BAKUGO POV
È passata quasi una settimana dalla morte di Deku.
Il funerale è stato fatto in forma privata con solo la madre e gli amici più stretti, quindi eravamo poco meno di una decina.
Ho dunque cercato di sostenere il più possibile Kirishima e far in modo che trovasse in me un punto di riferimento e sfogo.
Infatti, anche oggi ho insistito purché stesse a casa e lasciasse a me e Todoroki l'apertura mattiniera, lui avrebbe svolto il turno serale se se la sarebbe sentita.
Cammino perciò verso il bar e, trovando la serranda già sollevata, capisco che il bicolore è arrivato prima di me.
Oggi siamo in tre, ma l'altro scemo arriverà tardi come ogni volta.
Entro nel piccolo edificio e pulisco minuziosamente le scarpe sul tappetino d'ingresso, così da rimuovere tutte le tracce di neve e bagnato.
Mi guardo attorno e vedo che è già quasi tutto sistemato e pulito, il ragazzo si è preso avanti.
Vado perciò dietro il bancone e, passata la porta dello staff, vado all'interno della cucina.
Qui ci trovo infatti il bicolore, è intento a prendere dal grande frigo le brioche da far scongelare e cuocere successivamente nel forno.
I suoi occhi eterocromatici si spostano per potermi fissare, il suo sguardo gelido mi sta avvisando di andarmene dal suo territorio: la cucina.
Io ovviamente non cedo a quell'occhiata ma, capendo che non mi avrebbe rivolto minimamente la parola soprattutto dopo l'ultima litigata, mi giro per poter andare a cambiarmi.
"Non ti conviene continuare a fuggire, prima o poi verrai beccato"
Mi volto di scatto verso di lui e, trovandolo già intento a guardarmi, ringhio.
"Da cosa dovrei fuggire?" domando facendo finta di non capire.
"Ti stai liberando dei problemi eliminandoli completamente, tanto ti troveranno"Stringo i pugni, ma cerco di mostrare il meno possibile la mia rabbia.
"Non ti è bastato incolparmi di cose non vere davanti casa di Kirishima? Se non ci fossi io quel ragazzo sarebbe già in una clinica psichiatrica!"
Lascia in modo brusco la teglia metallica sul mobile, producendo un forte rumore contro il legno.
"Quello che ha bisogno di una clinica sei tu! Stai rovinando Kirishima" afferma senza troppi giri di parole.
La mia mente si oscura immediatamente a quelle parole e un forte giramento di testa prende il sopravvento.
Ma lascio uscire solo un «tch» innervosito e mi avvicino con aria minacciosa a lui, non posso lasciarmi prendere dell'istinto.
"Ti ripeto che lo sto aiutando! Dopo la morte di Midoriya, ha avuto un crollo importante ed io non posso permettere che stia così male"
"Soprattutto visto che la sua morte non si tratta di un incidente"Il sangue mi si gela per un secondo nelle vene, non posso permettere che lui sappia cose che non deve.
Non può aver trovato delle tracce
Io non lascio tracce perché non sbaglio mai
"E come fai ad esserne così sicuro? Non mi risulta che come secondo lavoro fai il detective o il veggente. Forse stai solo cercando di incolparmi nuovamente per farmi allontanare da Kirishima"
Non batte ciglio davanti alle mie severe parole, si limita a mettersi davanti a me con le braccia incrociate.
"Mio fratello è un medico legale e gli ho parlato della situazione. Prima del funerale, ha voluto che lo portassi a vedere il corpo in obitorio e mi ha riferito di aver visto dei leggerissimi segni sul suo collo che non coincidono alla rottura dell'osso. Ha ipotizzato quindi che qualcuno l'abbia prima tentando di soffocare e spinto poi verso la parete dell'ascensore, ma non avendo fatto delle analisi non può esserne sicuro"
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Oblio {kiribaku}
FanfictionTutti ormai conoscono la storia delle yandere: quelle studentesse giapponesi così carine che sarebbero disposte anche ad uccidere per il loro amato senpai... E se invece della solita ragazzina ci fosse un giovanotto scorbutico che ha perso la testa...