Incipit

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Anno distopico 20**, South Korea.

La nazione, dopo la lunga e cruenta guerra di potere che aveva dilaniato i suoi confini per più di cento anni, aveva finalmente trovato una fragile tregua nella divisione del territorio in quattro reami, disposti a forma di croce. Ogni regno aveva la propria capitale, che rispecchiava le peculiarità geografiche ed economiche della zona: Seoul a nord, Busan a sud, Jeonju a ovest, e Andong a est.

Ogni reame era prospero a modo suo: quello del nord e del sud godevano di ricche miniere e risorse naturali, quello dell’est vantava terre fertili per l’agricoltura e un ottimo allevamento, mentre l’ovest era conosciuto per il suo clima temperato, che favoriva il turismo. Ognuno di questi regni era ricco in misura diversa, ma tutti godevano di una posizione privilegiata, che li rendeva benestanti e potenti.

Nonostante questa prosperità, ogni regno era autonomo, governato dalle più antiche e potenti famiglie: i Lee nel nord, i Hwang nel sud, i Kim nell’est e i Park nell’ovest. L’unica cosa che li univa, o meglio, che li legava in una strana alleanza, era una ricorrenza annuale che ormai durava da vent’anni: l’anniversario della morte del principe del sud, Hwang Dohyun. La sua morte tragica, avvenuta durante un tentativo di ribellione contro il proprio padre, segnò la fine di una dinastia e l’inizio di una nuova era. Ogni anno, per commemorare quel sacrificio, i quattro regni si riunivano in preghiera, offrendo il proprio tributo alla memoria di un principe che, in fondo, non era mai stato veramente dimenticato.

Tuttavia, nonostante la relativa stabilità e l’indipendenza dei quattro reami, c’erano delle città che, per vari motivi, erano rimaste al di fuori del dominio delle famiglie reali. Tra queste città spiccavano Daegu, Kunsan, Mokp’o, Yosu, Puk’pyongdong e Pohang. Escluse Daegu, tutte erano città portuali, e proprio questa caratteristica rendeva Busan l’unico regno in grado di commerciare liberamente via mare, un privilegio che aveva conferito alla capitale meridionale un potere economico e militare di grande valore.

Nel contesto di questa geopolitica complessa e stratificata, Lee Felix, l’unico figlio del re del nord, viveva una vita segnata dalle rigide tradizioni della sua famiglia. Come futuro sovrano, sarebbe stato naturale che sposasse una principessa di una delle nazioni vicine o una nobildonna di alto rango per cementare alleanze politiche e rafforzare la posizione economica della sua famiglia. I matrimoni reali non erano mai frutto dell’amore, ma semplicemente un mezzo per garantire la continuità della dinastia e l’accumulo di ricchezze. Se poi l’amore nasceva, quello era considerato un caso fortuito, un’eccezione alla regola.

Ma Felix aveva un problema, un ostacolo che lo bloccava in modo profondo, tanto da farlo sentire prigioniero della sua stessa esistenza. Quel problema si chiamava Hyunjin, ed era la sua guardia del corpo.

Il dilemma era complesso: da un lato, Felix era destinato a un matrimonio combinato, una necessità politica che avrebbe dovuto accettare con dignità. Dall’altro, c’era Hyunjin, che non era solo una protezione fisica, ma qualcosa di più, qualcosa che il giovane principe non riusciva a definire. In un mondo dove le emozioni erano un lusso che pochi si permettevano, Felix sapeva che non poteva essere solo un caso che ogni suo pensiero tornasse sempre a quel volto, a quella figura sempre al suo fianco, che sembrava capirlo meglio di chiunque altro.

Hyunjin non apparteneva a nessuna delle potenti famiglie, né a un regno specifico. Era un uomo senza terra, senza legami, ma con una lealtà che andava oltre ogni confine. Quella lealtà, che lo rendeva indispensabile per Felix, era anche ciò che complicava ogni cosa.

Felix sapeva che doveva scegliere tra l’obbedire alle regole imposte dal suo status e seguire il suo cuore, ma in quel momento, guardando Hyunjin con gli occhi che solo lui poteva leggere, si rese conto che forse la scelta non era mai stata sua da fare.

Il futuro del regno, la sua stessa vita, tutto dipendeva da una decisione che, in fondo, non era mai stata una vera scelta.

Era il destino che lo aveva già segnato.

♤♤♤

Ho deciso di revisionare questo libro, aggiungendo più dettagli e arricchendo un po' il racconto.
Dal momento che nell'ultimo periodo non ho molta ispirazione per scrivere e ho intenzione, in ogni caso, di tornare con uno spin off -raccontando la storia di Hyunjin e il rapporto che aveva con Felix prima delle vicende raccontate in questo libro- spero che sistemandola mi si apra un po' la mente ♥︎


Prince {Hyunlix}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora