Due giorni dopo, il mister aveva indetto una giornata libera per tutti: squadra e chi ci lavorava vicino. Daniele aveva imposto a Giulia di non fare nulla per portarsi avanti con le mansioni per il suo lavoro almeno per quel giorno. E lei aveva accettato solo dopo che lui aveva minacciato di farle sparire il computer. Così, nel pomeriggio, si era seduta in giardino a leggere un libro con un po' di tranquillità. Dopo una mezz'ora buona, però, questa sua tranquillità fu interrotta dal suo amico, che doveva trovare un modo per scacciare la noia.
Daniele si sedette al suo fianco sulla panca. - Mi sto annoiando. - disse.
- Io no. - rispose lei ironicamente senza distogliere lo sguardo dalla pagina che aveva sotto gli occhi.
- Su, facciamo qualcosa? - la esortò lui.
- Dai, lasciami leggere. - tagliò corto la ragazza.
Se doveva fare il possibile per vederla solo come un'amica, allora lo avrebbe fatto. Si stava sforzando di comportarsi come si sarebbe comportato se non si fosse innamorato di lei, ma non era facile. Era fortemente condizionato dai suoi sentimenti, ma si imponeva di resistere a non perdersi in essi.
Dopo gli venne un'idea: iniziare ad infastidirla amichevolmente, come gli era sempre risultato naturale fare. Aveva proprio di fianco a sè il rubinetto dell'acqua con attaccata la canna per bagnare i fiori.Ne fece uscire un po' e si bagnò leggermente la mano. Poi schizzò la ragazza in faccia, ridendo.
Lei però non rise. - Smettila. - gli disse dopo qualche istante con un sospiro.
Lui la schizzò di nuovo.
Giulia si lasciò cadere il libro sulle ginocchia, prese una bottiglia piena d'acqua di fianco a sè e gliene lanciò un po' addosso. Poi, come se niente fosse, riappoggiò la bottiglia a terra e afferrò di nuovo il libro fra le mani.
Allora, Daniele, prese direttamente la canna le puntò il getto verso le ginocchia.
La ragazza, ormai, era parecchio bagnata e aveva capito che lui non l'avrebbe lasciata in pace finchè non avesse reagito. Mise definitivamente da parte il libro e riprese la bottiglia per lanciare ancora acqua addosso all'amico.
Il ragazzo provò a spostarsi alzandosi, ma fu comunque preso dal getto.
Lei ormai non riusciva più a mantenersi seria, così entrambi risero mentre iniziavano a bagnarsi a vicenda come due bambini.
Erano ormai quasi completamente marci, quando Giulia si accorse che era finita l'acqua all'interno della sua bottiglia. Si girò nella direzione del lavandino per andare a riempirla, ma lui la prese per un braccio prima che ci arrivasse, e dopo la trattenne anche con l'altro braccio. In questo modo, si ritrovò stretta tra le sue braccia, a guardarlo negli occhi da molto vicino. Giulia si ritrovò ad osservarlo in modo diverso, come se non si stancasse mai di fare ciò che stava facendo.
Daniele non seppe calcolare quando tempo fu incapace di muoversi da quella posizione, tanto era vicino a fare ciò che il suo cuore sentiva il bisogno di avere. La guardava negli occhi e riusciva solo a pensare a quello che in quel momento sentiva: la voglia di non staccarsi mai, di rimanere così per sempre.
Quando lei distolse lo sguardo bruscamente, anche lui si riscosse.
Arrossirono entrambi e si staccarono.
Dopo qualche istante, squillò il telefono dentro casa.- Ehm... io vado a rispondere. - disse Giulia, visibilmente ansiosa di allontanarsi a causa del forte imbarazzo che provava. Si girò e si diresse dentro casa.
Daniele riuscì ad alzare lo sguardo su di lei solo dopo che si fu girata e la osservò finchè la porta non le si richiuse dietro. Poi si lasciò ricadere sulla panca sconfortato e si massaggiò gli occhi.
Ogni sua azione non faceva che peggiorare la sua situazione interiore. Eppure, questa volta aveva cercato solamente di comportarsi come "prima".
Ma quando, in quale modo, per qualche motivo, se l'era ritrovata così vicina, tutti i suoi propositi erano spariti, lasciando nuovamente riaffiorare ciò che provava.
Il fatto che non fosse riuscito a controllarsi, contribuiva ad infastidirlo. Non sopportava che fosse stata lei a staccarsi e che lo avesse dovuto riportare alla realtà, mentre era lui che avrebbe dovuto impedire che quelo scambio di sguardi così ravvicinato avvenisse.
E se era successo una volta, quante altre volte sarebbe potuto accadere che lui fosse sul punto di dare retta al suo cuore?----------
Giulia chiuse la porta alle sue spalle e vi si appoggiò contro. Chiuse gli occhi, concentrandosi su di sè. Si domandò cosa fosse successo, o, più nello specifico, cosa fosse successo dentro di lei. Sentiva quello che solitamente provava quando lui le riservava un gesto gentile, ma in proporzione mille volte maggiore.
Da un po' di tempo, non riusciva più a vedere tutto ciò che riguardava la loro amicizia con chiarezza. Da una parte c'era la certezza di Daniele come un amico su cui fare sempre affidamento, dall'altra qualcosa di non ancora ben definito, che non riusciva a distinguere in ogni suo dettaglio, ma che aveva sempre più elementi a proprio favore.
Con quello che gli aveva detto qualche giorno prima sul fatto che lui fosse importantissimo per lei, aveva sperato che tutto il caos che si ritrovava in testa in quel periodo si sistemasse e che tutto le sembrasse più nitido. Sul momento era stato così in effetti, era anche riuscita a dargli un bacio sulla guancia, cosa che, da qualche tempo, gli suscitava un certo imbarazzo che non trovava normale e non si riusciva a spiegare, ma era stata una cosa momentanea. Ora, alla prima sollecitazione, i suoi sentimenti erano tornati in subbuglio e non sapeva cosa fare per calmarli nuovamente.
Sentiva che anche le certezze più durature venivano meno e, tutto ciò, le lasciava più confusione che mai.
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Ho imparato già ad amarti senza più riserva alcuna - Daniele Rugani [REVISIONE]
FanficLoro due si amavano da sempre, senza saperlo. 1° storia su Daniele Rugani scritta su Wattpad