In their eyes you'll always be a dumb blonde

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"Allora, mi spieghi cos'è successo o no?" chiedo, cercando di ottenere finalmente una risposta da Olivia. Sono ormai passati due giorni da quella sera, e lei continua a rimandare questa conversazione, facendo di tutto pur di non raccontarmi cosa ci faceva in quel bagno con Kyle.

Prima che possa rispondere, la cameriera di Starbucks dietro al bancone interrompe le nostre chiacchiere: "Avanti, prego," ci sorride gentilmente, pronta a prendere le nostre ordinazioni.

"Un caramel macchiato e un pink drink, per favore," ordina Olivia con la sua solita disinvoltura, ignorandomi come nulla fosse.

"I vostri nomi?" ci chiede poi la ragazza, e già so che il mio verrà scritto nel modo sbagliato.

"Camellia e Olivia," risponde la bionda ridendo già sotto ai baffi. La cameriera annuisce e passa l'ordine al collega accanto a lei.

Dopo neanche dieci minuti, ecco pronte le nostre bevande: "Olivia" e... "Camilla."

Non riesco a trattenere un sospiro. Non mi sembra così difficile da capire:

C-A-M-E-L-L-I-A.

Olivia mi guarda, cercando di trattenere una risata. "Vedrai che prima o poi qualcuno riuscirà a scrivere il tuo nome correttamente, Camilla," enfatizza apposta l'ultima parola dandomi sui nervi.

"Sei molto simpatica," le rispondo con un sorriso forzato.

Ci sediamo a un tavolo vicino alla finestra che dà sulla strada, mettendoci comode.

Le auto sfrecciano rapide per le strade di San Diego oggi, pronte a scattare al verde dei semafori e a premere con forza sull'acceleratore.

"Quindi?" insisto ancora, cercando di strapparle qualche dettaglio in più riguardo al suo incontro con Kyle.

"Non è successo nulla, davvero. Semplicemente, entrando in bagno, ho trovato Kyle già lì nascosto, e gli ho chiesto se potessi restare. Lui ha solo annuito," mi racconta con una tranquillità disarmante. Ma fatico a credere che quei due non si siano scambiati nemmeno una parola, considerando quanto fossero rossi in viso quando li ho trovati. Quasi avessi interrotto una conversazione molto intima.

"E mi vuoi far credere che, in quell'istante in cui eravate soli in bagno, voi due non vi siate detti proprio nulla?" chiedo, incalzandola. Potrei sembrare molto insistente, ma se fosse successo il contrario lei avrebbe sbattuto i piedi a terra pur di farmi parlare.

Olivia immediatamente distoglie lo sguardo dal mio, e il suo imbarazzo è palpabile. È chiaro che sta omettendo dei dettagli.

• Olivia •

Due giorni prima

Cerco Camellia con lo sguardo ovunque, ma non riesco a trovarla, le persone corrono a nascondersi e non riesco a scorgere i suoi capelli neri in mezzo a questa folla impazzita.

Corro verso il bagno di servizio al piano inferiore sperando che anche lei sia riuscita a trovare un posto per poter fuggire alla polizia.

Apro la porta del bagno con rapidità e mi infilo all'interno, lasciandomi cadere a terra con le spalle appoggiate al muro. Un sospiro di sollievo mi sfugge mentre mi accorgo che la situazione fuori sembra un po' più calma.

Cerco anche io di stabilizzare i miei battiti prima di aprire gli occhi e beccarmi un bello spavento accorgendomi di non essere sola: anche Kyle è seduto a terra, con le spalle contro la vasca, mi guarda in silenzio.

"Scusami cercavo solo un posto dove nascondermi..." mi rivolgo a lui.

" Non preoccuparti, anch'io cercavo un posto tranquillo. Puoi restare qui se vuoi," tra di noi si crea un silenzio imbarazzante mentre aspettiamo che la situazione fuori da quella stanza si tranquillizzi.

Until spring: a love that bloomsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora