33. PARLARE

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TRE MESI DOPO...
-Adoro questo posto!- disse sorridendo Jeff.
-L'ultima volta che ci siamo venuti insieme è stato mesi fa- gli risponde Alan.
Era un pomeriggio abbastanza caldo e avevano deciso di passarlo al parco. Era sabato e molte famiglie avevano portato i bambini a giocare. Jeff e Alan si fermarono su una panchina all'ombra per parlare.
-Signore...ehi signore...- un bambino si avvicinò e timidamente cercò di avere l'attenzione di Jeff.
-Ciao- gli sorrise amichevolmente lui.
-...mi potrebbe aiutare...la palla è finita là sopra...non riesco a prenderla...- il bambino indicò la palla incastrata tra i rami di un alberello. Non era alto per un adulto ma per un bambino poteva sembrare irraggiungibile.
-Certo, ti aiuto io- Jeff si alzò e lo seguì. Alan rimase a guardarlo dalla panchina.

-È il suo ragazzo quello che gioca con il bambino?- una donna si avvicinò sedendosi accanto ad Alan.
-Cosa? Sì, Jeff...- Alan fu preso alla sprovvista e riuscì a malapena a rispondere. La donna sorrise.
-Il bambino è mio figlio, il suo ragazzo sembra davvero simpatico. Mio figlio non parla spesso con gli sconosciuti, è un po' timido, ma sembra divertirsi ora-
Jeff e il bambino, che poi Alan scoprì chiamarsi Ben, avevano iniziato a tirarsi la palla e a ridere insieme. La scena portò pure Alan a sorridere.
-Bhe, a quanto pare Jeff è bravo con i bambini, ahah- si mise a ridere lui.
-Già. Bhe un po' tutti gli omega che ho conosciuto sono bravi con loro-
-Davvero?-
-Mh-mh. Penso che gli omega abbiano una sensibilità in più verso di loro, che abbiano figli o meno. A proposito, mi sembra d'aver capito che state insieme...avete dei figli?-
-Ecco...no...non stiamo insieme da molto...-
-Capisco...scusa per la domanda, forse è che sono ancora abituata al fatto che fino a qualche tempo fa gli omega tendevano a sposarsi e a fare una famiglia da molto giovani...-
-Quanti anni ha suo figlio?-
-Ne ha appena compiuti sei- sorrise la donna -a lui piace venire in questo posto a giocare, così ogni volta che ho tempo ci veniamo. È un po' timido, non ha ancora molti amici a scuola, però sono felice che si stia divertendo. Vi assicuro che è una bellissima esperienza...nel caso un giorno vorrete...-
-Non penso accadrà...- la interruppe Alan.
-Oh...- la donna pensò di aver capito a cosa Alan si stesse riferendo, pur non avendone conferma -mi spiace...-
-Non si preoccupi, non mi pare che Jeff li volesse comunque al momento-
-Glielo ha mai chiesto? Magari potrebbe dire che non gli importi, ma sono certa che in fondo non è così. Ho conosciuto diversi omega, e mai nessuno era veramente convinto di non volerne, credo faccia parte della nostra natura, suppongo...ma comunque ha ragione, è ancora presto e avete tempo- gli sorrise.
Alan tornò a guardare Jeff. Il bambino lo stava rincorrendo per prendergli la palla. Sembrava felice. In effetti, da quando aveva saputo dell'operazione finita male, non gli aveva mai chiesto se un giorno avesse voluto avere crearsi una famiglia e nemmeno come quella cosa lo stava colpendo emotivamente. Non voleva essere troppo invadente, pensava che Jeff avrebbe preferito avere i suoi spazi.

