Passarono vari giorni, si avvicinava sempre di più il Natale e anche qualcos'altro ma non saprei ben definire cosa.
Era come una sensazione che man mano si espandeva all'interno del mio cuore, un nuovo sentimento che fino a quel momento non avevo mai provato prima ma era piacevole.
Alex, ultimamente era cambiato nei miei confronti.
Era più gentile e cercava ogni pretesto pur di starmi vicino.
Ogni volta che lo faceva, non so perché, ma arrossivo, forse qualcosa tra noi due stava cambiando qualcosa? Forse, non eravamo semplici amici.
«Allison, Allison!»
Una voce bassa mi risuonò nell'orecchio, svegliandomi di soprassalto.
Ero nell'aula di matematica e accanto a me c'era Diana.
«Dormito poco?» riprese Diana.
«Non ho preso il mio caffè, per questo sono in queste condizioni pietose» biascicai con gli occhi socchiusi.
«Si vede, gli occhi ti si stanno chiudendo da soli» sghignazzò.
«Walker e Harris, smettetela di cianciare e state attente alla lezione» ci rimproverò la signorina Williams.
Io e Diana ci ammutolimmo all'istante e seguimmo il resto della lezione in assoluto silenzio.
Il trillo della campanella indicò la fine di quella noiosissima lezione, così riunimmo tutti i libri e uscimmo dall'aula.
Diana riprese il suo cappotto color cammello e se lo infilò.
Diana era un po' la modella della scuola e, essendo tale, non poteva non avere i capi d'ultima tendenza il suo, però era uno stile elegante e classico.
Dentro di lei però, sapevo fin troppo bene che si celava un animo fragile che dev'essere protetto.
È costantemente sotto pressione dai genitori che aspirano a farla diventare una modella contro la sua volontà ma Diana nasconde perfettamente tutto questo dietro la maschera della ragazza popolare e sicura di sé.
Arrivammo ai corridoi con tutti gli armadietti e ognuno si recò al proprio.
Ad un tratto la voce della vice preside arrivò dagli altoparlanti e giunse a noi.
«Oggi, a causa della mancanza del signor Pierce, il corso di storia e geografia non ci sarà. Grazie per l'ascolto»
'Perfetto' pensai 'ho un'ora libera a disposizione'.
«Bene, ti saluto Ally, vado nell'aula di chimica. Ci vediamo più tardi» disse Diana.
Con un cenno del capo mi salutò e si voltò.
La sua figura snella e il suo portamento erano unici nel loro genere.
Il suo cappotto oscillava delicatamente e contemporaneamente ai suoi passi e i suoi capelli castani a caschetto ondulati si muovevano radiosamente nell'aria come delle nuvole.
«Anche tu hai l'ora libera?» disse una voce alle mie spalle.
Mi voltai di scatto con gli occhi spalancati, poi, realizzai che era solo Alex.
«Scusa, non volevo spaventarti» sorrise beffardo.
Era appoggiato a uno degli armadietti, le braccia conserte e i suoi occhi smeraldo puntati nei miei.
Distolsi immediatamente lo sguardo da lui, non sapevo il perché ma ogni volta che incrociavo il suo sguardo sentivo come una scossa che si irradiava in tutto il mio corpo.
«Che dici se andiamo in caffetteria?»
«Okay, ci sto» dissi sorridendo.
Ci dirigemmo in caffetteria, era semipiena e si respirava un odore di caffè che mi pizzicava leggermente il naso.
Ci accomodammo ad un tavolino e feci per alzarmi per andare ad ordinare.
«Tranquilla, faccio io» disse sorridendo.
Si avviò al bancone: i suoi riccioli corvini si muovevano allo stesso ritmo dei suoi passi e il suo profumo si sentiva a metri di distanza.
Era strano perché Alex usava il profumo molto raramente mentre in quei giorni lo stava mettendo sempre più spesso.
Ben presto, Alex tornò con due bicchieroni pieni di caffè.
«Con doppia panna, come piace a te» sorrise.
Lo ringraziai e ricambiai il sorriso.
Appoggiai il bicchiere sulle labbra e cominciai e berne un po'.
Ad un certo punto, Alex scoppiò a ridere.
«Cosa?»
«Sei tutta sporca» disse continuando a sorridere.
Prese un fazzolettino e cominciò a pulirmi le labbra sporche di panna.
Mentre lo faceva sentii di nuovo una scossa che si espandeva per tutto il corpo.
Non ne sapevo tanto sull'arte dell'amore, preferivo essere spontanea e ascoltare il mio cuore.
«Ecco fatto. Ho scelto bene il caffè?» riprese Alex.
«Hai scelto perfettamente»
A quel punto mi guardò compiaciuto.
Dopo altre due ore di lezione finalmente uscimmo da scuola.
«Allora Ally, com'è andata in caffetteria con Alexander?» disse Jessica maliziosa.
«Come dovrebbe essere andata scusa?»
«Non lo so, magari un bacetto?» aggiunse Candy.
«Ma quale bacetto?! Io ed Alex siamo solo amici»
Ovviamente non ci credevo neanch'io a quello che stavo dicendo, Alex mi piaceva dalla prima elementare ma ero troppo orgogliosa per ammetterlo.
«Avanti Ally, si vede lontano un miglio che ti piace» disse Ellen.
«Ma dai, non è vero»
«Va bene, come dici tu» disse sorridendo Jessica.
Da lontano scorsi Alex in compagnia degli altri: quei riccioli, quegli occhi, quel corpo così perfetto, mi mandavano fuori di testa.
«Dato che siamo in vena di confessioni romantiche anch'io devo confessarvi una cosa» disse Diana.
«Spara» rispose pronta Jessie.
«Mi piace Matt» disse tutto d'un fiato.
«Avanti Ellen, sgancia i cinque dollari» disse Candy.
«Uffa, tieni e che ti bastassero per l'eternità» disse scocciata.
«Era abbastanza palese che ti piacesse Matt» dissi.
«Palese com'è palese che a te piace Alex» disse Diana.
Beh forse non avevano tutti i torti, effettivamente avevo una cotta per Alex da anni.
Magari un giorno avrei trovato il coraggio di dirglielo o per lo meno di farglielo capire in qualche modo ma, per il momento, mi limitavo solo a fissarlo.
Magari tutto quello che stavo immaginando era solo nella mia testa, magari ad Alex piaceva un'altra, se così fosse stato sarei stata disposta a rinunciare a lui pur di vederlo felice.
Anche se non ero un'esperta, sapevo che l'amore funziona così, si è disposti a tutto per quella persona anche rinunciar a essa per di vederla felice.
L'amore è sacrificio, impegno, rispetto, felicità.
Non avevo la ben che minima idea di perché mi stesse succedendo tutto questo forse era un colpo di fulmine o forse il fato, fatto sta che lo amavo con tutta me stessa e sarei stata pronta a morire per Alex o persino rinunciarci.
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The Suicide Of Lauren Miller
Mystery / ThrillerVoi credete nel paranormale? Credete negli spiriti? No, impossibile, sono solo stupide leggende metropolitane. E invece nelle streghe? No, ovvio che no, l'umanità non ci crede, noi non ci crediamo e al solo pensiero che in realtà tutto ciò possa esi...