☃️Capitolo 2❄️

612 71 40
                                    

💗SANEM💗

Resto completamente spiazzata quando il volto sorridente e sfacciato di Muzo si attacca quasi al finestrino.

🌬️ “Ma che bella sorpresa!”

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

🌬️ “Ma che bella sorpresa!”

«Io ti ammazzo, Zebercet!» urlo indispettita, mentre Can cerca di nascondere una risata.

«Sanem! Cosa stai facendo, Sanem? Se ti vede tua madre ti ammazza.»

«Can, abbassa il finestrino» gli chiedo, affinché attivi il comando elettrico dal quadro dell’auto e io possa dialogare decentemente con la faccia da schiaffi di Muzo.

«Oh, ecco!» esclama sollevato. «Ora possiamo parlare per bene.»

«Non abbiamo nulla da dirci. Piuttosto, cosa ci fai qui?» gli domando per non sembrare completamente sgarbata.

«Facevo una passeggiata per disperdere i miei tristi pensieri» risponde, mesto, Muzo.

«E avevi bisogno di farci spaventare a quel modo?» dico con tono acceso.

«Nooo, ma non volevo. Ho provato a chiamarti ma sembravi sorda. Persino i pesci nel mare mi hanno sentito.»

🌬️ “Vabbè, tra simili ci si capisce!”

Gli lancio un’occhiata omicida. «Ed era quello il modo di farti notare, invece?»

«Ho solamente picchiettato sul finestrino, non l’ho mica sfondato!»

🌬️ “E ci mancava!”

«Hai bisogno di un passaggio a casa?» gli chiede Can.

Lancio un’occhiata furtiva anche a lui. Ma è consapevole delle conseguenze che potrebbero nascere?

«No, amico, preferisco stare ancora un altro po’ a gettare i miei problemi in pasto ai cefali! Ti ringrazio.»

«Come vuoi!»

«Però, se volete restare e farmi compagnia…»

🌬️ “Ci sono i cefali!”

«Stai così male, Muzo?» gli domando, presa a compassione.

Sicuramente lui ed Ayhan hanno litigato per l’ennesima volta. Siamo diventate così amiche che oramai lei mi racconta tutto.

«Starei meglio se la mia ciambellina fosse con me!» risponde, allontanandosi verso gli scogli.

Volgo lo sguardo verso Can e solamente con un cenno di testa mi indica di raggiungerlo. Scendiamo entrambi dall’auto e ci avviciniamo allo “sconsolato”.
Restiamo a fargli compagnia per un po’, cercando di distrarlo con vecchi aneddoti e ricordi della nostra infanzia. Il viso di Can si apre spesso in dubbi sorrisi: mi chiedo se ciò che raccontiamo lo diverte o se ci prende per matti.

☃️Solstizio❄️d'inverno🏔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora