𝐿𝑎𝑑𝑟𝑖 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑡𝑒 - 𝑀𝑒𝑙𝑜𝑑𝑖𝑎 𝑀𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑒

Chapter twenty-four - More than a 'more'

- Should I trust you?
Should I?

Tutti hanno una maschera. Una maschera debole. Una maschera che un giorno svanirà. Basta aspettare.

Iside's pov

- Alle superiori

<Layth... > mi allontanai ad ogni suo passo verso di me.

Uno, due e tre passi.

E di nuovo ancora.

Uno, due e tre passi.

Le mani mi tremavano e sentivo come se le mie gambe fossero in aria, come se avessero perso il controllo, come se stessi cadendo.

<Che c'è?> chiese accompagnato da un sorriso spaventoso. 'Ecco che può fare la mafia.' <Hai paura, Ficcanaso> la sua voce marcò sel nomignolo datomi e la sua mano scattò sul mio braccio. Non potevo più andare indietro.

'I labirinti sono caratterizzati per i loro vicoli ciechi, e tu ne hai trovato uno. Solo che non sai come tornare indietro.'

<Smettila> sussurrai mentre la sua faccia era a centimetri di distanza dalla mia. <Smettila> iniziai ad alzare la voce mentre lui appoggiava la sua mano sul muro sopra di me. <Ti ho detto di smetterla!> scesero una ad una le lacrime salate. Ero disperata, e tutti i disperati arrivano al pregare la fonte di vicoli ciechi.

Arrivai a pregare un labirinto.

<Per favore, s-smettila... > singhiozzai e lui capì che la troppa paura mi era data alla testa e fatto smarrire la via retta.

'Basta, basta, basta!'

Le lacrime scendevano più numerose ma l'espressione stampata in faccia rimaneva la stessa. Lui però non era stupido. Capiva che ero al massimo delle mie capacità. Capiva che non ce l'avrei più fatta, infatti caddi ma tra le sue braccia.

Sentii un brivido di freddo e un'ondata di vento ghiacciato. Un opprimente viso.

Pioveva. Nel mio sogno, o forse incubo, pioveva. Piovevano lacrime di nuvola. Lacrime che dopo poco diventarono più fitte. Non vi era né Luna e né Sole.

'Se il cielo piange senza fonte di luce, perché tu lo fai?'

Anche il cielo è triste: senza stelle, senza Luna.

Era notte, come sempre.

Le chiome degli alberi si muovevano e le foglie volavano. Si sentiva solo il frusciare di quelle anime volanti e la pioggia. Ero a terra, sul fango. Guardavo il quadro con un'emozione apate. Sentivo che non avevo nulla da esprimere, sentivo che sorridere non era l'idea giusta.

'Sorridi, sorridi, che se tu non lo farai, chi lo farà?'

Ma come si faceva?

"Alzare un po' gli angoli delle labbra ed eccoti il sorriso" dicevano. Ma se non c'è sentimento, che sorriso è?

Non sono felice, non lo sono più.

<Pittrice della Notte... > e come un sussurro mia madre aveva pronunciato per poi avvicinarsi. Era come un fantasma: era quasi trasparente e non aveva le gambe per appoggiarsi. Le stavo studiando il corpo quando poi alzai la testa.