Prince {Hyunlix}

EPILOGO

Circa una settimana dopo quell'incontro, Hyunjin e Felix erano partiti per la Thailandia senza sapere quanto effettivamente sarebbero rimasti lì, avevano bisogno di staccare da tutto e di un periodo dedicato solo per loro.

Ed ora erano passati due mesi.

In quei 60 giorni erano successe tante cose, sia tra loro che in Corea. In primis, il re aveva trovato una soluzione arrivando ad un compromesso con i sovrani del sud. Dal momento che Hyunjin non voleva accettare la corona del sud -e su questo ormai era irremovibile- lui e Felix, quando si sarebbero sentiti pronti, avrebbero regnato -oltre al nord- anche su altri piccoli regni del sud, fino ad arrivare a governare l'intero reame, gradualmente.

In un modo o nell'altro, Hyunjin avrebbe avuto la corona ma gli bastava stare al fianco di Felix.

Né il re, né la regina avevano più le forze per continuare a regnare e Minhyun non era nelle sue condizioni migliori quindi lasciare il controllo iniziale al nord non era una cattiva idea. L'unica speranza era quella di non provocare delle rivolte sia nella nazione, sia nelle capitali stesse.

Dopotutto Nord e Sud erano i reami più ricchi e, unendosi, sarebbero diventati molto potenti. Forse questa cosa a Minhyun non sarebbe piaciuta.

E, parlando di lui, Hyunjin si era tenuto in contatto con Jun per sapere della sua situazione attuale. Non sapeva se andarlo a trovare o meno, una volta tornato a casa, ma sentiva il dovere di farlo. In ogni caso, Jun gli ripeteva di stare tranquillo e che Minhyun stava bene, i farmaci stavano reagendo bene e sembrava dispiaciuto per il macello che aveva combinato.

E, parlando del macello combinato, Chan si era ripreso completamente e gli altri ragazzi avevano ricevuto un indennizzo sia per ciò che era successo in quella casa, sia per per le ricerche e il duro lavoro che li avevano portati a scoprire la verità.

Jeongin aveva fatto un passo verso Chan, rendendosi conto e accettando finalmente i propri sentimenti. Inutile dire che tutti se lo aspettavano e non vedevano l'ora.

Tra Changbin e Seungmin, dall'ultima discussione, c'era stato un po' di attrito e tensione e avevano provato a seguire il consiglio di Jisung -quello di provare a sintonizzarsi- ma non era cambiato nulla. Fortunatamente, tra loro in generale non era mutato nulla, solo un po' di indifferenza in meno e, qualche volta, dell'imbarazzo.

Jisung e Minho erano sempre gli stessi, non era cambiato nulla, ancora molto innamorati e a capo di quella banda di matti uniti da un affetto quasi unico.

Per quanto riguardava Hyunjin e Felix, il viaggio in Thailandia era stato forse l'esperienza più bella che potessero provare insieme all'altro. Ogni giorno fu intenso, il caldo thailandese era completamente diverso dal caldo estivo coreano, per non parlare della pioggia, chiusi nella loro piccola baita ad ascoltare il suono dell'acqua che scrosciava quasi come se fosse una cascata. E poi, guardandosi e accarezzandosi, arrivava l'inevitabile, sempre avvolti da quella coltre di passione e amore che non li abbandonava mai.

"Dove andiamo oggi?" chiese Felix quella mattina. Hyunjin si era svegliato presto, aveva fatto una doccia veloce e si era vestito con un paio di pantaloni molto leggeri e una canotta, faceva veramente caldo. Felix era vestito come lui, solo i pantaloni erano di colore diverso.

Hyunjin gli sorrise lasciandogli un bacio sulle labbra e arruffandogli i capelli.

"È un segreto." gli rispose soltanto poco prima di afferrare dal piccolo mobile le chiavi del motorino che avevano affittato in quei mesi. Muoversi per quelle stradine era complicato ma con un mezzo a due ruote risultava più veloce e semplice.

Guidò per una ventina di minuti, attorno a loro solo molta vegetazione e via via qualche piccolo chiosco ambulante con qualche venditore seduto sotto un'altrettanta piccola paratia. Le campagne thailandesi erano belle e umili, niente in confronto alla ricchezza pacchiana dei regni della Croce Coreana, così veniva anche chiamato l'intero reame.