Capitolo 10 : Questo non è un addio.

7 1 0
                                    


<<Quindi? Cos'è successo?>> Chiese Clare osservando Alex, che camminava in silenzio di fronte a noi.

Non aveva detto molto dopo che eravamo usciti dal cimitero, per dirigerci nuovamente verso il centro del paese.

Sembrava volesse lasciarci un po' di spazio, probabilmente per parlare più tranquillamente tra noi, non voleva impicciarsi.

Strano da parte sua.

Portai lo sguardo sulla ragazza, osservando le guance rosse per il freddo, nei suoi occhi un evidente curiosità.

<<Sono morta, e poi ho incontrato lui>> feci un cenno con il capo in direzione di Alex.

Clare inarcò le sopracciglia, forse pensando che stessi scherzando, ma quando non mi vide ridere si accigliò ancora di più.

<<Fammi capire, se tu sei morta, come fai ad essere qui, sei un fantasma per caso?>> la mora si allontanò un po' da me, con un approccio ironico.

Accennai un sorriso e la tirai per un braccio, così che fosse di nuovo al mio fianco.

<<Finiscila>> tornammo a braccetto <<Non sono un fantasma, sono viva, per ora>>

Clare inarcò un sopracciglio.

<<Non ricordo molto della mia vita, non ricordavo neanche il mio nome, Alex mi chiama Angel>>

Un sorrisetto malizioso apparse sul viso della mora e io dovetti darle una gomitata nello stomaco, per toglierle quell'espressione del viso.

<<Ahi!>> Esclamò in un modo fin troppo drammatico per essere credibile.

Assottigliai gli occhi nel guardarla.

<<Che c'è? Non c'è niente di male nell'innamorarsi>>

<<Io non sono innamorata>>

O forse sì.

Clare mi scrutò come se mi stesse crescendo il naso.

<<Lo conosco da pochi giorni!>> Provai a difendermi.

La ragazza scrollò le spalle.

<<L'amore a prima vista esiste>>

<<Che grande caz...>>

<<Linguaggio!>> Sentii Alex urlare di fronte a noi.

Lo fulminai con lo sguardo, stava forse origliando?

Mi girai verso Clare, che stava sorridendo in maniera ancora più evidente. Sbuffai rumorosamente e decisi di cambiare discorso.

<<In ogni caso...>> iniziai <<è qui solo per aiutarmi a riacquistare la memoria. Speravamo che trovandoti potessi raccontarci qualcosa, ma anche solo vederti ha aiutato, ora ricordo di noi due>>

Lo sguardo della ragazza si rattristì quando incontrò il mio.

<<Abby se ci fosse stato un modo...>>

<<Non è colpa tua>>

<<Sì invece, mi hai chiesto aiuto, e io ti ho sentita forte e chiaro. Quando ho capito che eri in pericolo era già troppo tardi, ti ho lasciata sola il giorno del tuo compleanno>>

<<Non è dipeso da te>>

<<Vuoi sapere cos'è successo? E' questo che ti interessa?>> Mi chiese ed io non risposi.

Certo che volevo saperlo, era il motivo per cui ero lì, ma costringerla a rivivere il suo trauma.... era troppo da chiedere.

Non avevo il coraggio di rispondere sì, e lei lo capì subito perché prese a parlare senza aspettare la mia risposta.

Cercando Giglio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora