-I'm not afraid anymore
E proprio quando la paura svanisce, mi sento di vivere un sogno.
Iside's pov
- Alle superiori
Quella nottata ci eravamo allenati. Layth aveva detto la notizia, anche se l'avrebbe voluta dire un altro giorno. Gli altri erano entusiasti della notizia, soprattutto una ragazza molto simile a Quaranta, anche se di aspetto, di carattere e di stile era proprio il contrario.
La ragazza era Quarantuno. La somiglianza a Quaranta era veramente tanta: aveva la sua stessa forma di viso ad ovale, i suoi stessi occhi azzurri - sempre simili anche a quelli di Sette - e quelle lunghe ciglia che però non erano incastrate tra la palpebra. Quarantuno era d'un biondo più chiaro del mio, quasi un biondo Barbie. Vestiva con una tuta rosa e scarpe sportive. Aveva veramente dei gusti differenti. 'Forse sarà la sorella' pensavo, ma arrivai alla conclusione che fosse veramente ciò che immaginavo: due sorelle gemelle.
La ragazza saltellava e batteva le mani dall'impazienza perché non vedeva l'ora di uccidere qualcuno. Io invece ridevo leggermente. Mi era simpatica.
<Quindi tu farai il piano?> si avvicinò col sorriso e indicandomi con un dito,
<Sì> risposi sorridendo ma poi mi girai e presi una delle pistole immaginando che fosse il mio turno e, come gli altri, sparai al bersaglio. Quarantuno mi affiancava e iniziava a farmi domande: <Tu sei Zero, giusto?><Sì.>
<E... perché il Boss ti chiama "Ficcanaso"?> curiosava mentre continuava a sparare e ad ogni colpo alzava la voce. Sorrisi leggermente, anche se non avrei dovuto. Non era poi la cosa più bella del mondo quella giornata.
<Lunga storia> dissi guardando il basso per caricare la pistola, <hai fratelli?> Provai a parlarle e ad aprire discorsi solo per saperne di più. Ero curiosa, ma allo stesso tempo concentrata a sparare.
<Ho un fratello> rispose ed io mi fermai e la fissai per poi distogliere lo sguardo e sparare ancora. 'È Sette.'
<Ne hai di sorelle?> chiesi. Non pensavo di essermi sbagliato, io credevo che avessi la totale ragione sul fatto che Quaranta sia sua sorella.
<Avevo una gemella, è morta.>
'Quaranta è morta?' Pensavo sconvolta. Layth non me l'aveva detto, lo sapevano solo Jack, Jake, ovviamente lui e Quarantuno. 'Ma perché non me l'ha detto?' Ero un po' furiosa, ma alla fine cambiai direttamente discorso, dopo le condoglianze, per non far crescere la mia rabbia.
<Vieni alla nostra scuola?> un altro colpo centrato alla testa. I colpi, ormai, passavano nello stesso buco facendomi colpire il muro.
<Sì, mi pare di averti già visto con Centodieci ai tavoli della mensa>
<Lo conosci?> aggiunsi sorpresa che lo si vedeva da come avevo gli occhi aperti,
<No, ma non lo trovi carino?> addolcì gli occhi e lo guardò con tenerezza e con la pupilla a forma di cuore. 'Cosa ci trova di carino in lui?'
'Cosa ci trovavi di attraente in lui?'
Alla fin fine, non si giudicano i gusti altrui quindi dissi: <È tutto tuo.> Lei rise e affermò.
<Qual è il tuo vero nome, Zero?> Aggiunse dopo l'affermazione, <il mio è Bridget.>
<Sono Iside> abbassai la voce per farlo sentire solo a lei.
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𝐿𝑎𝑑𝑟𝑖 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑡𝑒 - 𝑀𝑒𝑙𝑜𝑑𝑖𝑎 𝑀𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑒
RomantikPassati orribili, un presente inaspettato e un futuro pieni di colpi di scena. Layth Green, il protagonista maschile, dopo aver bullizzato il suo migliore amico e dopo la morte di suo padre, divenne capo della mafia. 'Non voglio farmi mettere i pie...