Chapter two - Cowardly

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-Mama, life had just begun

Cara madre, come non ti voglio morta, non ti voglio viva. Cara me stessa, come mi voglio far vedere, voglio...

Iside's pov

-Alle medie

Fu il mio primo giorno di scuola alle medie. Già giravano voci che mi facevano capire una sola cosa: devo evitare qualcuno, ma chi?

'Lui.'

Avevo lo zaino alle spalle e camminavo come una bambina di cinque anni. Camminavo come un stupida bambina che curiosava tra le classi e origliava i discorsi degli altri.

Non c'erano tanti ragazzi all'interno delle classi. Loro erano già pronti per la lezione, con lo zaino sopra il banco mentre lo svuotavano e mettevano gli astucci sulla scrivania azzurrina, celeste.

Ero in mezzo al corridoio e cercavo il mio armadietto con le chiavi accompagnate dalla targhetta col numero "110". Sembravo proprio una bimba con una banconota da dieci euro alla mano.

Tutti mi fissavano e mi indicavano mentre dicevano: <tu la conosci?> oppure mi insultavano: <ha le gambe tozze, poi guardale il viso! Sembra una neonata> ridevano e sghignazzavano.

'Come se non li avessi sentiti.'

'Vorresti sparire, adesso?'

Volevo sparire. Mi sentivo fuori posto, come se dovessi raggiungere qualcosa di più alto, o di più profondo.

Non avevo l'età giusta per capire il mio posto, la mia posizione. Ero inferiore o superiore?

Mi bastava una parola per capire. Se mi davano del "lei", se mi trattavano da regina, ero superiore, ma se invece il contrario... non ero nessuno.

'Inferiore.'

<Basta fissarmi> borbottai ansiosa e tremante, ma l'unica risposta che ottenni era una risata proveniente di fianco la mia spalla.

Mi colpì bruscamente per dire "chi ti sta ascoltando?".

Girai i tacchi e lo fulminai da testa ai piedi e gli urlai senza nemmeno pensarci un attimo di secondo: <attento a dove metti i piedi, hai capito?!> si girò e mi guardò dentro le mie pupille.

'Debole, inferiore.'

<Sai almeno chi sono?> disse con tutta l'autostima che possedeva.
<Sai che non mi interessa!> urlai sfogandomi. 'Non bisogna sfogarsi con le altre persone, che ti hanno fatto di male?'

'Te ne faranno.'

Corsi al mio armadietto e lo aprii appoggiandoci i libri che avrei preso a fine lezioni. Andai in classe evitando tutti coloro che mi fissavano con occhi aggressivi, pronti a sbranarmi.

Cercai di stare più attenta alla lezione che a quel che era successo, ma mi veniva difficile: perché me la sono presa così tanto? Forse perché non sopportavo le voci che si erano create. 'Poi chi era la persona alla quale devo stare lontana?' pensai giocherellando con la matita che cadde a terra.

Mi abbassai per raccoglierla, ma un altro ragazzo si piegò porgendomela. Mi sorrise e forse quella sua espressione mi rallegrò per qualche attimo.

𝐿𝑎𝑑𝑟𝑖 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑡𝑒 - 𝑀𝑒𝑙𝑜𝑑𝑖𝑎 𝑀𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora