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20 Maggio 2018- Mario

<<Ciao piccina>> salutai Alis, avvolgendole un braccio intorno ai fianchi e lasciandole un bacio sulla fronte <<Ciao El>> salutai invece la rossa con due baci sulle guance, senza spostare il braccio dai fianchi di Alis
<<Gio?>> mi chiese la rossa

Era la sera del primo concerto del tour di Sfera, avrebbe pagato oro pur di averci tutti lì, specialmente la rossa di cui si era particolarmente innamorato, nonostante facesse fatica ad ammetterlo.
Spesso li guardavo e speravo che quei due innamorati potessimo essere io e la bionda che tenevo per i fianchi.

<<È in camerino>> le spiegai <<Puoi raggiungerlo se vuoi, ma non garantisco che sia calmo>>
<<Vado>> sorrise contenta, saltellando poi verso la direzione che le indicai
<<Canti anche tu stasera?>> mi chiese Alis, posizionandosi di fronte a me
<<Si>> annuì <<Lingerie e Mercedes Nero>> le spiegai
<<Ma Mercedes Nero non mi piace>> mise il broncio
<<Ah no?>> sorrisi, ammirando quel broncio che avrei tanto voluto baciare
<<Preferisco Oc California>> alzò le spalle
<<Stai addirittura imparando i titoli, facciamo progressi>> le accarezzai la guancia <<Però, per tua sfortuna, non è un mio concerto>>
<<Tra quanto ne fai uno?>> mi chiese curiosa
<<Tra un mesetto>> le spiegai <<Questa volta non voglio scuse, devi essere in prima fila>>
<<Ci sarò>> mi sorrise <<Te lo prometto>> mi porse il mignolino

Strinsi il suo mignolo, credendo veramente in quella promessa.
La guardai negli occhi e in me crebbe un'irrefrenabile voglia di assaporare le sue labbra, di baciarle quel broncio che aveva ancora stampato sul volto.

<<Che c'è?>> mi sussurrò, probabilmente notando il mio sguardo fisso sulle sue labbra, motivo per cui inizió a mordicchiarsi il labbro inferiore
<<Non fare così>> sussurrai, passando il pollice sul suo labbro inferiore <<Mi mandi a puttane il cervello se no>>
<<E chi ha detto che non voglio farlo?>> soffiò sulle mie labbra

Non resistetti più.
Con una mossa veloce la afferrai dai fianchi e feci aderire il suo petto al mio, potevo sentire il suo cuore battere talmente forte da farmi credere che potesse esplodere da un momento all'altro.

<<Non mi provocare>> le sussurrai all'orecchio, lasciandole un leggero bacio sotto il lobo
<<Altrimenti?>> mi sfidò, consapevole che non mi sarei fermato <<Baciami, Mario>> mi sussurrò sulle labbra

Colsi quella vicinanza e intrappolai le sue labbra con le mie, senza lasciarle via di scampo.
Le mie mani scivolarono lungo i suoi fianchi senza una meta precisa, ma solo per poterla toccare, per poterla sentire vicino a me.
Sentì il suo respiro affannato sulle mie labbra, le sue mani che girovagavano fra i miei capelli.

<<Resta con me stanotte>> riuscì a chiederle
<<Sai che non posso>> sospiró lei
<<Dì ai tuoi che dormi da Elenoire, non ti diranno nulla>> la implorai <<Voglio stare con te stanotte, sentirti mia fino all'alba>>
<<Sei un canzoniere>> mi sorrise
<<Peró ti piace quando faccio il canzoniere>> sorrisi, lasciandole un altro bacio, mentre rubavo il suo telefono dalla tasca dei suoi jeans <<Chiamali>> la incoraggiai
Prese il telefono fra le mani, sconfitta.
<<Mamma>> esclamò non appena la madre rispose al telefono <<Ascolta, è un problema se dormo da Elenoire stanotte?>> chiese, mentre iniziai a lasciarle dei baci sul collo <<Nono... è che siamo uscite in un locale vicino casa sua, quindi... ecco, sarebbe più comodo>> mi fulminò con lo sguardo quando le morsicai il lobo dell'orecchio <<Sisi, facciamo attenzione, a domani>> là saluto
<<Ho vinto?>> chiesi soddisfatto
<<Per tua fortuna sei un bravo canzoniere>> sbuffò, nascondendo un sorriso.

<<Ti prego, smetti di scopartela con gli occhi e scopala per davvero>> esordì Diego, sedendosi sul divanetto accanto a me
Dopo il concerto, siamo finiti nella solita discoteca a ballare e a festeggiare il successo del nostro amico. Eppure, nonostante tutte le attenzioni dovevano essere rivolte verso di lui, le mie erano da tutta la sera sulla ragazza bionda che ballava in pista.
Non amava vestirsi bene, preferiva i suoi jeans e le sue felpe giganti, ma quelle poche volte che si convinceva a mettersi un vestito mi toglieva le parole di bocca.
<<Non la voglio scopare, Die>> sospirai, senza distogliere lo sguardo dalla sua figura <<È troppo rude come termine, non se lo merita>>
<<Dillo come vuoi, basta che smetti di star qui seduto sperando che accada un miracolo>> mi rimproverò lui <<Se non vai tu, qualche belloccio finirà dietro di lei a provarci>>

Il solo pensiero di qualcuno che le si avvicinasse mi fece ribollire il sangue nelle vene. Mi alzai di scatto, raggiungendola in mezzo alla pista, e posizionai le mie mani sui suoi fianchi.
Sembrò riconoscere il mio tocco e, probabilmente grazie a quei pochi sorsi che aveva rubato dal mio cocktail, dopo qualche secondo iniziò a muoversi con disinvoltura

<<Ricordati che stasera sei mia, tutta la notte>> le sussurrai all'orecchio, accompagnando i suoi movimenti.

Soffierà || TeduaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora