Dipendenze

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La mia era una vita come tante altre: scuola, lavoro, problemi in famiglia e piccole dipendenze.
Che poi, piccole è un parolone...
A 13 anni mio padre aveva deciso che ero diventata abbastanza grande per provare cose come l'erba, la cocaina e tante altre droghe di cui nemmeno conosco il nome.
La verità? Ero diventata solo più ribelle. Cominciavo a capire che mi faceva del male perché godeva nel farmene e questo non mi stava più bene.
Col passare del tempo, però, ne sono diventata dipendente. Il mio corpo ne chiedeva sempre di più ed io non riuscivo a smettere.
Ho chiesto aiuto, o almeno ci ho provato, ma ogni volta venivo ignorata, così caddi in una depressione che lentamente mi ha portata a sgretolarmi.
L'università era l'unica cosa che mi teneva in piedi, che mi aiutava a non pensare.

Quando lessi quel cavolo di fascicolo, mi resi conto di quanto la mia vita fosse rovinata a soli 26 anni.
Basta così poco per finire qui... ma allora come può fare una persona per evitarlo?
Y/n: "Quindi in pratica devo solo andare in convento e rinchiudermici dentro per andare in paradiso".
C: "Beh, diciamo che più o meno è così... Noi però vogliamo aiutarti! Ti prometto che tutte queste cose saranno presto solo un lontano ricordo"

Speranza
Quel luccichio nei suoi occhi...
Non riuscirai

Y/n: "Posso farti una domanda?"
C: "Certo!"
Y/n: "Perché lo fai? Insomma, non mi conosci... E se non volessi farlo? Se non volessi migliorare?"
C: "Beh vedi, y/n... Ho sempre cercato di rendere fieri i miei, fargli capire che posso fare qualcosa di speciale anche io. Loro non sono d'accordo, tutt'altro..." guarda Vaggie, poi me "Ma so di potercela fare! Se hai paura lo capisco, è normale, ma non farti fermare solo per il timore del fallimento" si riprende i fascicoli, fa una piccola pausa e poi riprende "Puoi pensarci su qualche giorno, se vuoi. Mi darai una risposta tra una settimana, okay?"
Y/n: "Ti ringrazio Charlie. Posso... conoscere gli altri?"
V: "Ne sei davvero così sicura?"
C: "Oh dai Vag! Certo che puoi! Organizziamo una bella cena stasera!"
Y/n: "Sarebbe perfetto"

Dopo la spiegazione delle varie regole dell'Hotel, Charlie mi accompagno in quella che sarebbe stata la mi camera.
E cavolo! Per essere una camera d'hotel è davvero spaziosa: le pareti sono rosse, il design varia tra il nero, il bianco e il rosso stesso. L'armadio, che mi aspettavo fosse vuoto, è pieno di vestiti di vari generi. Come ciliegina sulla torta, la camera comprende anche un bagno, con una vasca davvero grande, e uno specchio bellissimo.

Ce la farai? Io non credo proprio ahahah
Devo farcela
Ma dai, sei ridicola, cosa pensi di fare?
I-Io... non lo so

Ho bisogno di farmi un bagno, di rilassarmi.
Ho bisogno di staccare e riflettere.

Il calore dell'acqua metteva a freno tutti i miei pensieri.
Dopo essere entrata in vasca, però, cominciai a ripercorrere tutta la mia vita.
Quei maledetti tagli del cazzo sul mio corpo non aiutavano, per nulla.

"Orribile"
"Mostro"
"Disgustosa"
"Devi morire"

L'unica cosa che mi fece tornare alla realtà è stato un rumore provenire dalla porta della stanza.
?: "Nuova arrivata!! Dove se-Oh cazzo! Scusa baby! Che tette però!"
Che cosa cazzo era? Una specie di ragno rosa?
Y/n: "Cristo santo! Esci!"
?: "Okay zuccherino, ma calmati" esce dal bagno per poi continuare "Con quel corpo da urlo è davvero uno spreco non farsi vedere!"
MA CHE CAZZO!
Ma chi si credeva di essere?
Manco fossi una puttanella o cose così!
Esco immediatamente dalla vasca.
Y/n: "Questa me la paghi..."
Metto una semplice canotta merlettata e uno shorts, devo scendere il prima possibile e trovare quel bastardo.
Sbatto la porta della mia camera imprecando contro quel "tipo".
Che poi chissà che cazzo è: femmina, maschio, trans? Chi diamine lo ha capito?!
Dopo non molto lo ritrovo nella hole, intendo a parlare con il barista, il quale sembra essere molto innervosito dalla sua presenza.
Y/n: "Hey tu! Mi aspetto ancora delle scuse decenti! Ma come cazzo ti permetti a dire certe cose?! Manco so chi diamine sei!"
?: "Calma zuccherino, ho solo detto la verità" mi fà l'occhiolino "Mi dispiace essere entrato così bruscamente, ma è vero: per me è uno spreco non mostrare quel corpo" fa una pausa e nel mentre io sento solo la rabbia salire "Comunque io sono Angel Dust e lui" abbraccia il barista "È il nostro barista sexy di fiducia, Husk!"
H: "Strozzati su un cazzo di carta vetrata" (semi cit, vediamo chi la coglie)
Y/n: "Fanculo..."

Presi una bottiglia di vino rosso dal presunto Husk e tornai su in camera, quel tipo mi aveva stufato.
Non appena entrai, però, notai un dettaglio poco prevedibile: c'era Alastor, sul mio letto, intendo a leggere uno dei miei libri.
Y/n: "Ma che cavolo di problemi avete tutti eh? Al mio paese si chiede il permesso prima di entrare in una stanza! L'educazione dove l'avete buttata eh? Nel cesso?"
A: "Calmati cara, o diventerai rossa dalla rabbia"
Y/n: "Calmarmi, come no... Perchè hai il mio libro in mano?"
A: "Ero incuriosito dalla tua collezione. È davvero difficile trovare una giovane donzella con ancora buon gusto a livello di libri"
Y/n: "Mi piacciono le storie interessanti, di come viene studiata la psicologia di un personaggio e la sua vita. Per non parlare della storia, che è una delle cose più interessanti al mondo. Cosa c'è di così strano nel voler sapere? Illuminami"
Il mio tono, da quieto e rilassato, è passato più ad un tono di sfida. La gente che si impiccia negli affari degli altri proprio non la sopporto, soprattutto se non è rischiesta la sua presenza.
A: "Vedi, Mon chéri, tutte le persone che sono arrivate qui negli ultimi 50 anni, soprattutto di più giovani, sono completamente diverse da te. Ormai è tutto basato su quel coso, il telefono. Anche i libri non sono più gli stessi, tutti in versione... digitale? Si dice così vero?" Annuisco, non proferendo parola in modo tale che potesse continuare a parlare "Ed ecco, io credo che non ci sia nulla di più bello di sentire l'odore di ogni libro, perché ognuno ha il suo" si ferma nel suo discorso e si avvicina a me, intimorendomi abbastanza "E vedi, è difficile trovare persone interessanti quanto te". I suoi occhi... sono diventati più... oscuri, a forma di orologio... come è possibile?
Senza accorgemene, ho iniziato a tremare dalla paura.
A: "Tranquilla cara, se avessi voluto farti del male pensi che avrei aspettato così tanto? AHAHAHAH!"
Y/n: "Non saprei, ma mi soffermo sul tuo 'sei una persona interessante', così almeno trovo un risvolto positivo alla giornata"
Prima che Alastor potesse rispondermi, la porta della mia stanza si apre

Ce l'hanno a vizio allora
Addirittura adesso anche la vocina nella mia testa mi da ragione

C: "Scusate ragazzi se vi interrompo, ma la cena è quasi pronta. Quando ci siete, potete scendere"
Detto questo, Charlie esce subito.
Y/n: "Se tu vuoi cominciare ad andare, fai pure. Io mi cambio e vengo"
A: "Penso di poter aspettare, mia cara"
Y/n: "Oh.. emh.. okay. Io allora vado in bagno, faccio subito"
A: "Ti aspetto qui, ma petite fleur"

Ombre del passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora