Un biglietto inquietante

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Quando mi svegliai realizzai subito che giorno era.

Era la Vigilia di Natale, la tanto attesa Vigilia di Natale.

Mi alzai di scatto dal letto e mi vestii in un nano secondo, dopo, scesi come una furia al piano di sotto.

Quel giorno indossai un semplice dolcevita rosso e una gonna nera con stivali alti anch'essi neri.

«Buongiorno anche a te Allison» biascicò Maddy.

Era seduta al tavolo della cucina, ancora in pigiama e sorseggiando con una lentezza esasperante il latte.

Feci un cenno di saluto con il capo e uscii di casa.

Appena fuori casa notai un paesaggio idilliaco dinanzi a me.

La neve mi arrivava alle caviglie, i bucaneve argentavano la via e c'era un'aria fredda ma piuttosto piacevole.

«Hey Ally!» disse una voce alle mie spalle.

Mi voltai e notai Candice avanzare verso di me.

Indossava un giubbino lungo blu, gli stivali rivestiti di pelliccia grigi e un pantalone termico nero.

«Candy!»

«Buona Vigilia Ally» disse abbracciandomi.

Quando c'erano delle feste, Candy era sempre allegra in un modo o nell'altro.

Era come un arcobaleno dopo una tempesta, sempre con il sorriso stampato in viso, i suoi occhi azzurri come il mare pieni d'allegria, riusciva a tirare su il morale anche alla persona più triste del mondo.

«Cosa farai oggi?» cominciò.

«Beh, credo che starò un po' in giro e poi stasera starò con i miei parenti»

«Perfetto, anch'io passeggiavo un po', se ti va potremmo passeggiare insieme» disse allegra.

«Chiaro che sì!» risposi con un sorriso smagliante e carico di gioia.

Passeggiammo a lungo insieme.

Parlavamo del più e del meno, di tutto quello che stava accadendo, ricordi, tutto.

Dopo un po' dovemmo fare rientro a casa.

«Bentornata principessa» disse Maddy sghignazzando.

«Oggi hai una vena di ironia, noto, Madison Walker»

«Lo sai che quando ci sono le feste sono sempre euforica» disse con un sorriso beffardo.

La fulminai con uno sguardo e mi diressi verso la mia stanza.

Appena entrai scorsi immediatamente un biglietto poggiato sulla scrivania, esattamente come quello di qualche mese fa.

"Festeggiate ora, perché non festeggerete più" recitava il biglietto con fare minaccioso.

Sentii improvvisamente un brivido percorrermi la schiena.

Ingoiai un groppo bloccato alla gola, ero impallidita.

Poteva essere tranquillamente uno scherzo o forse qualcosa o meglio, qualcuno, voleva farmi sapere che era lì.

Forse ci eravamo dimenticati troppo in fretta della storia di Lauren, forse lo spirito di Cora voleva dirci qualcosa, o forse erano stati quei due ragazzi alla quale avevo detto di non presentarsi mai più, probabilmente si erano offesi e avevano deciso di progettare una vendetta.

All'improvviso sentii il trillo del mio cellulare: era solo un messaggio da parte di Jessica.

"Ti prego dimmi che anche tu hai trovato un biglietto sulla tua scrivania"

The Suicide Of Lauren MillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora