CAPITOLO 2 - IL CEPPO

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TARDO POMERIGGIO

Il sole era appena calato. Nel bosco gli uccellini avevano smesso di cinguettavate per lasciare posto a un silenzio gelido come l'aria di dicembre.
«Con quel vestito sembri una fatina dei boschi» esordì Ambra non appena vide arrivare la sua amata.
«E tu con quell'ammasso di capelli sembri un funghetto!» rispose Valery, poi si abbracciarono. Ambra la strinse per i fianchi e la guardò negli occhi sorridendole. Ci fu un momento di silenzio.
«Che ti guardi?» Valery era al limite dell'imbarazzo.
«Aspettavo che arrossissi, sta volta ci hai messo mezzo secondo in meno del solito»
«Smettila Ambra!»
«Mai! Fatina dei boschi»
Ambra trascinò Valery sul terreno, e la fece cadere tra le sue braccia. Le odorò i capelli, sapevano come al solito di lenzuola pulite e di bosco. Per un momento le sembrò di essere tornate bambine, quando giocavano nei prati a rincorrersi: Valery fingeva di essere un guerriero, usando come spada il primo ramo che capitava, e Ambra la incoronava con un intreccio di margherite.

Col tempo, la loro amicizia era diventata un amore clandestino. Era iniziato per gioco, si erano date un bacio sulle labbra mentre fingevano di essere un principe e una principessa, per loro era una cosa del tutto normale. Un gioco che facevano spesso nel giardino a metà tra una casa e l'altra. Avevano solo nove anni. Ma, il caso volle, che furono colte in flagrante dal padre di Valery, che di innocente in quel gioco non ci vedeva proprio nulla. Provò a separare le bambine e a far capire loro che quello che loro reputavano "solo un gioco" era profondamente inappropriato. Successivamente Neil trovò giusto informare anche il padre di Ambra.
«È tutta colpa di Valery, sono sicuro che è stata lei a iniziare»
«Non scaricare la colpa su mia figlia! Sono sicuro che abbia iniziato Ambra, visto che se ne va in giro vestita come un maschio! Chissà che strane idee le hai messo in testa!».
I due signori andarono avanti a urlarsi insulti, sinché Neil propose di terminare il litigio con una semplice soluzione: Ambra e Valery non si frequenteranno mai più. Walt e Neil si strinsero la mano come veri uomini, per loro era la soluzione al problema, per le due bambine era l'inizio di un incubo.
La mattina, quando Ambra e Valery uscivano per andare al panificio della città e accaparrarsi le cose migliori in orario di apertura, dovevano sforzarsi di non salutarsi, entrambe consapevoli che i loro padri le avrebbero osservate dalla finestra. Poi terminato il lungo viale, due carrozze distinte le avrebbero accompagnate su e giù per il colle. Solo quando la porta delle carrozze si sarebbe chiusa Neil e Walt sarebbero tornati alle loro faccende. Più tardi in città, ai cocchieri era stato ordinato di tenere sotto controllo le due ragazze ed evitare che si parlassero o si sfiorassero. La faccenda andò avanti un paio di settimane, Ambra era convinta di sentire i pianti di Valery provenire dalla sua finestra ogni notte e alla fine ebbe un'idea. Poiché ovviamente certi fatti dovevano rimanere il più privati possibile, nessuno della città sapeva dell'accaduto, e pur di mantenere alto l'onore delle proprie famiglie Walt e Neil avevano accettato di fare buon viso a cattivo gioco. Perciò quando si incontravano alle riunioni dei nobili, o a qualche evento, i due sembravano vecchi amici come al solito, quindi tutti erano convinti che le due famiglie andassero d'amore e d'accordo.
Una mattina, Ambra consegnò alla donna del panificio una piccola busta con la richiesta di farla avere a Valery non appena si fosse avvicinata alla cassa. Poi comprò il silenzio della donna lasciandole una banconota extra.

Alla pista di atterraggio aliena.
18.30

Da quel momento le due iniziarono a vedersi di nascosto. Dietro le loro case c'era infatti un fitto bosco, ma se non vi lasciaste demordere dagli inquietanti rumori che si odono dopo il calar del sole, scoprireste che alla fine del sentiero vi è un enorme prato a cielo aperto, un prato interamente ricoperto di fiori colorati e farfalle. E il prato è tutto circondato dal bosco, come un'oasi nel deserto. La particolare struttura dunque aveva fatto immaginare alle due bambine che quella fosse una pista segreto di atterraggio per gli UFO, e che il ceppo al centro fosse più di un ceppo.
«Forse serve all'astronave per agganciarsi meglio!» aveva ipotizzato Ambra.
Ma Valery l'aveva smentita subito: «No, è sicuramente il nascondiglio del tesoro alieno!».
La verità è che era solo un vecchio ceppo.
Un vecchio ceppo che aveva visto nascere l'amore di due bambine, ormai sul punto di diventare donne.
E adesso, vicino a quel ceppo, Ambra e Valery guardavano le stelle...

Valery si lasciò avvolgere e chiuse gli occhi, con la testa sotto il mento dell'amata. Come poteva qualcosa di così puro come il loro amore essere motivo di vergogna? Non lo avrebbero mai capito. Poi un pensiero le venne alla mente, e con la sua voce assonnata ruppe il silenzio.
«Ambra, devo dirti una cosa»
«Che succede?» le accarezzò il viso. Per niente al mondo avrebbe voluto vederla preoccupata, Valery non lo sapeva ma Ambra aveva promesso a se stessa di proteggerla. Sempre.
Valery sospirò, poi disse «io e mio padre siamo stati invitati a un ballo in maschera dai Danbury per la vigilia di Natale, penso ne voglia approfittare per trovarmi un marito»
«Ma è fantastico!»
«Come è fantastico?»
«No intendo... è fantastico perché anch'io sono stata invitata a quella festa. Non per il marito»
«Quindi potremmo...»
«...andarci insieme».
Le due si presero per mano, si guardarono negli occhi e risero per essersi completate la frase a vicenda come due patetici innamorati.
«Che cosa indosserai?» chiese subito Ambra
«Penso... la maschera di un cigno, sì. E tu? Come ti riconosco?»
«Ancora ci devo pensare ma te lo farò sapere»
«D'accordo... Ambra?»
«Sì?»
«Io non voglio sposare un uomo. Io voglio sposare te»
Ambra restò immobile per un attimo, sapeva che i suoi sentimenti per Valery erano ricambiati, ma non si era mai spinta a tanto.
«È lo stesso per me, ma non possiamo»
«Lo so, ma questa cosa mi strugge. Sai ultimamente ho tanti incubi e...» Valery non era sicura di volerlo dire.
«E?»
«E dei... brutti pensieri»
«Che brutti- oh... quei brutti pensieri».
Gli occhi di Valery si fecero lucidi, e Ambra vide il bagliore della lanterna che aveva con sé riflettersi nelle sue pupille.
«Amore mio non piangere»
«Come? Come posso non piangere sapendo che non potremo mai stare insieme senza doverci nascondere, io sono stanca di nascondermi. Non è giusto» si asciugò il naso sulla manica del vestito.
«Lo so» le posò un bacio sulla fronte. «Ti amo Valery Smith»
Ma lei non riuscì a rispondere, soffocata dalle sue stesse lacrime, per fortuna non servì: Ambra glielo leggeva negli occhi quanto la amasse.
«Ti prometto che troveremo un modo per stare insieme» continuò.
«Ambra non promettere... è impossibile. Tutto questo sarà sempre sbagliato ai loro occhi, il nostro amore è sbagliato»
«Il nostro amore è nostro, punto. E lo difenderemo a modo nostro»
«Leggi troppe poesie Ambra...»
Quando si calmò, Valery controllò il suo piccolo orologio scoprendo che era tardissimo. E con un leggero velo di tristezza negli occhi, si alzò da terra, lasciò un lieve bacio sulle labbra di Ambra, e si avviarono verso il sentiero per tornare a casa.
La strada del ritorno non la facevano mai tutta insieme «se ci vedono tornare dallo stesso sentiero si insospettiranno» diceva sempre Valery, e quindi a turno tornarono a casa.

Dopo cena, Ambra stese un pantalone nero.

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