-Ora tocca a me, prendimi!- urlò il bambino iniziando a correre per il parco. Jeff lo inseguì facendo finta di non riuscire a catturarlo.
-Okok, hai vinto...- si arrese infine sorridendo e sedendosi per terra.
-Ahahah, ho vinto io!- urlò felice Ben, sdraiandosi a terra.
Solo allora Jeff si voltò verso Alan e lo vide parlare con quella donna. Appena incrociò lo sguardo con l'alfa, Jeff lo salutò con la mano.
-È un tuo amico?- gli chiese il bambino.
-Ecco...è più un fidanzato che un amico...- gli spiegò lui.
-Ed è bravo? ...a me sembra un po' cattivo...-
-Chi, Alan? È bravissimo- si mise a ridere Jeff.
-Allora è solo un po' troppo alto...per questo ho chiesto a te...- sorrise innocentemente il bambino.
-Ahahahah- chissà come avrebbe reagito Alan se glielo avesse detto...pensò Jeff ridendo.
-Quella là, invece, è la mia mamma-
-Vuoi andare da lei?-
-Mh-mh. Forse dobbiamo tornare a casa-
I due si alzarono e tornarono camminando verso la panchina. Jeff si sentiva felice. Si era sfogato un po'. Non pensava che giocare con un bambino potesse fargli quell'effetto. Gli piacevano i bambini, sì, erano innocenti e innocui, avevano ancora tutta la vita davanti a loro e un po' li invidiava, ma non si era mai fermato così tanto tempo a giocare con loro.
-Ciao, Ben. Ti sei divertito?-
-Sì, ho giocato con Jeff, è molto simpatico- il bambino sorrise alla madre.
-Bhe, si sta facendo tardi, meglio andare a casa. Grazie mille per aver passato un po' di tempo con Ben e grazie per la chiacchierata- la donna salutò Jeff e Alan.
-Ciao!- Ben si staccò dalla madre per dare un abbraccio veloce a Jeff e poi se ne andò salutandolo con la mano.
Jeff rimase a osservare la madre e il figlio andarsene fino a quando non si furono allontanati così tanto che era impossibile distinguerli. Alan rimase lì a osservare Jeff senza dire niente.
-Perché mi guardi così?-
-Cosa?...- Alan non si era reso conto che ora Jeff era pronto ad andare.
-Allora, che si fa?-
-Non so decidi tu, ti sei appena laureato-
-Non parlarmene, quello è stato ieri e abbiamo già festeggiato a quel locale di North. Sono a posto per qualche giorno ormai con le feste-
-Allora, ti va un gelato?-
-Okay-

Alan si prese un gelato al pistacchio e Jeff il solitoal cioccolato. Iniziarono a mangiarlo passeggiando per il parco.
-Allora di cosa avete parlato tu e la signora?- chiese Jeff incuriosito.
-Nulla di che, del più e del meno-
Jeff alzò un sopracciglio sapendo che non era vero.
-Sai, Ben ha detto che lo spaventavi un po' all'inizio, ahah- lo prese in giro.
-Cosa?! Pk?-
-Perché eri troppo alto, ahah-
-Non sono così alto...- sorrise.
-Più di me, di sicuro-
-Ti stava simpatico quel bambino, eh?-
-Sì, abbastanza, è stato divertente-
-Sei bravo con i bambini...-
-Come mai questa osservazione?- gli chiese non capendo a cosa volesseriferirsi.
Alan si fermò e si girò verso di lui.
-Da quando mi hai raccontato quella cosa...non ti ho mai chiesto comeeffettivamente ti sentissi...-
-Bhe, non è che abbia molta importanza...-
-Per me lo ha-
-È presto per pensare a queste cose, non credi?-
-Lo so, è solo che vorrei sapere cosa ne pensi. Ti piacerebbe un giorno...infuturo intendo...-
Jeff sorrise. Sapeva cosa stava cercando di fare Alan e gli faceva piacere che citenesse così tanto a parlarne con lui.
-Alan, mi piacerebbe un giorno avere una famiglia e sì mi piacerebbe avere deifigli...ma anche se non li avremo, non importa...mi basti tu, Alan-
Alan sorrise e lo abbracciò. Rimasero così per qualche istante, l'alfa nonvoleva lasciarlo andare.
-Alan...ora però puoi lasciarmi...per questa cosa abbiamo tempo per parlarne...ma peril gelato che si sta sciogliendo non credo, ahah- Jeff si mise a ridere.
-Possibile che anche in momenti come questi riesci a scherzare cosi? Ahah- lolasciò Alan.
-Bhe, però è anche per questo che ti piaccio, no?- Jeff lo colpì dolcementealla spalla.
-Sì, hai ragione, ahah- Alan gli mise un braccio intorno alle spalle e i duetornarono alla loro camminata.

VECCHIE FERITE AlanJeff (Omegaverse) | PITBABEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora