Dieci

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Qualche sera dopo l'ennesimo battibecco tra Valentina e Federico, Giulia e l'altra ragazza si erano riunite nella stanza di quest'ultima per lavorare ad un progetto per i tifosi da proporre all'inizio della nuova stagione. Entrambe erano sedute davanti all'ampia scrivania in fondo alla stanza con i loro computer portatili appoggiati di fronte a loro.
Ad un certo punto, Giulia si ricordò di quanto era successo qualche giorno prima, domandandosi se lei e Domenico avessero toccato qualche tasto dolente con le loro battute. Lei si sarebbe aspettata una reazione nervosa da parte dei due, invece erano diventati entrambi imbarazzati e non erano stati eccessivamente polemici, e pensava che dopo le loro varie insinuazioni avrebbero ricominciato con le loro ostilità e l'astio che provavano l'uno nei confronti dell'altra. Invece, in questo modo, quelli che per Giulia erano solo sospetti che credeva infondati, stavano diventando sempre più certezze, anche se Valentina non l'avrebbe ammesso tanto facilmente.
La sua collega le sembrava più inquieta e pensierosa da quel giorno, quasi come se le fossero state messe in mente strane idee su cui valeva la pena riflettere e uno di quei pensieri che ti prendono ogni istante impedendoti di essere spensierato e tranquillo.

- Vale? - la chiamò Giulia.

- Sì? - l'altra alzò la testa dallo schermo del pc.

- Ma per l'altro giorno, sei arrabbiata? - le domandò, sperando che capisse subito ciò a cui si riferiva.

- No, ma ti pare? - si affrettò a rispondere. - Perchè mi fai questa domanda? - chiese poi.

Giulia pensò che se lei aveva velocemente collegato il "Sei arrabbiata?" a quel fatto, era un segno del fatto che il pensiero di Federico non fosse cosa nuova. Altrimenti avrebbe esitato di più.

- Perchè mi sembra che tu sia un po' sulle nuvole dall'altro giorno... - provò a dire, lasciando un po' la frase in sospeso per vedere la reazione dell'amica.

- Per quale motivo dovrei? - disse Valentina tranquillamente. Cercò di non mostrare quanto in realtà Giulia avesse centrato il punto.

- Era una mia impressione... - continuò, non completando ancora la frase sempre allo stesso scopo. - Magari perchè nelle nostre battute in fondo c'era qualcosa di vero. -

- Io e Federico? Io e quell'essere insopportabile? Mai. - affermò fermamente.

C'era ancora un muro tra loro e l'unica cosa che l'avrebbe potuto abbattere era una mossa da parte dell'altro. E il fatto che, ogni volta che si vedessero, iniziassero dei litigi senza fine, non aiutava affatto.

- Se ne sei proprio convinta... -

- Poi, non hai visto quante arie si dà? Mi dà sui nervi il suo comportamento. - continuò Valentina con quelle motivazioni e scuse a cui, Giulia ne era convinta, non credeva più fino in fondo nemmeno lei.

- Va bene, va bene. allora hai ragione tu. - gliela diede vinta per il momento, ma era convinta che quella storia non iniziasse e non finisse con quella conversazione.

Passarono alcuni minuti, dopodichè, quella che doveva difendersi dalle insinuazioni divenne Giulia.

- Comunque, io se fossi in te non parlerei più di tanto, perchè anche tu non mi sembra che abbia poi le idee così limpide. - scherzò Valentina, ribaltando la situazione. Ora era nelle sue intenzioni mettere in difficoltà l'amica.

- Riguardo cosa? - domandò l'altra, lo sguardo fisso di fronte a sè, sullo schermo.

- Daniele. - rispose con naturalezza.

- Daniele? - ripetè l'altra sorpresa.

-Sì, Giulia. Daniele. Alto, biondo, occhi verdi, difensore... hai presente? - disse lei con ironia.

- Certo che ce l'ho presente. - Giulia la guardò, seria.

- Eh beh, ovvio. Non resisti 10 minuti senza avercelo intorno. - continuò a scherzare.

- Questo non è affatto vero. -

- Va bene, magari ho esagerato. - ammise. - Ma non puoi negare che siate sempre insieme quando si può... -

- Ma che stai dicendo? Dai, su! - ribattè lei. Sapeva che la sua amica non aveva tutti i torti, ma quello non stava necessariamente a significare che lei provasse per lui qualcosa di diverso oltre che il bene che si può volere ad un amico.

- Si vede che gli vuoi bene. - disse l'altra, questa volta in modo serio.

- Gli voglio tanto bene, come amico. - ammise Giulia abbassando lo sguardo sulla tastiera. Non voleva assolutamente che qualcuno la pensasse diversamente, per questo aveva sottolineato l'ultima parte della frase. Se avesse visto che era arrossita, non le sarebbe più stato possibile difendersi.

- Giulia, si vede che tu vuoi che tra voi ci sia qualcosa di più che un'amicizia stretta come è adesso la vostra. - affermò Valentina. Non sapeva se la sua amica avesse già pensato a questa evenienza, se ci stesse pensando da tempo o se era stata lei la prima a parlargliene, ma, in ogni caso, era certa che non sarebbe potuta andare a finire diversamente. Ci sono della amicizie in cui, pur volendosi bene, non si arrivava mai allo stare insieme, e altre in cui è inevitabile. Sapeva e sperava che quella tra Giulia e Daniele fosse una di quelle.

- Io non voglio assolutamente niente. A me va bene così. - disse l'altra, più per convincere sè stessa che l'altra del fatto che quel dubbio che le aveva messo in testa fosse solo una sua impressione, nulla di più. - Dai, finiamo qui così andiamo a dormire. - disse cambiando discorso.

Valentina, in questo modo, ottenne la conferma che cercava in merito a ciò che la sua amica invece aveva cercato di negare. Se non aveva compreso fino in fondo quello che, secondo lei, in realtà provava per Daniele da tempo, almeno le sue parole avevano fatto sì che Giulia pensasse di mettere in dubbio quella che lei credeva fosse solo una semplice amicizia. E, magari, se alla fine lei avesse deciso di arrendersi definitivamente ai suoi sentimenti, sarebbe stato anche un po' merito suo. Anche lei aveva un po' di casino in testa con la storia di Federico, ma pensare che l'unica che non si rendeva conto dell'evidente fosse solamente Giulia era un modo per autoconvincersi che il problema non esistesse affatto.
Entrambe si misero a trascrivere sul computer degli appunti di Marco relativi al programma promozionale che la società aveva chiesto loro di iniziare già ad ideare.
Prima di tornare a concentrarsi sulla sua mansione, decise di provare un'ultima carta.

- Una cosa te la devo dire però, almeno ne sei consapevole. - continuò dopo qualche istante.

- Cosa? - domandò Giulia, senza distrarsi da ciò che stava facendo e sperando che l'altra non dicesse qualcosa che l'avrebbe messa ulteriormente a disagio.

- Quando parli di lui, ti brillano gli occhi. - rispose.

Giulia non rispose e continuò a digitare sulla tastiera, come se non avesse sentito.

Ho imparato già ad amarti senza più riserva alcuna - Daniele Rugani [REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora