Guardo fuori dalla finestra e osservo il tempo scorrere inesorabilmente. Le nuvole sembrano rincorrersi, preannunciando l'imminente pioggia che lenirà il caldo arido della California. L'estate è ormai agli sgoccioli, le temperature cominciano a calare, lasciando gradualmente spazio all'avanzare dell'autunno.
Nel mese di luglio sono riuscita a evadere dalla frenetica vita cittadina organizzando una breve, ma rigenerante, vacanza di una settimana nei dintorni di San Diego, in compagnia di mia madre. Pare ieri che, con esitazione, immergevo i piedi nell'acqua fresca dell'oceano, e oggi mi ritrovo già immersa nella monotonia della routine quotidiana.
La settimana prima del mio rientro a scuola invece, avevo trascorso cinque giorni a Richmond, in Virginia, nella città natale di mia madre, ospite di zia Audrey. Non la vedevo dal funerale della nonna, e tornare nella casa dove spesso trascorrevo le vacanze estive e invernali ha riportato alla mente ricordi tanto dolci quanto amari.
La mia vecchia cameretta era rimasta invariata: le pareti bianche macchiate dalle impronte colorate delle mie manine, i peluche disordinatamente sistemati su ogni mensola, e le coperte con motivi floreali. Sul comodino, una foto di me e della nonna, come se il tempo si fosse fermato tra quelle quattro mura. Era come se da un momento all'altro dovesse apparire lei, pronta a dirmi che erano arrivati i miei cugini Alexander e Christy, i figli del terzo fratello di mia madre, zio Fred.
"Signorina Davies, tutto bene?" mi richiama la voce del professor Brown, impegnato a spiegare il nuovo argomento di matematica. Numeri, lettere e simboli mi appaiono come un enigma difficile da decifrare. Non posso certo dire di essere un portento in questa materia.
"Sì, mi scusi," rispondo, con un filo di imbarazzo, essendo stata colta in flagrante con la testa fra le nuvole. Lui mi rivolge un cenno di assenso, sebbene poco convinto, e torna a concentrarsi sulla sua spiegazione. Tento di seguire ciò che scrive sulla lavagna, trascrivendolo diligentemente nel mio quaderno, anche se il significato mi sfugge.
Al suono stridulo della campanella, finalmente raccolgo le mie cose e mi avvio verso il mio armadietto. Quando lo apro, vengo quasi sopraffatta dalla valanga di libri che, accatastati in modo disordinato, minacciano di crollare.
Sospiro sonoramente mentre sistemo alcuni di essi nello zaino, poi richiudo l'anta. Ma l'apparizione improvvisa della mia migliore amica, che si para davanti a me, mi fa sobbalzare.
"Olivia!" esclamo, portandomi una mano al petto e percependo il battito accelerato del mio cuore. "Mi farai morire d'infarto!"
"Non scherzare su queste cose" replica lei, puntandomi un dito contro. "E poi, non è mica colpa mia se arrivavo dalla direzione opposta del tuo armadietto." Alza le mani in segno di resa, intanto un leggero sorriso si fa strada sul mio volto.
Mi affianca mentre, con lo zaino sulle spalle, cerco disperatamente di superare alcuni studenti che si affrettano a uscire dall'edificio scolastico. Alcuni di loro si fermano appena fuori dal cancello per accendersi una sigaretta, mentre altri preferiscono dileguarsi rapidamente.
"Oggi che programmi hai?" mi chiede all'improvviso, con un'espressione enigmatica sul volto, come se volesse chiedermi qualcos'altro.
"Penso che mi rilasserò un po', approfittando di questi primi giorni di scuola senza verifiche o interrogazioni," rispondo, dando un'occhiata all'orologio sul telefono per non perdere l'autobus.
"Tu, più di chiunque altro, dovresti uscire e goderti queste splendide giornate di fine estate, e invece scegli comunque di rinchiuderti in casa," mi dice con un leggero disappunto, quasi rimproverandomi.
"Lo sai che durante la settimana preferisco la tranquillità della mia stanza," rispondo. "E poi devo prepararmi mentalmente per il party di inizio anno, a cui sicuramente vorrai partecipare questo weekend."
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Until spring: a love that blooms
RomanceCamellia Davies ha diciotto anni e frequenta l'ultimo anno di liceo alla San Diego Academy insieme alla sua migliore amica Olivia, una ragazza dolce e sognatrice, in cerca del suo principe azzurro. Camellia, al contrario, è realista e ha smesso di...