Now we got problems and I don't think we can solve 'em

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"Ragazzina, guarda dove vai!" esclama un uomo alto, stretto nella sua giacca nera, quando sbadatamente urto contro la sua spalla. In mezzo a questa folla è quasi impossibile muoversi liberamente; sembriamo sardine compresse in una scatola, tutti appiccicati l'uno all'altro, mentre il frastuono delle voci e dei motori si fonde in un baccano assordante, quasi doloroso per le mie orecchie. Non ho mai sopportato i rumori forti, forse a causa del mio udito particolarmente sensibile. Perfino quando passa un'ambulanza mi viene istintivo coprirmi le orecchie.

"Scusami, non ti avevo visto," dico, cercando di riprendere il cammino. Tuttavia, lui mi blocca, afferrandomi il polso e tirandomi verso di sé. Il suo sguardo è tutt'altro che rassicurante, e mi rendo conto che sono così bassa da arrivargli a malapena al petto. I suoi occhi sono intrisi di malizia, mentre con l'altra mano stringe una lattina di birra. Mi osserva attentamente, come se cercasse qualcosa di preciso in me. Il suo volto si illumina appena i suoi occhi si soffermano sul mio piercing al naso.

"Pensi di potertela cavare così?" La sua voce profonda e la presa ferrea mi gelano il sangue nelle vene.

"Veramente, io—" Cerco con lo sguardo Olivia, ma temo che non si sia accorta che sono rimasta indietro. Anche lei era troppo impegnata a guardarsi intorno, e ora non riesco più a vederla in questa marea di persone. La sua chioma bionda si confonde tra la folla come farebbe un camaleonte tra gli alberi.

"Cosa ci fai qui? Da come sei vestita, non sembri proprio nel posto giusto," continua lui. Abbasso lo sguardo sui miei vestiti, comprendendo il suo commento. Nessuno qui indosserebbe un maglioncino rosso con inserti di pizzo bianco che sbucano dalla scollatura, jeans a zampa d'elefante e le mie solite Converse nere. Forse avrei dovuto prendere in prestito la giacca di pelle di mia madre, giusto per darmi un'aria da "cattiva ragazza". Scuoto la testa, cercando di tornare alla realtà: a prescindere dal mio abbigliamento, quest'uomo ha un'aria minacciosa, e i miei vestiti sono l'ultima delle preoccupazioni.

Guardandolo meglio, noto che, a giudicare dalla sua corporatura e dai tratti del viso, non dovrebbe avere più di trent'anni. Eppure, la barba incolta che gli incornicia il viso lo rende più maturo.

"Sono con amici, per favore lasciami andare," dico, cercando di liberarmi dalla sua presa. Quando realizzo che non ha intenzione di mollarmi, tento di colpirlo con una ginocchiata tra le gambe, ma lui schiva rapidamente il colpo e blocca la mia gamba.

"Stai giocando col fuoco, ragazzina?" mi strattona sempre più forte, trascinandomi nel mezzo di una pista delimitata da transenne, dove centinaia di persone urlano frasi indistinte che si perdono nel frastuono. Quando finalmente lascia il mio polso, mi porge un casco.

"Mettitelo," ordina con voce dura. Si tratta di un casco completamente nero, con la visiera oscurata.

"Cosa? Non ci penso nemmeno, non salirò mai su quella cosa!" Esclamo, indicando la moto sportiva dietro di lui. A differenza del tono cupo dell'uomo, la moto presenta linee rosse e blu che corrono lungo tutta la fiancata, su uno sfondo bianco scintillante. Non avevo mai visto fari così particolari.

"Ho detto, mettiti il casco," ripete, il suo sguardo più severo che mai.

Non mi sembra saggio opporre resistenza; in questo momento sono davvero disorientata, e provocarlo potrebbe solo peggiorare la situazione in cui mi trovo. Ultimamente, mi capita fin troppo spesso di mordermi la lingua pur di evitare confronti scomodi, e comincio a temere di star perdendo la mia determinazione.

Mi illudo che accondiscendere possa migliorare le cose, anche se sono già profondamente invischiata in questa faccenda.

Così, decido di fare come mi dice e indosso il casco, sperando che Olivia venga presto in mio soccorso: una brutta sensazione comincia a farsi strada dentro di me. Spero soltanto che lei sia riuscita a sfuggire alle grinfie di questi loschi motociclisti e che non abbia incontrato alcun problema tra la folla.

Until spring: a love that bloomsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora