8. VIDEO

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-Ehi, Jeff! Da quanto tempo, pensavo ci avessi abbandonato qui a morire da soli- lo accoglie entusiasta North.
-Scusate, sono stato...impegnato- si scusa Jeff.
-Impegnato a fare cosa?- 
-Lascialo stare, sono affari suoi- lo rimprovera Alan.
-Che mi sono perso?- chiede North voltando lo sguardo più volte tra Jeff e Alan -Ahhhh, ho capito...- colpisce alla spalla Alan.
-Che stai dicendo?!- lo spinge Alan tornando a lavorare alle macchine.
-Sbaglio, o questo odore...- arriva Babe.
-...- Jeff guarda a terra imbarazzato.
-Jeff.....tu sei....un omega?!- chiede Babe.
-Bhe...ecco...- non riusciva a rispondere tra il trambusto generale che la notizia aveva provocato.
-Da quando?- chiede North.
-In che senso da quando....ma che stai dicendo?!- lo rimprovera Sonic.
-Smettetela tutti di sgridarmi!- mette il broncio North.
-Bhe, ecco, sì. Prendevo dei soppressori prima, per questo non lo avete notato- dice velocemente e a bassa voce Jeff.
-Perché lo hai fatto?- 
-Bhe...io...non so...mi vergognavo...-balbetta.
-Ok, basta. Non metterlo in difficoltà- Sonic trascina via North che di rimando urla -Non preoccuparti Jeff, non è cambiato nulla tra noi-
Jeff tira un sospiro di sollievo, era andata meglio di come si aspettava.
Alan lo osserva da lontano fingendosi impegnato a pulire alcuni attrezzi. Non era più come prima, si sentiva triste.

-Ehi, Jeff- gli si presenta alle spalle Alan, senza che l'omega lo avesse notato. Jeff scatta d'istinto e si allontana leggermente.
-Ciao, Alan. C'è bisogno di qualcosa?-
-No, volevo solo chiederti come stai-
-Sto bene...- non aggiunge altro e fissa l'alfa negli occhi.
-Ehm, okay...- aggiunge imbarazzato dopo aver capito che Jeff non avrebbe detto altro -Allora mi chiedevo...-

Beep, beep. 
Vibra il cellulare di Jeff.
-Scusa...- dice prendendolo e voltando le spalle ad Alan. L'alfa rimane immobile, da solo, mentre l'omega si allontana per leggere i messaggi.

"Ciao, Jeff"

Nient'altro. Chi poteva essere? Non dava mai a nessuno il suo numero di cellulare. Decide di rispondere.

"Chi sei? Non ho il numero salvato"

Poco dopo il telefono vibra di nuovo.

"Secondo te?"

"È uno scherzo?"- risponde Jeff.

"Ti ho detto che avremmo avuto modo di parlare di nuovo..."

Non poteva essere...come aveva avuto il suo numero?....perché gli stava scrivendo?....cosa doveva fare?
Con gli occhi spalancati dalla paura e le mani che tremavano leggermente decide di ignorare il messaggio, eliminare la chat e mettere via il telefono.
-Chi era?- sbuca da dietro Alan che aveva notato qualcosa che non andava.
-Nessuno-
-Nessuno? Sicuro?-
-Sì...era un amico-
-E che voleva?- chiede dubbioso Alan.
-Sono fatti miei. Torno al lavoro- si affretta ad allontanarsi.


Più tardi a pranzo...

-Dovremmo organizzare qualcosa uno di questi giorni- propone North.
-Vuoi sempre festeggiare tu?- lo stuzzica Charlie.
-Ogni occasione è buona per godersi la vita, vero Jeff?-
Jeff era seduto pensieroso al tavolo, non stava prestando molta attenzione e non aveva toccato cibo da quando avevano raggiunto il locale all'aperto di fianco al garage. L'aria era tiepida e c'era il sole, ma Jeff sentiva freddo. Aveva paura.
-Cosa? Scusa non stavo ascoltando...- risponde agitato.
-Ho chiesto se ti va di uscire-
-Non proprio, devo studiare in questi giorni, sarà per la prossima volta...- torna a giocare con la forchetta immerso nei suoi pensieri.

Sonic fa segno a Charlie e tutti si mettono a fissare Jeff, senza dire una parola. Ogni tanto si scambiavano qualche sguardo preoccupati e cercando di convincere qualcun altro a chiedergli perché stesse così giù.
Alla fine Jeff alza lo sguardo e si trova tutti a fissarlo nonostante loro provino a voltarsi da un'altra parte.
-Cosa c'è?- chiede dubbioso Jeff.
-Bhe ecco...che succede Jeff?- chiede cauto Charlie.
-Che intendi?-
-Oggi sembri più assente del solito, ti senti bene?-
-Sì certo, scusate. Sono solo un po' stanco- li conforta Jeff cercando di ammiccare un leggero sorriso.
Alan sentiva che c'era qualcosa che non andava ed era molto preoccupato però non disse nulla. Chi era lui per intromettersi? Jeff aveva già reso evidente che tra di loro non c'era niente.

Bip, bip, bip...

Il telefono di Jeff inizia a squillare.
-Uh, chi è che ti chiama?- chiede Way interessato.
Il numero non era salvato, ma le ultime cifre gli ricordavano qualcosa. Decise di non rispondere. Continuò a guardare lo schermo per qualche secondo, fino a quando la chiamata non venne deviata dalla segreteria.
-Che c'è Jeff?- chiede preoccupato Charlie vedendo il fratello così sconsolato.
-Niente, sarà la solita pubblicità-

Bip, bip, bip...di nuovo.
-Forse dovresti rispondere, non si sa mai-
Sapeva che era Jesse. Non ne era certo. Ma se lo sentiva. Non poteva ignorare di nuovo la chiamata davanti a tutti. Si alza e si allontana dal tavolo per rispondere.

"..."- Jeff non dice niente.
"Finalmente ti degni di rispondere. Ti dovrei punire per questo. Ricordi? Come i vecchi tempi; allora non avresti mai osato riattaccarmi, ahahah"
"Cosa vuoi?" risponde freddo Jeff.
"Non mi parlare così"- il suo tono si era rabbuiato- "Sai...stavo pensando a te poco fa e così ho deciso di vedere come te la passassi"
"..."
"Non mi chiedi neppure a cosa stavo pensando? Bhe te lo dico io. Ricordi quel giorno in cui eri a casa mia? C'erano pure alcuni miei amici...e tu piagnucolavi sul letto...io ti dicevo di stare zitto ma tu eri testardo...e poi alla fine cosa è successo? Lo sai bene cosa è successo...poi non hai più detto parola...sei stato un bravo omega tutta la notte, ricordi?"
Jeff sentiva gli occhi bruciare, non si era dimenticato quella notte, quando Jesse lo aveva legato al letto, lo aveva fatto stendere sullo stomaco e poi aveva chiamato i suoi amici...uno a uno dopo aver quasi finito di fumare gli avevano iniziato a spegnere le sigarette sulla schiena. Sentiva ancora il dolore al solo pensiero. Lui gridava...loro continuavano...Jesse si arrabbiava sempre di più...finché...
Basta non voleva ricordare!
"Cosa vuoi ancora da me?"- disse arrabbiato.
"Tu mi appartieni, non dimenticartelo"
"Non è vero..."
"Non fare il cocciuto omega, sai come andrà a finire"
"..."- aveva paura.
"Ora passiamo a quello per cui ti ho chiamato. Sai in questi giorni mi sto annoiando un po'. Ho pensato che tu mi puoi aiutare...ho un compito per te"
"Te lo puoi scordare"
"Ah, allora sai già quello che voglio, eh? Ahahah"
"Non lo rifarò, non puoi obbligarmi"
"Sì, che posso...spero tanto tu ti sia ricordato di quella notte...sblocca il mio contatto e guarda cosa ti ho inviato"

Jeff apre i messaggi, uno nuovo inviato dal numero di Jesse...un video.
Lo fa partire...non poteva essere...
"Ahahah. Guardate. Ehi Jeff, facci un sorriso, forza"- erano gli amici di Jesse che stavano parlando, ridendo. Quello invece sdraiato sul letto, mezzo nudo...era lui...
"Ecco, quanto sono inutili gli omega"- una prima sigaretta spenta sulla schiena. Si sente l'urlo di dolore del Jeff di un anno prima.

Jeff sentì le prime lacrime scorrergli sul viso, fermò il video, durava ancora parecchio tempo, quasi un'ora, e sapeva perfettamente cosa succedeva dopo quella scena.

"Ancora lì Jeff, non vorrai abbandonarmi così"- riprende a parlare Jesse.
"Quando....Perché?"- balbettava Jeff, cercando di non scoppiare a piangere.
"Ti avevo detto che non potevi scapparmi. Pensala così...se non fai esattamente quello che dico, questo video potrebbe finire nelle mani delle persone a cui tieni...Charlie...i tuoi compagni al garage...magari pure il tuo amichetto, non mi hai detto il suo nome a proposito....ahahah"
Alan non poteva vedere quel video, non doveva. Cosa avrebbe pensato di lui? E Charlie? Suo fratello lo aveva avvisato e lui gli aveva solo mentito per tutto quel tempo. Quel video non doveva uscire.
"Cosa vuoi?"- si arrese Jeff.
"Non così in fretta, Jeff. Te lo dirò di persona. Salva il mio numero e aspetta un mio messaggio con le istruzioni. Per il momento, tieni questa cosa per te, non vorrei che qualcuno si facesse male per colpa tua...e ricordati il video...se ti manco puoi sempre tornare a vederlo...ahahah"-chiude la chiamata.

Jeff rimane immobile, a guardare il vuoto davanti a sé. Abbassa il telefono dall'orecchio e lo mette in tasca. Non può essere. Non può ripartire tutto da capo. Non può. Stava per scoppiare a piangere, voleva solo scomparire....andare a dormire e scoprire che era tutto un sogno o magari non svegliarsi proprio. Una parte di lui voleva buttare via tutto e scomparire, ignorare il problema e andarsene via, per sempre...ma sapeva che non era possibile. Era stata tutta colpa sua, i suoi errori lo avrebbero segnato per la vita, non ci sarebbe stata una fine, doveva solo andare avanti e sopravvivere. 
Si asciuga le lacrime, aspetta qualche minuto per sentirsi un po' meglio e torna al tavolo.

-Ci hai messo un po'. Chi era?- chiede questa volta Alan.
-Nessuno di importante. Un amico con cui devo fare un lavoro per l'università- fa un sorriso forzato e finisce di mangiare.

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Come vi è sembrato?
Ci ho lavorato un po', spero vi sia piaciuto il rientro in scena di Jesse :)

VECCHIE FERITE AlanJeff (Omegaverse) | PITBABEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora