Non pensavo di avere mai visto Alex così infuriato prima d'ora, non sapevo di cosa poteva essere capace, ma qualcosa mi disse che presto l'avrei scoperto.
Mi tirai su da terra, digrignando i denti per il dolore, poi corsi verso Kyla, dall'altro lato del pozzo.
Non feci però in tempo ad arrivare a destinazione, il mio corpo si alzò da terra con la leggerezza di una piuma, mi dimenai in aria mentre lentamente mi spostavo proprio sopra l'acqua nera.
<<Fallo fratellino, poni fine alla nostra esistenza, e noi porremo fine alla sua. Ci tieni al tuo piccolo Giglio, non è vero?>>
Il panico si fece spazio sul volto di Alex, mentre spostava freneticamente lo sguardo tra me e Duncan. Il rosso digrignò i denti e strinse le mani in due pugni.
<<Toccala anche solo con un dito...>>
<<E?>> Lo interruppe stavolta Gideon <<cosa farai? Diccelo>>
Alexander cominciò a correre verso di loro ad una velocità sovrumana, la mascella contratta per lo sforzo.
Nell'esatto istante in cui Alex arrivò dai fratelli la forza che mi teneva in aria svanì, il tempo sembrò fermarsi mentre precipitavo nel vuoto.
Poi, qualcosa mi colpì al petto, l'impatto fu talmente forte da togliermi tutta l'aria dei polmoni, portandomi a chiudere gli occhi di scatto. Una calda energia mi avvolse il corpo e quando aprii gli occhi non stavo più precipitando, tutt'intorno a me non riuscivo però a vedere nient'altro che bianco, nel silenzio più totale. Ero ancora sospesa in aria, i miei piedi non toccavano terra, eppure nessuno di esterno ne era la causa, solo questa strana energia.
Girai la testa intorno a me cercando di dare una spiegazione a quello che stava accadendo, senza trovare nessun collegamento con la realtà esterna. Mi venne in mente la situazione simile che avevo vissuto sotto il controllo del demone, ancora sulla terra, e non potei fare a meno di provare paura al ricordo.
Poi però una serie di immagini cominciarono a scorrermi davanti, quasi faticai a starci dietro.
C'era Alex nella maggior parte di esse, le immagini sembravano vissute in prima persona, da me, realizzai.
Erano i miei ricordi.
In molti udii la mia risata, vedi Alexander ridere a fianco a me, poi lo osservai avvicinarsi, prendermi la testa tra le mani e azzerare le distanze tra noi.
<<Il mio angelo preferito>> scherzava in uno dei ricordi.
E allora la consapevolezza mi invase e la verità mi piombò davanti, quella che Duncan fatto esplicitamente intendere, ma che lì per lì non ero riuscita ad elaborare.
L'angelo preferito di Pàn.
Ero davvero un angelo, e Alex doveva aver trovato il modo di restituirmi la memoria in quel preciso momento.
Un'altro ricordo mi comparve davanti, attirando la mia attenzione.
Riconobbi il calore e l'atmosfera tipica di Seoli, l'uomo anziano che doveva essere Pàn mi guardava con pietà, una malinconia immensa dipinta in volto.
Dall'altro lato, con la coda dell'occhio, stavo osservando un ciuffo di capelli rossi, spuntare da un angolo.
Gli occhi scuri, pieni di lacrime, osservavano il padre, che piano piano si avvicinava a me. Io mi stavo ribellando, realizzai che doveva esserci qualcuno a tenermi ferma.
Vidi Alex provare ad allungare le mani, ad utilizzare i suoi poteri, ma Pàn non si mosse. Le sue mani rugose si posarono sulle mie guance, sul volto una decina di scuse che non era in grado di esprimere a parole.
STAI LEGGENDO
Cercando Giglio.
FantasyE se un giorno ti svegliassi e scoprissi di essere morta, senza però ricordare nulla della tua vita passata, nemmeno il tuo stesso nome? E' questa la situazione in cui si ritrova Angel, completamente svuotata della sua personalità, una terribile sen...