• Evan •
"Passami una birra," dico a Damian mentre mi accomodo sul pouf grigio e accendo il gigantesco televisore che ha in camera. Una stanza impeccabile. Lenzuola stirate, vestiti ordinatamente riposti nell'armadio, scrivania immacolata. Mi chiedo come faccia a mantenere un ordine così perfetto, sembra quasi che questo posto non venga realmente vissuto.
Lui apre il mini frigo, porgendomi una lattina fresca di Bud Light, non prima di prenderne una anche per sé.
"Perché non sei uscito con gli altri oggi?" mi domanda, sdraiandosi comodamente sul letto e appoggiando la testa sul braccio piegato dietro la nuca. Incrocia i piedi e mi scruta, tenendo lo sguardo poco oltre le punte. Prendo un piccolo sorso di birra; non c'è nulla di meglio di una bevanda fresca, e ancor di più se si tratta di alcol. Scende lungo la mia gola come se stessi ingoiando cubetti di ghiaccio, regalandomi un immediato senso di leggerezza.
"Potrei chiederti la stessa cosa."
"È meglio che non sforzi la caviglia, e poi, quelle con cui uscite non le conosco nemmeno," risponde semplicemente, alzando le spalle. Mentre getto lo sguardo fuori dalla finestra, noto che oggi sembra una giornata piuttosto soleggiata; ma questo è il bello della California, temperature miti fino a ottobre inoltrato. Mi chiedo come se la cavino quei poveretti che abitano più a nord. Odio il freddo e l'inverno, e odio soprattutto il Natale. Quella maledetta data è scolpita nella mia memoria come un tatuaggio indelebile.
"Fidati, non ti sei perso niente. Da quando sono entrate nella mia vita, ho avuto solo problemi." Solo pensare a quella ragazzina presuntuosa mi mette di cattivo umore. Quando le sto vicino, sento un impulso irrefrenabile di tapparle la bocca con uno straccio, eppure, senza le sue risposte arroganti, non mi divertirei tanto a scuola.
"Come sei drammatico, cosa potranno mai averti fatto due ragazze?" ride, lanciandomi uno dei biscotti che ha iniziato a sgranocchiare. Il primo cassetto del suo comodino è pieno di dolciumi, più di qualsiasi dispensa, eppure questo stronzo mantiene una linea perfetta.
"Olivia, la bionda, ha fatto perdere la testa a Kyle," ammetto, e Damian spalanca gli occhi.
"Kyle? Non l'ho mai visto innamorato in tutti questi anni di amicizia," commenta, portandosi un biscotto alla bocca. "È anche vero che, se mai lo fosse, è troppo riservato per parlarne perfino con noi," riflette. Non ha tutti i torti.
"Quella bionda sarà la sua rovina," concludo, storcendo leggermente il naso.
"E perché?" mi domanda con un lieve sgomento stampato sul volto.
"Non hai idea di quanto sia idiota. Una sera ci ha seguiti insieme alla sua amica e hanno scoperto perfino della tresca con Rowan." Ora tutta l'attenzione di Damian è su di me. Ha persino smesso di mangiare i suoi dolci, riponendoli nel cassetto.
"Rowan sa di loro?" Se prima era disteso comodamente sul letto, ora ha sollevato rapidamente il busto verso di me. Damian è sempre stato a conoscenza dei nostri casini, ma allo stesso tempo ha preferito restarne fuori, per scelta. Col passare del tempo, penso che anche Kyle e Noah si siano pentiti di essersi affiancati a me in questa follia delle gare, ma se loro hanno iniziato per divertimento, io sono spinto da qualcosa di molto più grande. Questioni di famiglia, le chiama così Rowan.
"Sì, si sono imbucate a una gara, e uno dei suoi uomini ha messo gli occhi su Camellia, la mora."
"Quella che non riesci a mettere a tacere?" mi provoca ridacchiando, ma io lo fisso subito con uno sguardo cupo.
"Chi ti ha raccontato questa stronzata?"
"Noah," risponde. Quel dannato coglione.
"Nessuno riesce a farmi stare zitto, Camellia è semplicemente—" mi fermo, incerto su come continuare, "insopportabile," concludo. Questo gioco a chi si odia di più che abbiamo iniziato dal primo giorno sta prendendo una brutta piega, penso mentre mi scolo l'ultimo sorso di birra.
STAI LEGGENDO
Until spring: a love that blooms
RomanceCamellia Davies ha diciotto anni e frequenta l'ultimo anno di liceo alla San Diego Academy insieme alla sua migliore amica Olivia, una ragazza dolce e sognatrice, in cerca del suo principe azzurro. Camellia, al contrario, è realista e ha smesso di...