Chapter six - Eyes close and eyes open at the wrong time

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-I'm insane

Paura di cadere, paura di tenere gli occhi aperti nei momenti sbagliati. Un trauma che non è ancora svanito. Un trauma che non se ne andrà.

Iside's pov

- alle superiori

Toccava a noi. Dovevo dirigere il mio gruppo come bambini obbligati a fare un cartellone. Dovevo essere la superiore, cosa che non sono mai stata. La paura di perdere si fece più pesante dentro di me e tutto quello che potevo fare e sorridere e scherzare, come se tutto quello che stessi facendo fosse sotto controllo. 

Nella mia squadra avevo due importanti: Jack e Jake, però non mi potevano aiutare in nessun modo, dovevano seguire ciò che io dicevo. Se perdevano o vincevano dipendeva tutto da me e da come mi girava.

'Il colpo perfetto non esiste senza alcuna vittima.'

'Vedo che hai imparato.'

Il piano l'avevamo ormai tutti memorizzato e quindi ci mettemmo alle nostre postazioni ed ecco che iniziò il colpo. Eravamo divisi in tre gruppi: il primo gruppo, che chiamai Corvo Nero, sarebbe partito prima di tutti a controllare i movimenti dell'avversario; il secondo, Fenice, era quello che iniziava il colpo distraendo con rumori o tracce d'erba il nemico; ed infine, quello in cui vi ero, che era l'ultimo a partire, Colomba in cenere, doveva controllare da lontano i progressi altrui per poi agire dopo che il colpo prese la forma dello spavento e felicità.

Avevo assegnato a tutti un ruolo e chiarii sul fatto che non fosse un piano del tutto perfetto e che ci sarà stata qualche vittima imprevista, perciò mi scusai alla fine del discorso. Come un inferiore.

In mezzo all'erba fredda e illuminati dalla luce lunare, rimasi ferma, immobile, avvistando i movimenti degli altri due. Non mi ero impegnata tanto a fare questo piano, ma era logico: se non c'era la prima squadra, c'era la seconda e così via. 

Alex si piegò e, allarmato, sibilò qualcosa a Zerouno avendo in mano un filo d'erba che scuoteva avanti e indietro. Avanti e indietro.

Zerouno corse verso il suo gruppo nascondendosi dietro il muro e non vidi nient'altro. Sapevo che toccava a me, e con gli occhi euforici ma stanchi ci avvicinammo con lunghi e lenti passi. Il mio gruppo era quello "speciale" nonostante il gruppo completo fosse composto da più di cinquanta persone, Colomba in cenere era composto solo da tre persone.

Forse perché era un ruolo molto importante che affidai solo a chi era più bravo, forse perché non mi ricordavo i "nomi" degli altri componenti. Non ricordo bene.

<Più, aiutami, da questo buco saliremo al primo piano. Tanto non ci sono scale per salire> sussurrai a Jake indicando la nostra entrata. Jack lo aiutò a tirarmi su e una volta toccato il pavimento coi piedi, presi per le mani Jack e lo tirai verso di me e la stessa cosa fece con Jake, solo molto più lentamente per la paura di qualche rumore. Nessun gemito, anzi Jake si impegnava a tenere le labbra incollate tra di esse come Jack, mentre io provai a trattenere la risata. 

Avevo gli occhi puntati sulla situazione - il centro del pavimento era caduto al piano terra permettendomi così di vedere l'accaduto - e c'era Layth in piedi e immobile, non muoveva niente, tranne le sue dita che afferravano le corde nell'aria. Alex era davanti al Boss e aveva la pistola già impugnata come si deve. Alcuni miei compagni erano stati beccati a spargere erba e quando li avevano spinti a terra diventai rossa. 'Non doveva finire così, anche se era previsto.' Dovevamo agire in qualche modo, perciò ordinai a Jack  di scendere e distrarre gli altri insieme a Fenice. 

𝐿𝑎𝑑𝑟𝑖 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑡𝑒 - 𝑀𝑒𝑙𝑜𝑑𝑖𝑎 𝑀𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora