LE SPECIE- Marcus

ABBIAMO PAURA SOLO DI CIÒ CHE AMIAMO - LEV TOLSTOJ

Sabrina sedeva sul divano, in posizione semi-distesa, sorseggiando lentamente il tè. Guardava fisso davanti a sé, nel vuoto.

"Stai bene?", le chiese Anna con preoccupazione. La domanda non la toccò neanche. Era profondamente assorta nei suoi pensieri.

"Sabrina?"

"Hm...", lo guardò confusa.

"Ti sto chiedendo, stai bene?"

"Sì, sto bene", sospirò.

"Sabrina...", Anna la afferrò per la mano. "Ciò che hai vissuto è un'esperienza molto traumatica. Lo so per esperienza personale. Se hai bisogno di parlare, sono qui."

"Come hai superato tutto questo?", le chiese Sabrina a voce bassa.

"Gabriel", le sorrise dolcemente. "Per me, il rapimento ha avuto, in un certo senso, un effetto terapeutico. Per la prima volta ho lottato veramente per me stessa, e alla fine di tutto ho trovato Gabriel. O meglio...", si interruppe per un attimo, "lui mi ha trovata."

"Avete trovato l'uno nell'altro", constatò pacatamente Sabrina.

"Sì."

Un momento di silenzio.

"Dovresti parlare con Marcus", iniziò Anna. "Dovrebbe spiegarti..."

"L'ha spiegato", rispose risoluta Sabrina.

"E?"

Sospirò dolorosamente. "Non sono pronta", guardò la tazza di tè tra le sue mani. "Mi serve tempo."

"Glielo hai spiegato?", chiese Anna.

Fece un cenno con la testa.

"E cosa ha detto?"

„Ha detto...", si interruppe, „che mi aspetterà per sempre. Che per lui non esiste nessun'altra."

„E per te?"

Guardò Anna con gli occhi lucidi. „Cosa pensi?"

„Non importa quello che penso io, importa quello che tu senti ", rispose dolcemente.

„Ho bisogno di tempo e spazio", ripeté.

„Quando si ama, né l'assenza né il tempo rappresentano nulla - Charles Dickens", disse Anna.

Sabrina le sorrise leggermente. „Sai, non ho mai avuto tempo solo per me stessa. Per anni sono stata l'ossessione di Roman, scappavo da lui, poi è arrivato Lucien. Non posso mettere Marcus sullo stesso piano con loro, ma prima che mi salvasse, mi ha ferito. Forse quel bacio non significava niente per lui, ma per me significava tutto. Ha distrutto tutto", guardò tristemente Anna.

„Datti del tempo, ma non rinunciare a lui. Lui è la tua metà."

„Lo so, ed è per questo che tutto questo mi fa ancora più male."

„Capisco", annuì Anna. „Allora, qual è il tuo primo piano?"

„Non ho alcun piano."

„Se vuoi rimanere ancora a casa a guardare film, va bene lo stesso, ma il tempo è bellissimo e penso che dovresti uscire. Dopo 5 giorni chiusa in casa, è ora di vedere un po' di sole."

Sabrina la guardò sorpresa. „Sai cosa? Hai ragione", si alzò dal divano. „Voglio riprendere il mio colore naturale dei capelli!", disse con un sorriso sul viso. „Mi sono nascosta troppo a lungo."

„Ottimo!", rise Anna. Il suo telefono squillò. „Ma per favore, fai una doccia e cambia quel pigiama puzzolente. Dopo andiamo a bere qualcosa. Amanda mi ha appena mandato un messaggio."