Promise me a place in your house of memories

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Finalmente a casa, mi lascio cadere sul divano dopo aver lanciato lo zaino in un punto indefinito della stanza. Ancora non riesco a capire come Olivia possa aver difeso a spada tratta quell'idiota. Se è vero che l'amore rende ciechi, lei ne è il perfetto esempio, e anche il motivo per cui spero di non innamorarmi mai. Non che abbia la minima intenzione di farlo; ho già visto come l'amore ha ridotto mia madre, il dolore che ha dovuto affrontare dopo la perdita di quel disgraziato di mio padre e i problemi, economici e non, che ci ha lasciato in eredità. Gli uomini mi sembrano solo grandi punti interrogativi che camminano. Il loro modo di pensare e agire è totalmente diverso dal nostro, e sembra quasi che esistano solo per complicarci la vita, per metterci i bastoni tra le ruote e farci dimenticare la nostra intelligenza, che svanisce nel nulla non appena ci innamoriamo. Sono persone inaffidabili, infedeli e codarde.

Ora, però, ho bisogno di distrarmi e tenere la mente occupata. Pulire casa e ascoltare musica sono le prime cose che mi vengono in mente. Il disordine della mia mente non deve riflettersi nell'ambiente che mi circonda, altrimenti sarei perduta.

Ogni volta che mi sento sopraffatta dai pensieri, mi rifugio nelle faccende domestiche: rendere il bagno impeccabile, riordinare la mia camera, sistemare gli oggetti sparsi per il salotto e lucidare i pavimenti mentre ascolto la mia musica preferita. È una sorta di terapia per me.

Forse è una follia, ma alla fine non giova solo a me; anche mia madre ne trarrà beneficio quando tornerà questa sera e potrà godersi questo ordine temporaneo. Perché, si sa, dopo essermi impegnata tanto a pulire, in pochi giorni riesco puntualmente a ricreare lo stesso caos di sempre.

Con questi pensieri in testa, raccolgo i capelli in una crocchia disordinata, indosso una vecchia canotta attillata e ormai rovinata, che insieme a un paio di pantaloni della tuta a vita bassa lascia intravedere il mio ventre.

È il momento di mettersi al lavoro.

• Noah •

"Vi siete comportati come un branco di mocciosi fastidiosi" dico rivolgendomi a Evan e Courtney, i quali continuano serenamente il loro pranzo, come se non avessero appena regalato all'intera mensa una sceneggiata ridicola. Kyle è uscito poco dopo Olivia e Camellia, probabilmente per assicurarsi che quest'ultima stesse bene e non facesse qualche sciocchezza impulsiva, anche se non mi sembra affatto quel tipo di persona. Camellia è più riflessiva, decisamente razionale. La sua reazione è stata il risultato di una provocazione portata all'estremo, un limite che, in fondo, abbiamo tutti.

"Cosa c'è, Noah? Ti piace quella poveretta?" Courtney continua a giocare, come se la sberla ricevuta non fosse stata sufficiente. La sua arroganza è palpabile, la rabbia le ribolle sotto la pelle, ed essere una stronza è senza dubbio ciò che le riesce meglio. Sebbene scherzasse, noto che Evan si gira verso di me, come se aspettasse seriamente una mia risposta. Vuole accertarsi che io non sia coinvolto emotivamente. Mi sorprende che gli importi davvero.

"Per te sono tutti dei poveretti, Courtney. Si tratta di rispetto: non importa se lei mi piace o no." Alla San Diego Academy, molti possono definirsi benestanti, alcuni persino ricchi. Courtney, così come me, Evan, Damian e Kyle, appartiene da sempre a quest'ultimo gruppo. Figli di genitori facoltosi, cresciuti tra agi e capricci. Il cliché perfetto di questa scuola. Ma tutti noi nascondiamo segreti, lei compresa. Nelle famiglie ricche, non sempre c'è spazio per l'amore. Courtney lo sa meglio di chiunque altro.

Tuttavia, problemi personali a parte, noi abbiamo avuto la fortuna di nascere in famiglie economicamente privilegiate. Proprio per questo, alcuni di noi si sentono in diritto di giudicare chi non ha avuto la nostra stessa sorte. Ma in fondo, possiamo considerarci fortunati: ogni nostro desiderio viene esaudito, ci concediamo vizi di ogni tipo e non abbiamo mai dovuto preoccuparci di restare senza un soldo. C'è chi, come Courtney, spende in borse e trucchi, e chi, come me e gli altri, preferisce moto e auto di lusso.

Until spring: a love that bloomsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora