora sentita>> negó lei <<Sembra che abbia più ansia tu di lei>>
<<Sembra?>> chiese Diego, ironico <<È tutta la mattina che guarda quel telefono, manco quando aspettava l'approvazione per l'uscita del disco era così in ansia>>
<<Smettila>> lo mandai a fanculo

Ad interrompere i nostri discorsi fu proprio la diretta interessata, che poco dopo entrò al bar con un sorriso a trentadue denti sul volto.

<<Ciao>> salutò entrando, con gli occhi fissi sul cellulare

Un secondo dopo, arrivò una notifica sul mio cellulare.
93/100, ammessa.
Lessi, ma non le risposi. Notai il suo sguardo incupirsi mentre Elenoire la salutava.

<<93 su 100 per una che diceva di non essere pronta non è poco>> scherzai, facendole alzare gli occhi dallo schermo
<<Che ci fai qui?>> mi chiese, recuperando il sorriso
<<Che ci fai tu qui, al massimo>> alzai le spalle ovvio
<<Ci lavoro>> scherzò lei, lasciandomi un bacio sulla guancia per salutarmi
<<Sei stata bravissima>> le sussurrai all'orecchio, tenendola ferma per un fianco, di modo che gli altri non ci potessero sentire

Non disse nulla, mi sorrise solamente.
Notai le sue guance farsi rosse, mentre andava a comunicare l'esito del suo esame alla sua amica, la quale lanciò un urlo di felicità che fece capire tutto a tutti.

<<Sei bravissima, quando diventerai una psicologa verrò da te per farmi curare tutti i malanni mentali che mi ritrovo>> scherzò la rossa
<<Si, magari prima fammi guarire i miei>> rise la bionda
<< Tu l'as vraiment dit?>> cominciarono a parlare nella lingua natale di Elenoire, nessuno di noi capì niente
<<Oui>> le rispose Alis <<Je veux guérir, j'en ai marre de cette maladie qui ronge mon âme>>
<<Oh>> le interruppe Gionata <<Siete in territorio italiano, potete parlare una lingua che noi conosciamo?>>

Non dissi nulla, non quella volta.
Fu il primo campanello di allarme.
Fu la prima volta che sospettai che qualcosa non quadrasse, che Alis nascondesse qualcosa molto più grande di lei.
Non sapevo il francese, questo di certo: ma non ci andava un genio a capire qualcosa di quella conversazione.

<<Stasera lavori?>> le chiesi mentre beveva il suo caffè
<<No, Arturo mi ha dato il giorno libero>> mi spiegò <<Ti va se ci vediamo?>> mi precedette
<<Stavo per chiedertelo>> le sorrisi <<Vestiti pesante, vengo in moto>>
<<Sei un pazzo>> rise lei.

Soffierà || TeduaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora