I nonni assumono due nuove bibliotecarie

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Dopo il giorno della riunione passai tre giorni che si possono descrivere in una sola parola: studio. Per la settimana succesiva erano in programma moolte interrogazioni e verifiche di tutte le materie. Inoltre mi dovevo organizzare perché domenica non sarei riuscita a fare i compiti. Infatti io e mia cugina Hanne avevamo deciso di catalogare tutti i libri della taverna di nonna Uki e nonno Frank, e non fu un lavoro corto, perché non hanno solo qualche libro ma più di una parete intera.

Fortunatamente domenica, il giorno senza compiti scolastici, arrivò. Hanne ed io avevamo pianificato di andare verso l'abitazione dei nostri familiari subito dopo essere andate a Messa. Verso le 11.00, finita quest'ultima, dopo qualche saluto e dopo aver domandato nuovamente a David e Lone se volevano unirsi a noi in quest'impresa (alla quale rifiutarono un'altra volta), ci incamminammo verso il luogo dove avremmo passato molto tempo. 

Nello zaino rosso da trail che avevo con me c'era il computer e alcune etichette numerate, così, entrammo in casa e salutammo i nonni che ci accolsero (come sempre) con grande gioia. Io e la ragazza di quarta elementare, alta fino al mio mento con capelli corti castani e i  grandi occhi espressivi scuri, scendemmo le scale e arrivammo al piano di sotto. 

La taverna dei nonni era un posto che mi ha sempre molto affascinato. Lo osservai, l'avevo sempre visto così, con il camino con di fianco il tavolo dove mangiavamo tutti insieme e dove il nonno mi aiutava a studiare storia quando avevo l'età di Hanne. Inoltre c'erano sempre i divani e il pianoforte, ed era lì, sopra questo, che cominciavano a intravedersi i primi libri i quali poi si sarebbero estesi fino all'altra parte della stanza, su una libreria che, insieme ai muri formava una specie di altra stanza. Lì c'erano degli attrezzi della palestra e vari documenti.

"Bene" dissi ad Hanne "Possiamo cominciare" subito dopo pensai: in effetti potrei vedere se c'è qualche libro di aiuto per la nostra ri... ma non riuscii a finire il pensiero che la mia cuginaetta mi prese lo zaino dalle spalle accese il computer, prese le etichette e cominciò a canticchiare la canzone dei nanetti di Biancaneve che intonavano quando stavano andando in miniera. Le sorrido, mi unisco alla sua voce  e cominciamo a lavorare. 

"Certo che i nonni ne hanno tanti di libri" sospria Hanne dopo solo mezz'oretta di catalogo

"Si è vero, però pensa come sarebbe bello avere il tempo per leggerli tutti senza fare nient'altro?" le dico 

"Se succederà questa cosa io inizio dai "Topolini"" si affretta a dire ridendo.

Nel momento di silenzio prendo un libro dalla mano di Hanne, leggo il numero dell'etichetta appena incollata, il nome dell'autore e il titolo e li segno sul file sul computer. L'attimo senza conversazione lo interrompe lei che urla eccitata: "Sociaa "(lei mi chiama così) "Ti devo dire delle novità sui miei compagni!"

Lei ha l'abitudine di dirmi tutti i "gossip" dei suoi compagni di classe per ridere insieme, così inizia a narrare le simpatiche vidende accadute. Mentre ascolto il racconto interessante provo a indovinare un po' di nomi, senza però avere molta fortuna. 

A un certo punto, nelle risate generali sento dei passi, sono quelli del nonno Frank, un signore di statura media con gli occhi azzurri. Ci dice, guardando i libri con l'etichetta: "Brave ragazze! Se volete fare un po' di pausa la nonna ha detto che vi aspetta per la merenda, di sopra" 

Noi ci guardiamo, sorridiamo e rispondiamo in coro: "Arriviamo subito". Detto questo, pongo il libro sullo schienale del divano verde, molto vicino alla libreria, al quale, mi ero accorta solo in quel momento, eravamo appoggiate, o meglio, sedute sopra. 

Arrivate in cucina, vedemmo la nonna dietro la penisola tra il tavolo e i fornelli che beveva il thè.  "Come sta andando il lavoro giù?" chiese, ed Hanne rispose con entusiasmo: "Bene!" e corse all'Armadietto. L'Armadietto è un semplice mobile della cucina attaccato al frigorifero dove la nonna Uki tiene un po' di tutto, tra cui i dolcetti che noi mangiamo per merenda. 

Durante questa chiacchieriamo allegramente con i nostri parenti del più e del meno: dai libri, ai nostri cani, allo sport e via così. Fu molto piacevole, come d'altronde stare dai nonni.

Prima di ritornare in taverna avevo promesso a mia cugina di giocare al fantastico Memory di Miraculus, al quale noi ci dirvetiamo sempre. Succede questo perché o commentiamo le carte o perché proviamo ad interagire con loro, ad esempio quando si gira la carta con Adrian, che si sta trasformando mostrando il pugno serrato, noi gli battiamo il pugno. Quella volta non finì diversamente, anzi ci furono anche degli scambi sulle coppie trovate. Infatti Hanne mi chiede: "Mi dai la carta con disegnato Plagg per favore? " (La quale è leggermente rotta sul retro e capiamo subito che dietro c'è quella illustrazione) " Io ti do quella col "pugno"". Annuisco sorridendo. 

Finita la partita, sempre canticchiando la canzone dei sette nani, ci dirigiamo verso il tranquillo luogo, dove stavamo lavorando prima. 

All'improvviso, nel bel mezzo di una lunga conversazione, Hanne mi porge un libro intitolato "La storia della Groenlandia". Sorrido e penso: potrebbe essere utile alle ragazze. Detto questo memorizzo il numero dell'etichetta e scoppiai a ridere insieme alla mia socia per l'affermazione che aveva appena detto.

Il mistero del tupilak del tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora