"Hai me"

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Il portale ci porta direttamente nella sua stanza

Non mi ci aveva mai fatto entrare prima...

Al: "Perdona il disordine, non ho avuto molto tempo per sistemare"
Y/n: "Al... mi devo cambiare..."
Al: "Per questo ti ho portata qui, prendi questi"
Mi porge un pantalone nero e una camicetta rossa.
Al: "Dovrebbero andarti"
Entro in bagno per cambiarmi, ma non appena mi affaccio all'enorme specchio che si trova al suo interno non faccio altro che piangere.
I segni di quello stronzo erano ovunque su di me e l'unica cosa a cui non riesco a smettere di pensare è che la storia si ripete, all'infinito, senza tregua...

Poi dei colpi sulla porta.
"Stai bene?"
"Che succede?"

Non sto bene
Pensavo che l'inferno fosse sulla terra, ma poi arrivo qui e mi rendo conto che la mia vita è stata creata per darmi sofferenza e nient'altro
Sto una merda
Vorrei potermi sfogare con qualcuno ma non ho nessuno qui
Non butto i miei problemi sugli altri
Vorrei solo smettere di stare così...
"Y/n sto entrando"

Nel mentre io sono a terra, con il suo accappatoio addosso e rannicchiata in me stessa... a piangere.
Al: "Y/n... vieni qui, forza"
Y/n: "Lasciami Alastor, è inutile che fai finta di preoccuparti per me, lo so che non te ne frega un emerito cazzo di nessuno"
Al: "Non provare a parlarmi così. Solo perché sono gentile con te, non significa che te ne devi approfittare. Non vuoi il mio aiuto? Peggio per te. Vedi di uscire di qui allora, e portami pure alla svelta i vestiti"

Come?

Y/n: "Al.. scusa... io non vol-"
Al: "Volevo aiutarti, perché per qualche strana ragione mi preoccupo per te, ma visto che questo non viene recepito da una ragazzina come te, allora meglio se te ne vai, ho un broadcast da fare e mi sei di intralcio"

Hai rovinato tutto, di nuovo
Che nullità

Io mi ritiro verso la mia stanza, mi cambio e poi lascio a Niffty i suoi vestiti, delegando lei per rimetterli nella sua stanza.
Scendo al bar, dove ci sono tutti gli altri a fare qualche gioco di fiducia strano.
C: "Hei Y/n! Perché non ti unisci a noi?"
Y/n: "No Charlie, non adesso... grazie"
H: "Birretta?"
Y/n: "Birretta"

La bevo tutta d'un fiato
Poi un'altra
E un'altra ancora
Alla quinta mi fermo, non voglio stare come l'altra notte

An: "Amore, ci stai andando giu pesante, eh? Che è successo? Intendo con Alastor"
Y/n: "Angel... non lo so, il problema è questo. Gli ho risposto male e lui si è scazzato. Io... non riesco a capire... mi avete sempre detto che lui è un menefreghista a cui non importa nulla dei sentimenti altrui... allora perché di me si interessa? Perché mi tratta come se fossi qualcosa da proteggere?"
An: "Magari quella fragola ambulante non è senza cuore come tutti dicono. Che sia la novellina qui a far sciogliere quel cuore di ghiaccio che si ritrova?"
Y/n: "Non so, Angi... è tutto così strano e surreale"
An: "Vatti a scusare più tardi e vedi lui che fa, magari fate scintille stanotte!"
Y/n: "Assolutamente no! AHAHAH ma va bene, ci proverò dopo"
An: "Scommetto 50 che scopano!"
H: "Ma chi?"
Y/n: "Angel stai zitto!"
N: "Uhh chi? chi? chi?"
Y/n: "Nessuno Niffty, tranquilla"
An: "Buona fortuna, bimba"

Nel mentre che risalgo le scale, dirigendomi verso la mia stanza, accendo una piccola radiolina che avevo trovato in un negozio di antiquariato qualche giorno fa.

Magari trovo il suo programma

Giravano solo canzoni per tutto il tempo, con qualche suo commento di qua e di là.
Poi, dopo una decina di minuti, comincio a sentire strani rumori provenienti dalla radio.

Sarà qualche strana interferenza?
Di solito con due botte si aggiusta tutto, no? Proviamo

Un colpo
Due colpi

Niente

?: "Sai, non è così che dovresti trattarle. Sono io che l'ho mandata in avaria, il problema non è suo"
Comparso dal nulla, come al solito.
Un cazzo di infarto mi ha fatto prendere sto stronzo
Y/n: "Alastor... Almeno mi parli..."
Al: "Perché non dovrei parlarti, Mon Chèri?"
Y/n: "Beh... Quello che è successo prima... Al mi dispiace, davvero tanto. Ma ho visto quello che mi ha fatto Valentino... tutti i segni... e no-non ci ho visto più dalla rabbia e dal dolore..."

Bene, ora inizio anche a piangere come una bambina

Y/n: "Scusa, piango sempre per tutto... sono così stupida!"
Comincio a colpirmi da sola, fin quando una mano non ferma il mio braccio e non mi tocca leggermente il viso.
Al: "Non lo sei, hai solo troppo dolore dentro di te e..." mi prende entrambe le mani "Il tuo cuore semplicemente non ce la fa a sopportarlo tutto da solo"
Y/n: "Ma io devo farlo! Altrimenti mi mangerá viva..."
Al: "Non ti rendi conto che lo sta già facendo? Lo ha fatto in passato e lo fa anche adesso y/n! Non sono bravo con queste cose cazzo, ma qui hai degli amici, hai me"

"Hai me"
Io non voglio essere un peso anche per lui

Y/n: "Me la sono sempre cavata da sola... devo solo riuscirci anche qui"
Al: "Certo che sei testarda eh?"
Un sorriso, ancora più grande, spunta sulla sua faccia.
Al: "Forza cara, ti porto in un posto" poi si avvicina al mio viso "e ricordati di sorridere... non si è mai completamente vestiti senza! AHAHAH"

Stiamo salendo un sacco di scale, ma perché?

Dopo tipo sei rampe di scale, finalmente intravedo una porta.
Al: "Non ci è mai entrato nessuno qui, vorrei che fosse il nostro piccolo segreto, va bene Mon Chèri?"
Y/n: "C-certo Al"

E poi, l'inverosimile

Era la sua sala radio, ma per via di qualche magia strana, era gigantesca.
Ci sono varie stanze, tutte ordinate e costruite sullo stile di Alastor.

Y/n: "Cavolo... è davvero bella Al"
Al: "Ti piace? Ci ho messo un po' a sistemarla, ma è perfetta. D'altronde, come avrei potuto non fare un lavoro perfetto io? AHAHAH"

La sua risata... non mi metteva puara
Certo, è un signore supremo e questo spaventa abbastanza, ma lui mi infonde sicurezza

Nel mentre che giro per le stanze, vedo un divano.
Y/n: "MIO!"

Mi ci butto a capofitto

Al: "AHAHAH la parte più bella e comoda già te la sei rubata eh? Vorrà dire che in qualche modo dovrò riconquistarla"
Y/n: "Non l'avrai mai muahahah"
Al: "Che risata malefica! Devo mettermi paura?"
Y/n: "Ovvio!"

Mentre scherzavamo, però, Alastor tenta di rivendicare la sua postazione... salendomi sopra a cavalcioni.

Y/n: "A-al... che fai?"
Lui si avvicina al mio orecchio.
Al: "Non ti faccio nulla, tranquilla. Ma forse è meglio se mi ridai il divano"
Y/n: "Alastor..."
Con una mano mi sfiora il mento, costringendomi a guardalo negli occhi.
Al: "Cosa mi fai, Mon Chèri?"
Lo sguardo costante, la troppa vicinanza e il mio cuore che batteva a mille mi fanno abbassare la guardia e lui subito ne approfitta, spingendomi delicatamente a terra.
Al: "Ho vinto!"
Y/n: "Sei uno stronzo..."
Al: "Dai, vieni qui"
Mi fa posto vicino a lui e nel mentre che siamo seduti a parlare di svariate cose, tra pianti e risate, io non riesco a smettere di pensare a quello che è appena successo.

Y/n: "Credo di..."
Al: "Che succede?"
Non ce la faccio, non posso dirlo.
Y/n: "Niente, una sciocchezza, lascia stare"
Al: "Adesso sono curioso, forza, dimmi!"

Non riesco
Però forse posso fare così

Mi giro verso di lui, guardandolo prima negli occhi e poi abbassando lo sguardo.
La sua testa, lo vedo, si inclina leggermente per la curiosità.

Un respiro profondo

Lo guardo di nuovo negli occhi

Lo bacio.

Ombre del passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora