Capitolo 20

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Se c'era una cosa che Felix non faceva, quello era pensare.

Perché non ci aveva pensato due volte a correre via non appena aveva sentito una delle due guardie pronunciare la parola pastiglia seguita poi dalla parola morte. Non poteva permettersi di perderlo così, non dopo tutte le lotte che avevano combattuto insieme.

Sentiva un senso di nausea fortissima accompagnata anche da una gran voglia di scoppiare in lacrime. L'agitazione gli provocava questo effetto e non poteva farci niente, doveva trovarlo e portarlo via anche se non aveva la più pallida idea di dove andare o di dove cercare.

La casa era enorme, stava vagando per il corridoio alla cieca, le porte sembravano ripetersi e probabilmente era passato davanti alla stessa stanza più volte senza accorgersene, ma in lontananza aveva iniziato a sentire le voci di Minhyun e di Hyunjin. Sospirò sollevato, era vivo.

"Cazzo Hyunjin ti prendo a calci in culo appena ti vedo." borbottò e, poco prima che potesse girare l'angolo, qualcuno lo aveva afferrato per un braccio e lo aveva tirato indietro.

Cadde seduto per terra, lo sguardo fisso sul pavimento.

Ci era quasi riuscito.

"Dico ma sei pazzo? Vuoi farci ammazzare tutti?" lo aveva rimproverato Minho.

Felix alzò il capo senza pensarci due volte "Te l'ho detto. Se ci fosse stato Jisung avresti fatto la stessa identica cosa!" gli inveì contro indicando Jisung con il dito.

Minho cercò di restare calmo, comprendeva Felix ma anche la propria pazienza aveva un limite. Sperò che Felix non lo superasse.

"Felix, capisco che tu sia preoccupato, che tu non riesca a sopportare questa situazione ma devi resistere perché è molto pericoloso, non solo per te o per noi ma anche per Hyunjin. Soprattutto per Hyunjin. Anche noi siamo molto preoccupati ma non dobbiamo essere precipitosi altrimenti sarà peggio." gli spiegò Minho.

"Se ci fosse Jisung, lì, non saresti così calmo." ripeté.

Minho sospirò. Sembrava tutto inutile.

"Fammi il favore di restare con noi e di non essere precipitoso, solo questo." disse infine Minho.

Felix parve non ascoltarlo per nulla, semplicemente si alzò e riprese a camminare, stavolta però i ragazzi erano lì con lui.

Tutti gli altri, erano rimasti in silenzio a osservare la discussione.

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Hyunjin fermo in mezzo alla stanza e Minhyun che continuava a girargli intorno lento, con la pistola in mano e quella libera in tasca.

"Ma se, ipoteticamente, io mi muovessi e provassi ad attaccarti?" chiese Hyunjin.

Minhyun ghignò "Avresti questo coraggio?" chiese.

Hyunjin scrollò le spalle "Ho qualcosa da perdere? Morirei comunque, no?"

Jun se ne stava lì a fissarli senza proferire parola, serviva un diversivo per far sapere a Hyunjin una cosa molto importante che avrebbe cambiato le sorti della partita.

"Sei disarmato, vuoi suicidarti?" rispose Minhyun.

"In realtà, è ciò che mi stai inducendo a fare." rispose, in mano ancora la pastiglia che alzò lievemente per mostrargliela "Però..." fece un passo in avanti, Minhyun caricò la pistola.

"Resta fermo lì dove sei, non ti ho detto di muoverti." parlò.

Hyunjin sorrise, poi posò una mano sulla propria, di pistola, coperta dalla felpa "Non mi hai mai ordinato di stare fermo o sbaglio?"

Prince {Hyunlix}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora