I see a window, a limit, to live it, or not at all

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"Sei davvero talentuoso, proprio come diceva Olivia," commento, mentre Ryan scende dal palco dopo aver recitato una piccola scena con una professionalità sorprendente. Quasi sembrava un attore famoso, capace di rendere le parole dello spettacolo personali e intime, trasmettendo emozioni autentiche attraverso la giusta modulazione della voce e un'accurata espressività facciale. Un vero talento.

"Grazie, Camellia," mi risponde con un sorriso timido, grattandosi la nuca in segno di lieve imbarazzo. I complimenti lo mettono decisamente a disagio.

"Olivia?" gli chiedo, notando l'assenza di lei una volta terminato lo spettacolo. È come svanita dietro le quinte dopo aver concluso la sua parte.

"Sta parlando con il professor Williams dietro le quinte," mi spiega lui. Ma proprio mentre lo dice, ecco che Olivia appare all'improvviso dal sipario, con un sorriso radioso e un copione in mano. Scende i pochi scalini che ci separano e ci raggiunge con passo deciso.

"Allora? Come siamo andati?" domanda scherzosamente, intrecciando il braccio attorno al collo di Ryan e scambiando con lui uno sguardo d'intesa. Sembra che questi due abbiano approfondito notevolmente la loro conoscenza durante la mia assenza.

"Come ho appena detto a Ryan, siete stati straordinari!" rispondo con entusiasmo.

Lei accoglie le mie lodi con soddisfazione, prima di cambiare argomento. "Allora, vieni con me all'allenamento?"

"Sì," annuisco. "Devo ammettere che mi mancano i rimproveri della Mitchell quando facevamo troppo chiasso negli spogliatoi." La nostra coach era davvero rigida riguardo agli allenamenti delle cheerleader e ricordo bene la mia stanchezza dopo ognuno di essi, distesa sul campo a cercare di regolare il battito del cuore con respiri profondi. Poco prima della diagnosi, avevo iniziato a notare che persino la corsa più breve o un semplice salto mi sembravano faticosi come una maratona, lasciandomi senza fiato. I polmoni sembravano cedere, e le gambe, spezzarsi. Fu proprio la Mitchell a suggerire a mia madre una visita medica, notando quanto fosse insolita la mia fatica in campo. Non si sbagliava nel dire che non era affatto normale per una quindicenne. Secondo lei, avrei dovuto correre senza sosta, non ansimare dopo solo due giri di campo.

"Oddio!" Esclama improvvisamente Olivia, "ti ricordi quando Liza ruppe il rubinetto del lavandino, e la Mitchell, appena entrata negli spogliatoi, finì completamente fradicia dalla testa ai piedi?" Mi fa rivivere quel ricordo esilarante, e subito scoppiamo entrambe in una fragorosa risata. Mi ritrovo a tenere la pancia con una mano per via dei crampi dovuti ai troppi schiamazzi, mentre con l'altra asciugo le lacrime che scorrono dagli occhi socchiusi.

A interrompere il nostro divertimento è la voce di Ryan. Poverino, ha dovuto sopportare il nostro momento nostalgico e le risate chiassose, ma non sembra affatto infastidito. Anzi, siamo riuscite perfino a strappargli un lieve sorriso. "Io ora devo andare, ci vediamo lunedì, ragazze," dice, salutandoci con una smorfia gentile, prima di uscire dall'aula di teatro con lo zaino in spalla, sotto i nostri sguardi attenti.

"Che tipo è Ryan?" chiedo a Olivia mentre ci incamminiamo verso il campo da football, dove si terranno i suoi allenamenti.

"È okay, credo sia fidanzato," risponde lei, dando inizio a una nuova sessione di gossip, sempre immancabile in sua compagnia.

"Frequenta questa scuola?" domando curiosa, perché in fondo la sua curiosità è contagiosa.

"Non ne ho idea," ammette. "Ma l'altro giorno l'ho sentito parlare al telefono con una voce maschile dall'altra parte, e si scambiavano frasi tipo «amore, ci sentiamo dopo» e altre smancerie," mi racconta, imitando la scena con un tono teatrale.

"Beh, non mi sorprende che uno come lui sia fidanzato, è davvero un bel ragazzo," dico, e Olivia annuisce, condividendo pienamente la mia opinione, proprio come immaginavo. Quegli occhi verdi che sembrano smeraldi potrebbero incantare chiunque, ma i biondi non sono mai stati il mio tipo. Da bambina, perdevo sempre la testa per attori e musicisti dai capelli scuri.

Until spring: a love that bloomsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora