Un giorno da celebrità di Hollywood

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Il giorno dopo, a scuola, prima che iniziassero le lezioni tutti ci chiesero cosa fosse accaduto (evidentemente la notizia era circolata molto velocemente).

Infatti, quando arrivai nel cortile della scuola con Sila tutti ci cominciarono a assillare di domande: "Cosa è accaduto?", "Avete avuto paura?", "Avete pensato di lanciargli un coltello?", "Secondo vuoi potrebbe essere stato solo uno scherzo di qualcuno?". 

Per fortuna che volevo ripassare musica, perché alla prima ora avrei avuto l'interrogazione

A un certo punto stavo per spiegare l'ennesima volta la storia quando, per fortuna, suonò la campanella. 

Prima di entrare in classe riuscimmo a salutare di sfuggita le nostre amiche di prima superiore e vedemmo dalle loro faccie che anche per loro non era stato un arrivo a scuola molto tranquillo.

Quando mi sedetti al mio banco mi rilassai un po', non ero abituata ad avere così tanta attenzione e un po' mi metteva a disagio.

Stavo per mettermi a chiacchierare con Sila quando entrò il professore Stach il docente di musica: un uomo alto e con i capelli bianchi a cui piaceva andare in bici. Il quale era anche il mio insegnante di chitarra. 

Lo salutammo, lui ricambiò e iniziò la lezione aprendo il registro e cominciando a interrogare. L'interrogazione andò bene, anche se c'erano dei miei compagni di classe che continuavano a porgerci domande sulla piccola avventura. Così a un certo punto il prof. li rimproverò e disse con un tono di chi è spazientito:

"Ragazzi smettetela di parlarvi e passarvi bigliettini, grazie. Sto interrogando e state distrubando i vostri compagni"

Dopo questa frase non continuarono più, perché avevano paura che il prof. Stach si potesse arrabbiare molto (vi consiglio di non vedere il nostro insegnate arrabbiato o molto spazientito).

Alle 9:31 suonò l'intervallo, così Sila, Sanaaq, Aanaq, Qanuk, Miali, Siku e io andammo in cortile a salutare le nostre amiche più grandi. Attraversammo il corridoio dove c'erano tutte le classi delle medie. Passammo davanti alla segreteria e uscimmo in giardino dove c'erano alcuni ragazzi della scuola primaria che giocavano con il pallone a calcio.  Superammo il cortile e a un certo punto ci trovammo davanti a una piccola costruzione: l' edificio delle scuole superiori. 

"Ciao, come state?" ci saluò Amaroq

"Bene dai, voi?" rispose Aanaq

"La nostra prof. di inglese stava per mettere una nota di classe perché è entrata in classe qualche minuto dopo il suono della campanella e ha trovato la finestra leggermente aperta. Quindi ha dato la colpa a noi alunni, solo che nessuno di noi si era avvicinato a quel lato della classe perché stavamo guardando il cartellone appeso dalla parte opposta. La prof. era talmente spazientita che voleva andare dalla preside, così è andata a chiamare il collaboratore scolastico (perché non poteva lasciarci in classe senza un adulto). Quest'ultimo si è ricordato che era stata colpa sua. Dopo si è scusato e abbiamo iniziato la lezione venti minuti dopo con la docente nervosa" raccontò Nuliajuk.

"Bella lezione calma" commentai

Qualche minuto dopo aver continuato la piacevole conversazione, attraversammo nuovamente il giardino e tornammo in classe dove iniziò la lezione di italiano.  

Mancavano dieci minuti all'intervallo e  visto che stavamo parlando della storia della Groenlandia,  chiesi alla professoressa se poteva raccontraci di un' apparizione di un inidividuo estraneo del passato. Perché mi ricordavo che successe un fatto simile a quello del giorno prima intorno al 980.

Così la prof. Petersen iniziò a raccontarci della storia di Erik il Rosso, l'esploratore.  Egli fu esiliato dall'Islanda accusato di omicidio. Partì e viaggiò e nel 982 arrivò in questa terra misteriosa: la Groenlandia. Lì fu visto per la prima da una piccola famiglia nomade...

Si aprì di colpo la porta e sulla soglia per prima cosa vidi dei ricci neri così capii che era la professoressa Bager (mia zia) , la quale si scusò molto dell'improvvisa irruzione in classe. Poi guardò la collega e si capirono. (Secondo me gli insegnanti sono agenti sotto copertura che parlano in codice). 

Nel frattempo alcuni miei amici avevano iniziato a parlare e la prof. Peterson ci zittì dicendo: "Ragazzi, salutate la docente e state attenti"

"Buongiorno ragazzi, scusate l'intrusione, vi volevo dare un modulo visto che si pensava di portarvi in gita alla fine dell'anno. Le classi interessate sono quelle delle superiori e la terza media. Ma ci andrà solo chi si comporterà bene per il resto dell'anno scolastico. La meta è ancora a noi sconosciuta."

Qanuq guardò me e Sila e successivamente Siku, Miali e Sanaaq sorridendoci.

Nella classe si creò un clima di felicità immensa.  Questo fu rovinato per qualche minuto dall'intervento di Violet e altri del suo gruppo. Si vantavano perché loro lo sapevano già visto che la loro "leader" era la figlia della preside. A quel punto dovetti guardare un uccellino fuori dalla finestra, se no qualcuno sarebbe potuto restare offeso.

Dopo la ricreazione, dove parlammo solo ed esclusivamente della notizia data dalla prof. Bager,  seguì la lezione di inglese.

Finita la giornata scolastica noi ragazze di terza (Aanaq, Miali, Siku, Sila, Sanaaq ed io) insieme ad alcuni nostri compagni di classe (Jesper, Johannes, Martin e Kasper) ci incamminammo verso casa di Herik per andare a pranzare. 

 Per noi era abituale il lunedì mangiare insieme a casa di uno del gruppo e oggi andavamo a casa di Herik. Questo era un modo divertente per stare insieme.

Durante la strada mi misi a parlare con Kasper e scherzammo sul fatto che a volte non sopportiamo più i nostri fratelli.  

A un certo punto però Jesper chiese con tono ironico: "Ma quindi cosa è successo ieri pomeriggio, ho sentito qualche pezzo di racconto un po' oggi a scuola. Però non so la vicenda in modo approfondito. Ce lo potete raccontare anche a noi?"

Sila e Sanaaq mi guardarono dicendo: "Si, siamo sicure che Miali ve lo racconterà molto volentieri visto che oggi lo fa per la prima volta" e scoppiarono a ridere. 

"Ma vi siete messi d'accordo?" dissi scherzando.

Alla fine raccontammo un pezzo per ognuna la storia del giorno prima e alla fine Aanaq e Miali aggiunsero anche come io stamattina stavo quasi per esplodere a tutte le domande che mi stavano facendo gli alunni della scuola. Arrivati sulla soglia della porta della casa dove avremmo pranzato Kasper aggiunse:

"Allora oggi avete vissuto un tipico giorno da celebrità di Hollywood"

Il mistero del tupilak del tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora