LA EREDE

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"Apri quella dannata porta o la distruggerò di nuovo", tuonò Luka.

Amanda aprì bruscamente la porta d'ingresso. Oliver era rilassato sul divano, guardando la televisione.

"Sai quanto costa questa porta?" gli chiese Amanda con rabbia.

"Molto bene, considerando che la ho pagata io." Luka entrò in casa, visibilmente agitato.

"Entra pure liberamente", disse Amanda sarcasticamente.

"Abbiamo concordato un mese fa che ti trasferirai da me, e tu continui a indugiare. Non puoi vivere da sola. Non sei al sicuro!", urlò Luka.

"Non sono sola", rispose freddamente.

Guardò Oliver per un istante. "Vivrai con un altro uomo, non con me. Sei matta?"

"Non esagerare. Oliver è il mio assistente personale e non poteva rimanere all'hotel per sempre. Inoltre, gli devo. La casa è troppo grande per una persona sola."

"Sei la mia compagna e porti il mio bambino!", disse Luka duramente.

"E questo non è cambiato, ma non sono pronta per una vita in comune."

"Perché? Spiegamelo, per favore, perché davvero non capisco", disse con tono sarcastico.

Amanda si contorse. "Ti dirò questo con parole scelte. Per favore, non arrabbiarti."

"Non lo farò."

"Sei già arrabbiato."

"Sì. Ti prometto che non ti strozzo."

Oliver rise. Entrambi lo guardarono malevolmente. "Qualcosa di divertente è successo in TV. Fate finta che io non esista", disse con fascino.

"Luka..."

"Amanda."

"Mi stai soffocando."

"Non ti sto soffocando. Mi preoccupo per te."

"Mi stai soffocando. Ti comporti come se fossi malata, non incinta. Come se fossi incapace di vivere da sola. Costantemente mi stai addosso..."

"Non è vero!"

"È vero e non interrompermi. Non mi permetti nemmeno di guidare l'auto."

"Non esagerare."

"Ogni volta che salgo nella mia Mini, hai improvvisamente la necessità di uscire di casa e andare proprio nella mia direzione. Non pensare che sia stupida."

"Sai qual è la percentuale degli incidenti stradali?"

"Oh... smettila, suoni come Anna. E nascondi cioccolata e patatine da me!"

"Non puoi mangiare solo schifezze per 9 mesi!", gridò.

Si coprì la testa. "Non posso più. Sei troppo possessivo. Control-freak!"

"Amore...", fece un passo verso di lei, afferrandola per le mani.

"Quando lo dici così, sembra che io abbia esagerato un po'", rise un lato del suo baffo.

"Non mi stai prendendo sul serio."

"Ti sto prendendo molto sul serio. Non ho dormito tutta la notte perché non eri accanto a me. Ma finché non risolviamo il problema di tuo padre, non sei al sicuro."

"Sicura sono con Oliver. Lavorava come guardia del corpo."

"Sei più sicura con me!", disse in modo autoritario.

"Suggerisco un compromesso, perché non accetterò questo tipo di accordo. Non puoi vivere con un altro maschio. Il mio lupo non lo sopporterà. A malapena mi controllo già. Vuoi che lo faccio a pezzi? Oliver?"

LE SPECIE- LukaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora