Insonnia

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Era lì, immobile, sull'uscio della porta.
Io seduta sul mio letto, il viso rigato dalle lacrime, capelli e vestiti in disordine.
L'unica cosa a cui pensavo, ancora una volta, era il colore del sangue sul mio corpo: più ne vedevo e più stavo meglio.
Y/n: "Alastor... va v-via.."
Ancora una volta, non ricevo risposta.
In silenzio si avvicina, questa volta con un sorriso più... malinconico?
A: "Te li fai da sola molti di quelli, non è vero?"
Y/n: "I-io...." Dovevo pensare ad una scusa valida "Avevamo u-un paio di gatti a c-casa... non erano esattamente cocc-coccolosi"
A: "Non sai mentire, cara y/n. Fai vedere"
Mi prende per il braccio e con una forza che quasi mi spaventa mi strappa la manica della maglia.

Ed eccoli lì
Non posso contarli, sono troppi
Piccoli segni permanenti, forse anche più di un tatuaggio
Che essi stessi lo siano?
Parte della mia vita che mai a nessuno ho rilevato
Nessuno doveva saperlo

Vergognati
Sei ripugnante
Fai schifo

A: "Allora? Da quanto lo fai?"
Erano anni ormai, forse 5? 6?
Y/n: "Non lo so, n-non ricordo più..."

La testa e lo sguardo basso
Non riuscivo a guardarlo negli occhi

A: "Io e te siamo davvero simili. Sai, anche mio padre era un uomo violento. Picchiava sempre mia madre e spesso anche me. Amavo mia madre, era la mia unica luce il quel mondo di oscurità" per un attimo, vedo i suoi occhi quasi pieni di tristezza "Ma vedi, niente va come ci aspettiamo ed ecco perché ho imparato ad accogliere quell'ombra, adesso mia più fedele amica. Il mondo è un palco mio cara e bisogna sapere prendere quanto più possibile da esso"

Due persone cosi diverse ma così uguali allo stesso tempo.
Lui che ha accolto le tenebre, io che non voglio lasciarmi andare.

A: "Ma adesso basta con i discorsi malinconici! Io soffro di insonnia, lo sapevi? Quindi se ti può essere di aiuto, solo per questa volta, sia chiaro, posso farti compagnia fin quando lo desideri"
Y/n: "Grazie Alastor, ma non credo sarà così semplice. Vedi, io non riesco a dormire se non con un piccolo... incentivo, mettiamola così. Purtroppo l'influenza di mio padre mi ha portata anche a questo"
Con uno schiocco di dita, Alastor fa comparire un pacchetto di sigarette.
A: "Questo è il massimo che posso offrirti mia cara, non sono molto incline all'uso di droghe, nemmeno quelle leggere"
Y/n: "G-grazie... posso farti una domanda?"
A: "Certo, mon chéri"
Y/n: "Perchè sei diventato 'il demone radio'? Nel senso: perché hai scelto di farti inghiottire dall'oscurità invece di combattere contro di essa?"
A: "Mia dolce y/n, credo non sia ancora il tempo per fare queste domande, non credi? Avrai la tua risposta, forse, ma non oggi"
Y/n: "Ok-okay..."

Per una volta, non ho paura
Non ho paura di lui
Non ho paura di un uomo
Non ho paura di me stessa

Prendo il pacchetto e ne estraggo una sigaretta.
Y/n: "Vuoi?" Faccio per offrirgli una sigaretta
A: "Oh no grazie, non fumo"
L'accendo, faccio un tiro e butto fuori il fumo.
Mi sento più leggera, ma da un lato quasi non sento nulla.
Y/n: "È normale? Sentirsi così... vuoti, intendo"
Vorrei piangere, ma non riesco.
A: "È la solitudine, ci farai l'abitudine. Hai l'eternità davanti a te per imparare a farlo"
Y/n: "Non mi piace stare da sola"
È vero, lo odio.

Lo sei
Sei sola
Lo sarai per sempre

Y/n: "Guardiamo un film? Giuro che non ti sfioro, Charlie mi ha detto quanto tu odia il contatto fisico"
A: "Non sono un amante della televisione"
Y/n: "Proiettore?"
A: "Non mollerai l'idea vero? Che ragazza particolare che sei, y/n"
Y/n: "È un si?"
Sorrido, un po' ci spero.
Vorrei conoscere un po' meglio tutti, ma soprattutto lui.
A: "Lo scelgo io però"
Y/n: "Accetto!"
Con l'ennesimo schiocco di dita, fa comparire nella mia stanza un enorme pannello bianco e un proiettore.
Ci sediamo sul mio letto, che essendo molto grande ci permette di starci entrambi senza toccarci.
Detto sinceramente, meglio così.
Non sono nemmeno io una grande amante del contatto fisico, soprattutto con gli uomini.

'Annabelle', gran film

Y/n: "Adoro"
A: "Davvero?"
Y/n: "Adoro tutto ciò che riguarda le possessioni e il mondo demoniaco, è così eccitante"
A: "Mia cara, hai buon gusto, lo ammetto"
Y/n: "Caro Alastor" faccio per imitarlo "lo so!"

Durante il film, Alastor fa apparire pop corn a non finire e la cosa non può che rendermi felice.
Io invece, dall'alto dei miei poteri che non so assolutamente usare, tento di far comparire delle birre, alle volte fallendo miseramente.
A: "Posso insegnarti se vuoi, appena ho tempo"
Y/n: "Oh... beh... si! Cioè, se non ti dispiace, ovvio"
A: "Nessun problema, mon chéri"

Mi piace quando mi chiama così.
Ti sta solo illudendo y/n, a nessuno frega un cazzo di te

Piano piano, però, sento sempre di più la stanchezza attraversarmi il corpo e, senza nemmeno rendermene conto, mi addormento.

Senza prendere nessuna sostanza, finalmente riesco a dormire.

Guarirò
Devo farlo
Per me
Per mamma

Alastor's pov

Questa ragazza, che strana che è.
Si è appena addormentata davanti ad uno dei demoni più forti dell'inferno.
Sembra una bambina... così indifesa, così ingenua... Se solo sapesse a cosa sta andando incontro.

Uccidila
Falla fuori
Non adesso, non ancora
Fallo
Non è il momento giusto, eppure sembra non arrivare mai.

Cosa mi stai facendo, mon chéri?

"Alla base dell'assunzione delle droghe, di tutte le droghe, anche del tabacco e dell'alcol, c'è da considerare se la vita offre un margine di sensosufficiente per giustificare tutta la fatica che si fa per vivere. Se questo senso non si dà, se non c'è neppure la prospettiva di poterlo reperire, se i giorni si succedono solo per distribuire insensatezza e dosi massicce di insignificanza, allora si va alla ricerca di qualche anestetico capace di renderci insensibili alla vita"

Umberto Galimberti

Ombre del passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora