🎄Capitolo 3❄️

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💗SANEM💗

«Sì, forse hai ragione, non ho chiuso la porta a chiave» asserisce Can, spalancando completamente la porta.

Resto letteralmente a bocca aperta. Ciò che vedo mi spiazza per qualche istante: un gigantesco albero invade parte del soggiorno e il profumo che ne proviene mi inebria come se fossi in una pineta.

«Can… ma quello è… è…»

«Sarà il nostro albero delle feste.»

«Come hai fatto a portarlo fin qui? È immenso!»

«Mi hanno aiutato i ragazzi che lavorano al vivaio.»

«Dobbiamo decorarlo, però. Così sembra un povero abete triste» esclamo, avvicinandomi ed accarezzando le punte dei rami leggermente pungenti.

«In realtà è un pino.»

«Come mai un pino? Non si usano gli abeti per questo genere di addobbi?» chiedo, curiosa di capire perché davanti ai miei occhi ci sia appunto un esemplare di pino alto circa quanto tutta l’altezza della stanza.

«Sì, hai ragione, la tua osservazione è abbastanza giusta ma c’è una leggenda che ti racconterò mentre lo decoreremo.»

«Non vedo l’ora!» esclamo estasiata.

«Bene, non resta che metterci all’opera.»

«Andiamo a comprare le decorazioni?» gli chiedo eccitata.

«Non ce n’è bisogno, ho già provveduto ad acquistare tutto ciò che ci può servire. Aspettami qui.»

Can si allontana mentre io continuo ad ammirare questo bellissimo pino.

🌬️ “E’ davvero un pozzo di sorprese questo ragazzo!”

«È magnifico! Non potevo desiderare di meglio.»

«Ti piace davvero tanto?» La voce di Can mi raggiunge alle spalle.

Mi volto e lo vedo spingere una grossa scatola nella quale ci andrebbe persino lui.

«Mi riferivo ad una persona, non all’albero» spiego.

«Ah! E chi sarebbe "magnifico"?» mi domanda sospetto.

«Un ragazzo di bell’aspetto che ho conosciuto un po’ di tempo fa» rispondo vaga ma circondandogli il collo con le braccia.

«Devo essere geloso?»

«Non saprei… Ti somiglia molto: è alto, molto alto, muscoloso ma non esageratamente, ha i capelli lunghi e una barba che adoro accarezzare. I suoi occhi sono molto intensi ed espressivi ed io mi ci perdo spesso dentro. Le sue labbra poi… No, non ti posso descrivere le sue labbra.»

«Perché? Cos’hanno le sue labbra?» mi chiede quasi in un sussurro.

«Questo è il problema; mi fanno impazzire, perché se penso che altre donne le hanno baciate mi viene su una gelosia che gliele vorrei strappare» dico stizzita.

Lui ride, ma se sapesse cosa davvero io provi quando penso che altre donne lo hanno avuto… mi si contorce lo stomaco.

«Io nemmeno le ricordo le altre donne, né ricordo che sapore avevano le loro labbra e sinceramente la cosa non m’importa. Quelle che, invece, voglio assaporare sempre, ogni giorno, sono queste due mezzelune che mi fanno perdere la testa e delle quali non posso proprio farne a meno.»

Le sue dita sfiorano le mie labbra in un modo così sensuale e delicato che la testa la perdo io.

🌬️ “Non dobbiamo addobbare l’albero?”

☃️Solstizio❄️d'inverno🏔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora