8. Siamo nulla...

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Barto le preparò una tisana.

«Sai, non sono molto lucido al momento... potrei non essere in grado di mettere i filtri necessari per una storia così delicata»

«Quello che mi interessa è sapere cosa sanno i tuoi amici della mia vita privata»

«Ma nulla, Su! Solo... beh a Matilde l'ho raccontato, ma posso metterci le mani, i piedi, il culo sul fuoco che non l'abbia detto a nessuno»

«Perché le hai raccontato un dettaglio tanto intimo della mia vita privata? Come ti sei permesso?»

«Perché era la mia donna, Susanna. Perché mi fidavo di lei come mi fido di te. E perché... era un dettaglio che riguardava anche la mia vita privata»

«Ma vaffanculo, Barto!»

Susanna si chiuse in un immobilismo freddo e distaccato. Quello che avrebbe voluto di distaccato in quel momento, a dirla tutta, sarebbe stata la testa dell'amico dal collo su cui si radicava.

«Sei certo che loro non sappiano che Fabio...»

«Loro non sanno neanche chi diavolo sia Fabio. Non sanno neppure che tu te ne sei andata per un tradimento. L'unica cosa che sanno è che tra noi c'è stata un'incomprensione e che tu non hai perdonato una mia scelta. Non sono mai sceso oltre questo livello di dettaglio e nessuno mi ha mai chiesto di più: non li conosci, ma sono tutte persone molto più che discrete»

«Ok». Susanna sembrò rilassarsi.

«Posso dirti una cosa, Su?»

«Certo»

«Sono davvero, davvero, davvero tanto dispiaciuto»

«Ti mando a fanculo per la seconda volta. Alla terza vinci il premio e me ne vado a fanculo io»

«No, ascoltami... ti prego, non sono in forze in questo momento»

«Non mettere in mezzo tua moglie morta adesso»

«Susanna, ti spiacerebbe non essere tanto ruvida? L'ho sepolta appena ieri»

Lei si ridestò.

«Mio Dio, Barto... come al solito sono egoista e centrata esclusivamente su di me. Mi dispiace, scusami»

«Ok, ma ascolta le mie scuse, per favore»

«Ci provo»

«Lui... me l'ha fatto promettere»

«Questo lo dicesti anche all'epoca»

«E per te non è sufficiente come non lo è stato dieci anni fa»

«Esatto, non lo è»

«Bene. Allora credo che si necessario raccontarti tutto dal principio»

****

Fino a dieci anni prima, Susanna e Bartolomeo erano inseparabili: si erano conosciuti        durante il primo giorno di corso all'università e avevano scoperto di vivere non lontani l'uno dall'altra, anche se Barto viveva a casa dei genitori e Susanna era una fuori sede.

Studiavano architettura ed entrambi con ottimi risultati.

Quando si videro la prima volta, beh, litigarono!

Susanna era appena entrata in aula in attesa del docente della prima lezione della "scuola dei grandi". Aveva individuato un sedile in una posizione che le sembrava strategica e ne stava prendendo possesso, posando le sue borse e la sua giacca sulla sedia e sul banco. Ma Barto le si avvicinò e le disse che quello era il suo posto. Fu dapprima gentile nel dirle di andarsene, ma sentendola opporre resistenza, divenne scortese e maleducato, al punto che, per non rovinarsi eccessivamente l'umore del primo giorno, Susanna prese posto un po' più in là.

La seconda vita di BartoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora