🏔️Capitolo 7❄️

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💗SANEM💗

«Stiamo per arrivare. Chiudi gli occhi» mi dice Can, rallentando man mano che l’auto s’inerpica sui tornanti.

«Ma io voglio vedere il paesaggio! È magnifico» protesto.

«Suvvia, Sanem, non brontolare. Ti assicuro che dal punto in cui ci troveremo potrai ammirare un panorama ancora più bello.»

«Offf!» sbuffo, per poi chiudere gli occhi.

«Non sbirciare!»

«Non sto sbirciando!» rispondo, mentre avverto un lieve spostamento d’aria davanti al mio viso, segno che Can mi sta mettendo alla prova smuovendo la mano.

🌬️ “Non si fida!”

«Non ti fidi?» gli domando, ridacchiando.

«Non dovrei?»

«Non rispondere con un’altra domanda» lo rimprovero.

«Lo so che posso fidarmi. In fondo, se sbirci, la sorpresa non riuscirebbe al cento per cento.»

«Sei così sicuro che mi piacerà?»

🌬️ “Già! Cosa vuoi che sia un po’ di neve su una montagna?”

«Scommettiamo?» sogghigna lui.

«Cosa?»

«Quello che vuoi!»

«Mmh, devo pensarci!» esclamo, resistendo alla tentazione di aprire gli occhi.

«Devi fare presto, però, tra… due minuti saremo a destinazione.»

Ed infatti, la voce del navigatore ci comunica che mancano due minuti alla nostra meta.

«Non mi viene in mente niente, in questo momento» dichiaro, arricciando le labbra.

«Non importa. Tanto sono convinto che vincerò io» afferma Can, mentre avverto una sottile risata.

Giro la testa nella sua direzione continuando, però, a tenere le palpebre chiuse. «E dimmi, hai già pensato a come riscuotere la scommessa?»

🌬️ “Devi sembrare una cretina con l’espressione corrucciata sul viso e gli occhi chiusi.”

«Non t’intromettere!» l’ammonisco, calando la testa e voltandomi verso il finestrino.

Sento il ghigno divertito di Can.

«Cos’hai da ridere?» gli domando, accigliata.

«Immagino che anche lei sia curiosa di sapere dove ti sto portando.»

«Non cambiare argomento, Can Divit. Allora? Quale sarà il pegno che sei tanto convinto che pagherò?»

«Non te lo dico. Sarà anche quello una sorpresa.»

«Posso aprirli adesso?» domando, già stufa di non vederci niente.

«No. Ancora qualche istante. Stiamo per fermarci.»

Attendo in silenzio. L’auto finalmente si ferma e il motore viene spento.

«Non sbirciare» mi ribadisce Can.

Sento la portiera dal suo lato aprirsi. Un vento gelido entra nell’abitacolo investendomi senza preavviso. Poi, la portiera dal lato passeggero si spalanca.

🌬️ “Siamo al Polo Nord?”

«Dammi la mano e scendi lentamente.» Seguo la voce di Can e, afferrata la sua mano, lascio il torpore che mi ha avvolta fino a qualche istante fa per posare i piedi su qualcosa di soffice.

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