PROLOGO

290 7 0
                                    

Un altro giorno. Di nuovo un altro. I raggi del sole entrano dalle tende della camera e Jeff è ancora disteso nel letto da 5 minuti da quando è suonata la sveglia. Odiava i lunedì mattina e odiava dover uscire e vedere le persone. Gli facevano sempre questo effetto, lo innervosivano. 
Si alza dal letto, si veste e scende in cucina a mangiare qualcosa. Il frigo è vuoto ancora una volta...si dovrà accontentare di un bicchiere di succo all'arancia. Va in bagno e prende alcune pastiglie dall'armadietto: soppressori. Più di dover stare in mezzo alle persone odiava vederle girarsi verso di lui, incuriositi dal suo odore di omega. Non voleva essere un fenomeno da baraccone. Prende le chiavi ed esce.

Erano passate due settimane da quando aveva lasciato il garage dopo che lo avevano accusato di aver provocato l'incidente di Babe. Da quel giorno Alan gli aveva chiesto scusa più volte per messaggio, ma lui non aveva mai risposto. Si sentiva ferito, ferito soprattutto dalle parole di Alan. Era vero non aveva mai cercato di diventare amico degli altri ma il fatto era che...se avessero saputo perché non si fidava delle persone...se solo...no, loro non sapevano e non potevano capire niente. Meglio così. 

Seduto al solito bar vicino al parco. Nessuno conosce quanto sia bello questo posto, ma è meglio così, meno gente. Sta bevendo un caffè mentre guarda il computer che sente qualcuno bussare sul vetro di fianco alla sua faccia. Quasi si soffoca col caffè. È Alan. E ha dei cartelli...
"Scusa"...."Non avrei dovuto dirti quelle cose"...."Per favore fammi spiegare"....e va avanti così per almeno altri due minuti. Alla fine Alan entra nel bar e si siede di fianco a Jeff.
"Ciao ragazzino"
"Ciao..."
"Ok. Senti mi dispiace tantissimo, non avevo alcun diritto di dirti quelle cose, davvero. Per favore torna al garage. Ci vogliamo scusare tutti e poi sei il migliore tecnico che abbiamo avuto."
"È solo perchè sono un bravo tecnico?"- Jeff lo fissa negli occhi e Alan si riprende solo dopo pochi secondi.
"Ecco...no...c'è sì sei bravo...ma...sì insomma mi farebbe piacere che tornassi"
Jeff alza gli occhi al cielo: "Va bene"- non sa neanche perché abbia accettato così in fretta.

Nel frattempo...proprio fuori dal bar...
"Ehi, Jesse hai visto chi c'è? Non era il tuo..."- sghignazza un ragazzo biondo.
"E così sei ancora qui, Jeff. Ti piace ancora questo posto, eh? E quello chi è?"
"Che hai detto?"
"Niente. Solo che certe persone non dovrebbero avere l'onore di vivere. Forse sono stato troppo buono l'altra volta. Volete fare un gioco? Vediamo se si ricorda ancora di me. Voglio vederti tremare, Jeff, voglio vederti piangere e implorare, proprio come facevi una volta"

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Ok questa era solo una introduzione per riprendere il filo del discorso. La storia da qui in poi sarà totalmente inventata e molto più interessante. Spero vi piaccia :)

VECCHIE FERITE AlanJeff (Omegaverse) | PITBABEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora