Quella notte, dormire mi fu praticamente impossibile, continuavo a rigirarmi più e più volte sul comodo materasso, cercando di prendere sonno.
Fu allora che il buio mi trascinò insieme a lui, in una maniera lenta e inaspettata.Una mano, una mano mi stava tirando via, qualcuno mi supplicava, dicendo di tenere duro, che sarebbe andato tutto bene.
Il dolore era ovunque, mentre quella stessa persona mi premeva forte sulla spalla. La mia testa era leggera, sentivo appena qualcuno singhiozzare sopra di me, ma il tutto giungeva ovattato alle mie orecchie.
Ero al confine, da una parte una voce disperata, che mi supplicava di resistere, di tenere duro un altro po', ripetendomi che presto sarebbe tutto finito.
Dall'altra, una presenza più leggera, talmente leggera da poter scomparire da un momento all'altro.
Non riuscivo a vederla chiaramente, ma sapevo che era bellissima, e qualche forza inspiegabile mi attraeva verso di lei.
La sentivo accarezzarmi dolcemente, sentivo come percepiva il mio stesso dolore, come sapesse ogni minima sensazione che stavo provando e anzi la stesse vivendo insieme a me.
E più mi stava vicino, più io la volevo lì, con me, perché mi sentivo completa, mi sentivo in pace, pronta ad andare.
E allora quell'anima mi accarezzò dolcemente, la sua presenza mi aiutò a stare calma, talmente calma che mi dimenticai delle suppliche che stavo ricevendo dall'altra parte.
La stessa essenza mi prese per mano, trascinandomi dolcemente lontano da lì, mentre ogni sensazione, ogni percezione, svaniva dal mio corpo.
Era arrivato il momento, non mi sarei opposta perché era quello che volevo, era quello che cercavo da tutta la vita: riposo.
E fu allora che, prima di svanire nel nulla, allungai una mano verso quei suoi capelli rossi, cercando di imprimerne ogni minimo frammento dentro di me.Mi svegliai di scatto, il cuore che batteva forte, mentre cercavo di respirare a fondo, la pelle ghiacciata.
Mi premetti una mano sul petto, mentre lo stomaco mi si stringeva sempre di più, spingendomi a rigurgitare tutto ciò che avevo mangiato qualche ora prima.
Era una sensazione talmente forte, talmente orribile, che sentii il bisogno di calmarmi, perché respirare sembrava più complicato che mai.Allora mi alzai, tremando sulle mie stesse gambe, e mi precipitai fuori di casa, non curante della sola camicia da notte che indossavo.
Il fresco mi risvegliò i sensi, e fui grata di poter provare ancora quella sensazione. Non era un freddo brusco, di quelli che ti fanno sentire la pelle d'oca, spingendoti a coprirti. Era invece molto più simile ad una carezza, una brezza piacevole che aiutava i nervi a rilassarsi.Presi profondi respiri, cercando di godermi a pieno quell'aria pura, allora chiusi gli occhi, sentendo le mie mani ancora tremare.
Quel sogno... avevo appena sognato una morte, forse la mia morte, azzardai rivivendo l'intera scena nella mia testa.
Sì, ero io la protagonista del sogno, sembrava come se avessi già vissuto quel momento. Morivo dalla voglia di avere una risposta, una conferma che era così, ed il fatto di non poterla avere mi mandava fuori di testa.Se solo avessi potuto tornare sulla terra... non pretendevo una seconda possibilità. Al contrario però con tutta me stessa chiedevo qualcosa, anche il più minimo e insignificante degli indizi, per dare risposta alle numerose domande nella mia testa.
Diedi un'occhiata intorno a me continuando a prendere grossi e profondi respiri, una sagoma, appena fuori dal vialetto, attirò la mia attenzione.
Sussultai quando la vidi avvicinarsi piano piano, con una lentezza calcolata ed elegante. La postura ben eretta gli permise di ergersi in tutta la sua altezza, mentre si fermò a qualche metro da me.
I capelli rossi.<<Cosa ci fai sveglia a quest'ora?>> Chiese Alexander.
Il ragazzo incrociò le braccia al petto, posando il suo sguardo su di me.
<<Potrei farti la stessa domanda>>
Alex alzò gli occhi al cielo, prima di rivolgermi un'occhiata divertita.
<<Devi sempre rispondere in maniera così scortese, non è vero?>> Domandò, studiando le mie reazioni.
Fu allora che realizzai di avere ancora indosso la camicia da notte, che lasciava scoperta la cicatrice che avevo sulla clavicola.
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Cercando Giglio.
FantasyE se un giorno ti svegliassi e scoprissi di essere morta, senza però ricordare nulla della tua vita passata, nemmeno il tuo stesso nome? E' questa la situazione in cui si ritrova Angel, completamente svuotata della sua personalità, una terribile sen...